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Comune di San Casciano
San Casciano. Medici palestinesi e israeliani insieme per difendere il diritto alla salute di donne e bambini in Palestina
Il progetto mira a rafforzare il sistema sanitario palestinese e a coinvolgere medici israeliani in azioni che favoriscano il cambiamento. L’iniziativa è finanziata dalla Regione Toscana e promossa dal Comune di San Casciano in collaborazione con l’Ospedale di Careggi e Medu
I diritti dei più deboli abbattono le barriere e contrastano i conflitti internazionali. Palestinesi e israeliani, uniti, insieme, al lavoro per garantire il diritto alla salute di donne e bambini. Non è una terra ideale, frutto di una proiezione occidentale del 'mondo che vorrei', ma un progetto concreto, reale, promotore di dialogo, pace e tolleranza, che coinvolge medici disposti a salvare quella faccia del mondo che ha più bisogno. Sono donne e uomini in camice della rete Medu, Medici per i Diritti Umani, alcuni degli attori del progetto di cooperazione sanitaria internazionale promosso dal Comune di San Casciano e finanziato dalla Regione Toscana.

L'iniziativa "Assistenza e formazione per la salute delle donne e dei bambini palestinesi e rifugiati in Cisgiordania e Israele" intreccia il tema della salute e quello dei diritti a favore della fascia più debole della popolazione palestinese. Nella realizzazione del progetto il Comune, ente capofila, è supportato dai partner italiani Azienda ospedaliero-universitaria Careggi e Medici per i Diritti Umani (MEDU) onlus e Centro di Salute Globale del Meyer e internazionali come l'associazione israeliana Physicians for Human Rights (PHR) e l'organizzazione palestinese Palestinian Medical relief Society (PMRS). Il progetto sarà presentato sabato 9 settembre alle ore 18:30 nell'ambito della Festa del Volontariato sancascianese al Parco del Poggione. Saranno presenti il sindaco Massimiliano Pescini e l'assessore alla Cooperazione Internazionale Chiara Molducci, Marco Zanchetta e Teresa Leone di Medu, Maria Josè Caldes della Regione Toscana. Il percorso del progetto è partito nel 2014.

“L'intento - spiega l'assessore alla Cooperazione Internazionale Chiara Molducci - è quello di migliorare le condizioni di salute delle donne palestinesi residenti nei territori occupati, sviluppando i temi della prevenzione, della cura e della corretta informazione. Un dato importantissimo, direi centrale, è il rapporto tra israeliani e palestinesi che condividono il lavoro di cura delle donne e di formazione di giovani medici, un importante contributo al dialogo e alla promozione di pratiche di pace".

Diverse le azioni messe in piedi tra cui l'implementazione di open clinic per la salute delle donne rifugiate in Israele, il potenziamento delle cliniche mobili per la salute della donna, la realizzazione di cliniche mobili specialistiche di tipo ginecologico, pediatrico ed ostetrico, la formazione di giovani medici palestinesi sui temi riguardanti la salute della donna, sia durante lo svolgimento delle cliniche mobili che nel corso di specifiche giornate di formazione. L'intervento formativo si rivolge a 120 giovani medici palestinesi che usufruiscono di eventi formativi teorici e pratici nell'area ginecologico-ostetrica e pediatrica da parte di colleghi specialisti israeliani di riconosciuta esperienza. In particolare, presso scuole e centri di salute, sono attive 12 cliniche generali e 9 specialistiche con un programma di 1000 visite di medicina generale e 400 nei settori ginecologico-pediatrico.

Oltre ai medici, a beneficiare del progetto sono 11mila donne e 10mila bambini residenti in sette località tra villaggi e città: Kharbata, Bil'in e Beit Sira (distretto di Ramallah), Inda (distretto di Hebron), Burukin (distretto di Salfeet), Sebastia, (distretto di Nablus), Kalkilia (distretto di Kalkilia), Tulkarem (distretto di Tulkarem). Il progetto coinvolge anche 500 operatori sanitari israeliani e palestinesi (medici, ostetriche, infermieri, farmacisti) che, in maniera diretta o indiretta, instaurano relazioni di dialogo e collaborazione. Sono gli operatori sanitari dei partner locali (PHR Israele e PMRS), dei medici generici e specialisti che operano nei villaggi e nei centri palestinesi, gli operatori sanitari delle strutture israeliane e palestinesi di secondo e terzo livello verso cui vengono indirizzati i pazienti delle cliniche mobili bisognosi di trattamenti specialistici.

07/09/2017 12.48
Comune di San Casciano


 
 


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