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Comune di Certaldo
Stefano Massini, vincitore della XXXIV edizione del Premio Boccaccio
Sabato 12 settembre la cerimonia di premiazione a Certaldo Alto
Stefano Massini, vincitore della XXXIV edizione del “Premio Letterario Giovanni Boccaccio”, con l’opera Lehman Trilogy (edita da Einaudi) sarà a Certaldo il prossimo 12 settembre per ricevere il prestigioso riconoscimento nella storica sede di Palazzo Pretorio.

La Lehman Trilogy è la cronistoria dei successi e degli insuccessi di tre generazioni alle prese con gli usi e costumi di una società in rapida trasformazione; è un esempio di drammaturgia ibrida in cui realtà e visione, aneddoto e presagio si contaminano e si confondono, rendendo sempre più labili i confini del sogno.

Nel marzo 2014 Einaudi ha pubblicato Lehman Trilogy, testo rappresentato con grande successo al Théatre du Rond-Point di Parigi nell’Autunno 2013. L’allestimento francese della commedia, diretto da Arnaud Meunier, si è aggiudicato il Grand Prix du Syndacat de la Critique 2014.

“Di questo testo - ha dichiarato Luca Ronconi (scomparso il 21 febbraio 2015) - mi ha subito appassionato la varietà dei registri linguistici: il saggio, il romanzo, il racconto onirico si alternano seguendo l’impaginazione di una sceneggiatura cinematografica. Senza alcun cedimento a una banale contemporaneità che sa di cronaca, Massini, come Edward Bond di cui avevo messo in scena La compagnia degli uomini, non intende presentare al pubblico una verità preconfezionata, piuttosto indirizzarlo verso un percorso di conoscenza. Quella di Lehman Trilogy è una ‘drammaturgia adulta’, che, svincolandosi da una narrativa tradizionale e da qualsiasi valutazione morale, ci consegna una chiave per aprire una porta sull’episodio che, volenti o nolenti, ha profondamente influenzato le vite di tutti noi”.

In Massini, dunque, come in Messer Boccaccio, i registri linguistici sono molteplici e finalizzati a rappresentare, in chiave psicologica e realistica, la concretezza della vita con le sue luci e le sue ombre grazie all’ausilio della parola scritta che diviene atto drammaturgico.

Il riconoscimento del “Boccaccio”, giunto inaspettato, testimonia le forti connessioni tra le varie arti come emerge in questa breve intervista con Stefano Massini.

Sono felice di questo premio, è fin troppo ovvio. Soprattutto perché in tutta franchezza è il primo riconoscimento che ricevo fuori dall'ambito strettamente teatrale.

Qual è stato l'insegnamento più significativo che le ha trasmesso Luca Ronconi, fra l'altro, firma prestigiosa della prefazione alla sua Lheman Trilogy?

Ho ricevuto da Ronconi tantissimo, è quasi impossibile isolare alcuni elementi. Di certo è stato illuminante il suo modo di lavorare sul testo, un vero magistero di regia critica, capace di scomporre e ricomporre, liberamente e rigorosamente, in ogni momento.


La sua competenza e arte drammaturgica sono richieste in vari Paesi, in particolare in Francia. Cosa le rimane di questa esperienza?

Lavorare prevalentemente all'estero toglie molti dei difetti italiani, in primo luogo la tendenza alla polemica sterile e l'eccesso di concorrenza spietata. Dalle grandi istituzioni culturali straniere ho appreso un senso etico del lavoro artistico come un autentico servizio sociale, non così distante da quello della scuola. In Italia, viceversa, persiste il luogo comune dell'artista come essere necessariamente scapigliato, estroso e socialmente non allineato.

Dove vorrebbe eventualmente lavorare e con chi?

In tutta onestà, non mi interessano molto i singoli artisti, quanto i progetti. Il mio sogno più grande era condividere un'impresa con Luca Ronconi, e si è realizzato con il trittico Lehman, ma anche in questo caso a colpirmi è stato il coraggio di un progetto complessivo titanico.

Un progetto nel cassetto...

Sto scrivendo un testo molto complesso, non teatrale (come d'altra parte non lo era Lehman Trilogy in senso stretto), un'opera che attraversa oltre dieci Paesi diversi, e si ispira alla più stretta attualità.

Quale altra passione nutre la sua quotidianità oltre il teatro e la scrittura?

La passione per tutto ciò che è natura. Ho una reale fissazione per gli animali, per il verde e per la vita in campagna, a cui non saprei rinunciare perché il silenzio e i ritmi della natura sono la condizione imprescindibile per scrivere.

La cerimonia di premiazione si terrà sabato 12 settembre, alle ore 16.30, a Certaldo Alto, alla presenza di altri due illustri premiati: Jorge Mario Pedro Vargas Llosa per la letteratura internazionale (già premio Nobel per la letteratura nel 2010) e Milena Jole Gabanelli per il giornalismo.

All’evento, organizzato dall’Associazione Letteraria Giovanni Boccaccio diretta da Simona Dei, sarà presente la giuria, presieduta da Sergio Zavoli e rappresentata da Pier Francesco De Robertis, Paolo Ermini, Stefano Folli, Margaret Mazzantini, Marta Morazzoni, Luigi Testaferrata. La manifestazione sarà condotta, per il secondo anno consecutivo, da Federica De Sanctis.

E’ prevista anche la presenza di Massimo De Francovich, uno degli attori più talentuosi del teatro e del cinema italiano. De Francovich, interprete di uno dei protagonisti della saga dei fratelli Lehman (Henry) messa in scena da Luca Ronconi, intratterrà il pubblico del “Boccaccio 2015” con alcune letture dedicate al grande evento di quest’anno.

Chi volesse partecipare alla cerimonia di premiazione può prenotarsi andando sul sito dell’Associazione http://www.premioletterarioboccaccio.it. (Mac)

Scheda bio-bibliografica

STEFANO MASSINI (classe 1975) è consulente artistico del Piccolo Teatro di Milano con nomina triennale fino al 2017, che gli consente di dirigere una tra le istituzioni culturali più prestigiose del nostro Paese già diretta dal grande Luca Ronconi.

Si è formato al Teatro di Rifredi, realizzando regie e adattamenti per le scuole della provincia con gli allievi-studenti. Al Teatro Manzoni di Calenzano, diretto da Maria Cristina Ghelli e con l’importante centro drammaturgico diretto alle origini da Dacia Maraini, Massini ha trovato il suo spazio produttivo con la trilogia de La Gabbia, passando per L’Italia s’è desta, fino a Donna non rieducabile su Anna Politkovskaja e Balkan Burger.

Merita ricordare anche due produzioni targate Teatro Metastasio, L’odore assordante del bianco su Van Gogh, e Lo schifo su Ilaria Alpi e alcune collaborazioni con grandi mostri sacri del nostro teatro, da Ottavia Piccolo ad Amanda Sandrelli e ad Alessandro Gassmann regista del suo 7 minuti, gli eventi con Michele Placido, Giorgio Albertazzi e Massimo Dapporto.

I suoi testi sono tradotti, messi in scena e prodotti nei più grandi teatri del vecchio continente, dalla Francia alla Spagna, dalla Germania al Belgio e a Praga. In Italia pubblica con Einaudi. In Francia i suoi libri vengono ristampati continuamente.

Il trittico della Lehman, sulla grande banca americana e la crisi attuale, che in un primo tempo doveva essere una produzione di Rubiera, è andato in scena solo in lettura. E’ stato Luca Ronconi a intuirne le potenzialità sulla scena, dando così vita all’ultimo suo spettacolo.

31/08/2015 12.37
Comune di Certaldo


 
 


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