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Regione Toscana
Migranti bonificatori, al via l'edizione 2017 estesa a tutto l'Arno e qualche affluente
Seconda edizione per il progetto "Migranti bonificatori"
Nel 2016 ospiti dei centri di accoglienza toscani avevano già ripulito, da volontari, gli argini dell'Arno e del Mugnone a Firenze e dell'Ombrone e della Brana a Pistoia: avevano fatto lo stesso anche in un'oasi a Capannori. Armati di guanti e sacchi avevano tolto carte, plastiche e rifiuti, prima e dopo il taglio stagionale dell'erba svolto come di consueto dagli operai dei consorzi di bonifica. In occasione della giornata "Puliamo il mondo", l'anno prima, erano stati coinvolti anche a Lucca lungo il Serchio.

Adesso faranno altrettanto lungo tutta l'asta dell'Arno, senza escludere qualche affluente come la Sieve o di nuovo l'Ombrone pistoiese e zone di particolare pregio ambientale limitrofe, come le oasi del Bottaccio, di Tanali e del lago della Gherardesca tra Bientina e Capannori, nelle province di Pisa e Lucca. Un'iniziativa con ricadute concrete, ma anche simboliche: al lavoro per l'intera 'estate, fino ad ottobre.

Su impulso della Regione saranno coinvolti tutti e quattro i consorzi di bonifica del bacino del grande fiume toscano (Arezzo, Firenze, Pisa e Lucca) e sarà il Consorzio 3 del Medio Valdarno a coordinare gli intervenire, forte dell'esperienza già maturata l'anno scorso. Allora furono raccolti, in tre mesi, oltre una tonnellata e mezzo di rifiuti.
Il progetto, già annunciato nei mesi scorsi, è stato presentato stamani a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza della Regione. C'erano l'assessore all'immigrazione Vittorio Bugli, il presidente del Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno e dell'associazione Anbi Toscana Marco Bottino, i colleghi Marco Monaco, Ismaele Ridolfi e Paolo Tamburini e i rappresentanti di soggetti gestori, associazioni e Comuni coinvolti.

L'intervento lungo gli argini inizierà a fine giugno e il lavoro volontario dei giovani richiedenti asilo, che senza utilizzo di macchinari raccoglieranno i rifiuti sulle sponde, sarà preceduto anche quest'anno da un'adeguata formazione realizzata in collaborazione con l'agenzia Chiantiform.

Tutor i ragazzi della prima edizione
Il corso si concluderà con un attestato, utile per futuri percorsi di formazione professionale, e in aula, come tutor e insieme ai tecnici professionisti che insegneranno le principali nozioni in materia di sicurezza sul lavoro, raccolta e differenziazione dei rifiuti, interverranno anche i ragazzi che hanno partecipato al progetto l'anno scorso e che dunque potranno aiutare a tradurre e raccontare la loro esperienza. Sono una ventina di ospiti di Aics e Aig a Villa Camerata a Firenze e della Federazione della Misericordie. Alcuni di loro hanno partecipato stamani alla presentazione del progetto.
"In Nigeria non ero abituato a lavorare sui fiumi – dice in inglese Chris, oramai a Firenze da un anno e cinque mesi – Vorrei rimanere in Italia e la formazione è essenziale". "E' stato bello e importante rendere più sicuro un luogo frequentato da tutti" aggiunge un altro ragazzo, fuggito dalla Costa Avorio ed anche lui ospite a Firenze.

Duecento volontari sugli argini
In tutto, per l'edizione 2017, saranno circa duecento i migranti che si alterneranno nell'attività volontaria, in gran parte provenienti dall'Africa sub sahariana e dall'Asia. L'anno scorso, tra Firenze, Pistoia e Lucca, sono stati una quarantina. In questi giorni si stanno firmando le diverse convenzioni per poi partire.

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Migranti bonificatori, Bugli: "Dopo i fiumi stiamo pensando alle ciclabili e alla Francigena"

"Coinvolgere questi ragazzi per la cura di spazi che appartengono alle comunità che li vivono aiuta la coesione sociale e l'integrazione. Fa bene a loro e a tutti" sottolinea l'assessore Vittorio Bugli.

A Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione, è stata presentata oggi, che è la giornata mondiale per la salvaguardia ambientale, la seconda edizione dell'iniziativa "Migranti bonificatori": duecento ospiti dei centri di accoglienza, migranti che hanno chiesto asilo o protezione, che da volontari puliranno durante l'estate dai rifiuti gli argini dell'Arno, di qualche affluente e alcune oasi.

Un aiuto all'integrazione, ma anche con risvolti concreti. E l'assessore guarda avanti. "Potremmo estendere in futuro – dice Bugli - questa esperienza alla cura di percorsi storici, come ad esempio la Francigena, oppure ad alcune ciclabili: oggi come attività volontaria e domani magari come avvio di un possibile percorso lavorativo". Senza che sia in contraddizione ad altro, avverte, e senza inventarsi bisogni che non ci sono.

I risultati della prima edizione sono incoraggianti – annota - Lungo l'Arno stesso nascerà una grande ciclabile. "Già ora alcuni tratti sono percorribili - annota - e tenerli puliti è il primo passo per aiutarne la fruizione".

"Naturalmente – sottolinea ancora l'assessore – certe iniziative acquistano ulteriore valore se con gli ospiti dei centri di accoglienza anche altri ragazzi, cittadini o soci di associazioni decidono di indossare i guanti e scendere in campo a setacciare gli argini oppure a prendersi cura di un giardino o di un altro spazio pubblico". E' quello che è successo qualche settimana fa a Pisa, dove studenti delle scuole e una quarantina di migranti hanno raccolto una tonnellata e mezzo di rifiuti all'interno del Parco di San Rossore.

"I consorzi toscani volentieri si mettono a disposizione del sistema dell'accoglienza toscana" commenta Marco Bottino, presidente del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno e di Anbi Toscana Marco Bottino "Lo facciamo – spiega - proponendo ai migranti la possibilità di svolgere una preziosa attività volontaria di pulizia dei corsi d'acqua come veri e propri operatori della bonifica, preludio magari di un percorso professionalizzante in campo ambientale". "E in questo - evidenzia - l'aspetto formativo è fondamentale, affinché queste attività volontarie, così come eventuali impieghi futuri, siano svolti in piena sicurezza e non si ripeta la triste storia del giovane immigrato da Costantinopoli, Michele Marullo ritratto anche da Botticelli, che dopo varie migrazioni nel 1500 perse la vita proprio in Toscana a causa di un fiume".

05/06/2017 15.11
Regione Toscana


 
 


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