Regione Toscana
Firenze, Voragine Lungarno: Giani, non è stato l’Arno
Il presidente del Consiglio regionale sul luogo dove si è verificato il collasso: “Erosione non dovuta dal fiume ma da un errore umano”
“Non è stato l’Arno, come si vede la spalletta è rimasta in piedi. Il fiume non c’entra e questo mi rincuora. Il collasso è dovuto ad un errore umano, ovvero al guasto di una condotta dell’acqua”. È il commento del presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, dal luogo della voragine di 200 metri apertasi sul Lungarno Torrigiani, tra Ponte Vecchio e Ponte alle Grazie, a Firenze. “Fa riflettere – dichiara Giani – l’abbassamento del terreno di circa sette metri. Evidentemente qui sotto c’è un vuoto, a dimostrazione che questo Lungarno ha degli elementi di scarsa stabilità”. A confermare l’ipotesi, anche il proprietario del palazzo interessato con cui il presidente si è intrattenuto. “Questo è il luogo dove fu allargato il corso della strada nel 1872, quando ancora non esistevano le macchine. Era il periodo di Firenze post capitale”, osserva Giani. “Allora le preoccupazioni erano quelle di avere degli ambienti larghi per far arrivare i cavalli, e quindi il movimento di truppe, in funzione addirittura antisommossa”. “Il problema delle capitali è sempre stato questo: allargare le strade. Probabilmente allora non fu fatto nel modo dovuto, le priorità erano altre”. “Adesso – continua Giani - verranno fatti accertamenti e si cercherà di capire la dinamica dei fatti e come dai primi segni di allarme, poco dopo la mezzanotte, si sia arrivati a stamani e al progressivo collasso”. (f.cio)
25/05/2016 13.24
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