Redazione di Met
Tre autori toscani insieme per “Un giallo per l’estate”
Incontro lunedì 26 giugno alle ore 17.00 nella Sala Stampa Oriana Fallaci della Città Metropolitana
Leonardo Nuti, Stefania Valbonesi e Renzo Zucchini tre autori toscani insieme per “Un giallo per l’estate” l’incontro in programma per lunedì 26 giugno alle ore 17.00 nella Sala Stampa Oriana Fallaci in Via de’ Ginori, 8 a Firenze, promosso dalla Città Metropolitana con la collaborazione delle associazioni “Sguardo e Sogno” e “I libristi- giornalisti scrittori toscani”, All'incontro porterà il suo saluto il consigliere Emiliano Fossi, delegato della Metrocittà alla Cultura. Tre diversi modi di declinare il giallo attraverso opere letterarie di Leonardo Nuti con “ Delitti precari” edito da Homo Scrivens, della giornalista Stefania Valbonesi con il suo “Lo strano caso del barone Gravina” edito da Romano editore e di Renzo Zucchini con “ Il simulato Marte e la sua vittima”, Felici Editore. Ecco una breve presentazione dei libri protagonisti dell’incontro.
“Delitti precari” Una radiosa mattina lo scrittore Learco Onord rinviene casualmente il corpo senza vita di Paco Birken, un personaggio dal passato oscuro, ai piedi dell'imponente Torre di Refalator che domina la cittadina di Ogrobatez. E’ il primo di una sequenza di delitti sempre più sanguinosi e inquietanti che sembrano ispirati alla figura di Pater Rebus, un personaggio letterario nato dalla penna di una illustre scrittrice che si è ritirata lì, La Domina. Sui delitti indaga una insolita coppia di detective: uno scrittore in crisi di ispirazione e un investigatore che non riesce a smettere di fumare. Dove finisce la letteratura e inizia la realtà, la favola si trasforma in rebus.
Il Barone Gravina. Una sonnolenta provincia siciliana, un personaggio talmente chiuso in se stesso da risultare quasi autistico. E’ questa, la premessa del breve romanzo che si snoda in uno spazio chiuso, soffocante sia dal punto di vista ambientale che spirituale. Perché i protagonisti sono pochi, i soliti del solito triangolo: lui, lei, l’altro. Giocati tuttavia in una dolente fissità quasi da maschera teatrale da cui loro stessi sono i primi a non potere, o volere, distaccarsi. In consonanza con il mondo chiuso del barone, il racconto si snoda in un’atmosfera straniante e straniata. Pochi riferimenti temporali, poche questioni “storiche”. Tutto prende l’aspetto di una vicenda paradigmatica, archetipica, quasi teatrale dai risvolti noir.
Il simulato Marte e la sua vittima. La nota fondamentale del racconto è labile come la traccia che condurrà un commissario curioso a scoprire un’incredibile verità, talmente incredibile da non poterla provare, mai. E forse neppure da poter credere. Un giovane combattente del Gioco del Ponte viene trovato morto in palestra, schiacciato dal carrello-simulatore con cui le squadre si preparano alla storica sfida nel giugno pisano; nella cassetta del water di quella palestra, nascosto non si sa da chi, viene ritrovato un sacchetto di anabolizzanti…Cosa lega il povero combattente, un piastrellista originario di Sambuca di Sicilia, a un magnate russo, fabbricante di panfili superlusso, che vuol portare il Gioco del Ponte a Leningrado? Rigorosamente giallo, questo racconto vi prende per mano e vi porta nel Gioco del Ponte che non si vede, vi illumina sulle sue peculiarità e le sue occasioni mancate.
24/06/2017 23.26
Redazione di Met