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Non-profit in provincia di Firenze
Appello per i campi saharawi
Distrutti dalle piogge le case costruite con mattoni di fango e sabbia cotti al sole, gli ospedali, le scuole
Allagamenti nei campi saharawi
Pensare che l’acqua nel deserto anziché portare vita e benessere porti alla distruzione di ciò che di poco hanno le popolazioni che dagli anni ’70 vi vivono, perché rifugiati, perché accolti dall’Algeria, perché non hanno una Nazione né un’identità, lascia basiti e al tempo stesso, per chi come noi, quasi ogni anno dagli anni ‘2000, si reca a portare aiuti e solidarietà. Dal 7 ottobre piove quasi quotidianamente nell’area di Tinduf e il Fronte Polisario, l’autorità che presiede i campi dei rifugiati, e che rappresenta in tutto il mondo, questo popolo chiede aiuto per la propria gente, per le famiglie, per i bambini. Sono state distrutte dal diluvio le case costruite con mattoni di fango e sabbia cotti al sole, gli ospedali, le scuole e forse anche i centri culturali, i luoghi per il primo soccorso. Immobili se pur fatiscenti e di mattoni di sabbia, che la solidarietà italiana, spagnola, internazionale ha costruito con loro, portando ogni anno i contributi per il loro ampliamento e decoro.

Il susseguirsi di temporali, come ci riferiscono gli amici saharawi tramite face book hanno distrutto circa tremila costruzioni che si sono sciolte in pochi giorni. Le tende tradizionali sono impraticabili, completamente bagnate e il loro peso rischia di aumentare il danno alle persone e alle poche cose che i Saharawi sono riusciti a portarsi dopo l’occupazione del Marocco dei loro territori.

Venticinquemila persone non hanno un luogo dove ripararsi, ma soprattutto dove continuare a vivere in attesa di un referendum che anche noi, volontari e cooperanti, ci stiamo stancando di aspettare. La Comunità internazionale sempre attenta alle crisi del capitale, ormai disattende come vediamo per Israele e Palestina, le soluzioni per la pace mondiale e la sofferenza dei popoli più deboli.

Chiediamo a tutti voi una mano per l’emergenza e per la ricostruzione. Vogliamo essere molto chiari e concreti. Il materiale (viveri, indumenti), sono già stati inviati da Regioni come l’Emilia Romagna mentre al momento servono i fondi in denaro per la ricostruzione, ovviamente come sicuramente capite la manodopera non ha nessun costo, ci sono anche volontari che stanno partendo per dare una mano, mentre serve comprare in Algeria le tavole di legno, le coperture, il cemento per gli scalini, i ferri, i chiodi…. Il trasporto di un container costa circa 3000 euro, se abbiamo la possibilità di fare questa spedizione gratuita, ci impegneremo nella raccolta di viveri a lunga conservazione altrimenti preferiamo investire questa cifra nella ricostruzione dell’Ospedale. Vi chiediamo una mano, pur essendo tutti lavoratori, non possiamo da soli sostenere gli aiuti. Abbiamo attivato insieme al coordinamento regionale un conto corrente che vi segnaliamo: IT21H0620025104000000000546 intestato Coordinamento saharawi causale: Aiuti Alluvione - CR Lucca Pisa Livorno sede di Rosignano. Le vostre donazioni sono detraibili.

Chi vuole partecipare al viaggio di solidarietà previsto per il periodo primaverile, ci contatti presso la Pubblica Assistenza, cercheremo di organizzarlo autonomamente cercando di limitare le spese, comprendiamo i momenti di difficoltà delle tante famiglie italiane ma non dobbiamo mai dimenticare che questo Popolo vive in questa precarietà per scelte politiche economiche a cui nessuna autorità internazionale sta dando risposta e che i nostri principi costituzionali nati dalla Resistenza, ma da sempre nella nostra indole e nel nostro credo religioso sono appunto la solidarietà e l’amore verso il prossimo senza distinzione e comunque sempre verso il più debole e sofferente.

Noi, continueremo, come ogni anno, a tornare nel deserto fino a quando le nostre vite ce lo permetteranno, nella speranza che i nostri figli e nipoti non si dimentichino di questo popolo, della loro gioia di vivere nonostante la sofferenza e le privazioni, dell’umiltà e della generosità nell’ospitalità che li rende molto simili agli italiani e alle famiglie tradizionali. Certo è che quest’anno non porteremo gli aiuti al primo soccorso, l’ospedale è completamente alla­gato e inutilizzabile, gli ambulatori che sono stati costruiti in ogni frazione hanno rie­scono a rispon­dere ma con difficoltà alle richieste di cura e di soccorso, vi aspettiamo il 21 novembre presso il Circolo Rinascita di Campi Bisenzio per la raccolta fondi, la presentazione del progetto adozioni a distanza e la cena di solidarietà.

Per il Coordinamento Saharawi Nadia Conti
Nadia Conti

28/10/2015 11.53
Non-profit in provincia di Firenze


 
 


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