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Unioncamere Toscana
Toscana: un mercato del credito in chiaroscuro
Accelerano i prestiti alle famiglie (+2,7%), ma tornano a diminuire (-0,4%) quelli alle imprese. In difficoltà soprattutto le piccole imprese (-2,1%) e le aziende artigiane (-2,4%)
Il prersidente unioncamere Toscana Andrea Sereni
Il terzo trimestre del 2016 segna un rallentamento della dinamica espansiva del mercato del credito toscano: l’ammontare complessivo dei prestiti alla clientela residente passa infatti dal +0,9% del secondo trimestre al +0,3% del terzo. Il dato si mantiene positivo grazie all’ottima performance dei prestiti alle famiglie (+2,7%), che mettono a segno il miglior risultato dall’inizio del 2012. Risultano invece in calo i prestiti alle imprese (-0,4%), interrompendo un serie moderatamente espansiva che durava dall’inizio del 2015: il risultato complessivo è stato trascinato al ribasso, in particolare, da un nuovo peggioramento delle erogazioni a favore delle piccole imprese (-2,1%), ma anche i prestiti alle imprese medio-grandi hanno conosciuto un brusco arresto della crescita registrata nei trimestri precedenti.

Questi i principali elementi che emergono dall’ultimo report sull’andamento del mercato del credito a livello regionale, predisposto dall’Ufficio Studi di Unioncamere Toscana su dati della Banca d’Italia.

"Il mercato del credito regionale – dichiara Andrea Sereni, Presidente di Unioncamere Toscana – presenta andamenti contraddittori, con da un lato un incoraggiante consolidamento della componente relativa ai prestiti alle famiglie, e dall’altra la preoccupante persistenza di elementi di fragilità evidenziati dalla riduzione dei prestiti alle imprese, soprattutto se piccole e micro. La flessione delle erogazioni a favore del sistema produttivo presenta caratteri trasversali ai principali settori dell’economia, e costituisce l’ulteriore conferma di una ripresa che tarda a prendere slancio. Appare comunque evidente la necessità di puntare, anche in un frangente di debolezza della domanda come l’attuale, sull’attivazione di strumenti atti ad accompagnare le imprese nei propri percorsi di crescita e di rafforzamento competitivo, oltre che di sostegno al ciclo economico. Come abbiamo già avuto modo di dire, i provvedimenti per il rilancio degli investimenti, l’incentivazione ed il sostegno alle imprese 'virtuose', sono però strumenti efficaci solo se accompagnati da una loro diffusa conoscenza; la capillare presenza del Sistema camerale nel territorio ne fa un punto di snodo fondamentale per colmare un gap formativo e informativo che può penalizzare il sistema imprenditoriale nell’approvvigionamento di mezzi finanziari."

Il peggioramento delle dinamiche creditizie interessano tutti i principali settori dell’economia, con andamenti negativi non soltanto per le costruzioni (-3,3%), da tempo in difficoltà, e per il manifatturiero (-2,4%), che già dalla metà del 2015 aveva comunque evidenziato sintomi di progressivo rallentamento dei prestiti ricevuti, ma anche per l’aggregato dei servizi (-1,4%), tornato in negativo dopo sei trimestri di espansione. Un’evoluzione del credito negativa ed in peggioramento, inoltre, caratterizza anche l’artigianato, dal momento che i prestiti alle aziende artigiane sono scesi del 2,4% diminuendo, dunque, ad un ritmo superiore rispetto a quanto in precedenza osservato.

La contrazione dei prestiti erogati al sistema produttivo si è verificata malgrado nel trimestre si rilevi un ulteriore allentamento delle condizioni di accesso al credito, almeno per quanto riguarda l’andamento dei tassi di interesse: i tassi praticati sui prestiti a breve termine, per quanto riguarda le imprese, sono infatti scesi al di sotto del 5%, mentre quelli a medio-lungo termine sono rimasti sui livelli dei trimestri precedenti (2,8% il tasso effettivo globale sulle operazioni con scadenza superiore a un anno accese nel trimestre). Per tale motivo, la riduzione dei prestiti concessi dal sistema bancario alle imprese nel trimestre in esame sembra riconducibile principalmente ad una persistente debolezza della domanda, confermando le ipotesi secondo cui la parte finale del 2016 è stata caratterizzata da un rallentamento dell’attività economica.



Nel terzo trimestre si arresta infine, almeno temporaneamente, il processo di graduale miglioramento della qualità del credito erogato alle imprese che era stato rilevato nei precedenti trimestri. Pur senza modificare per il momento un trend di medio periodo nel complesso favorevole, risalgono infatti leggermente sia il tasso di decadimento (dal 4,4% del secondo trimestre 2016 al 4,5% del terzo) che il livello dei crediti deteriorati (dal 12,1% al 12,2%). Ad offrire un contributo negativo su tale fronte è principalmente il settore delle costruzioni, che non soltanto continua ad esprimere le maggiori criticità (11,6% il tasso di decadimento, 22,2% il livello dei crediti deteriorati) ma registra un peggioramento su entrambi i fronti. Il tasso di decadimento è invece in miglioramento sia nel manifatturiero che nei servizi, con i servizi che vedono ridursi anche l’entità dei crediti deteriorati.

24/01/2017 14.10
Unioncamere Toscana


 
 


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