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Ordine degli Architetti
Cambi d'uso, l'Ordine degli Architetti: “La sentenza del Tar rimette ordine, ora chiarezza per progettisti e cittadini"
La questione aveva creato negli ultimi mesi un vero caos edilizio a Firenze
“Norme razionali e dialogo tra liberi professionisti e tecnici del pubblico impiego sono condizioni indispensabili per lavorare bene”

“La recente sentenza 1009/2017 del Tar Toscana rimette finalmente ordine nella delicata questione dei cambi di destinazione d'uso per gli immobili sottoposti a restauro e risanamento conservativo, che negli ultimi mesi ha creato un vero caos edilizio a Firenze e che ha visto l'Amministrazione comunale, unica nel Paese, prima bloccare i cambi di destinazione d'uso in tutti gli immobili sottoposti a restauro (la gran parte di Firenze) e poi prefigurare la necessità di ottenere un permesso di costruire per quegli interventi anziché poter procedere con semplice segnalazione o comunicazione al Comune”. Ad affermarlo è l'Ordine degli Architetti di Firenze, che “saluta positivamente la sentenza sperando che contribuisca a restituire con celerità chiarezza e serenità a tutti quei progettisti, imprese, investitori e semplici cittadini che si sono trovati spiazzati da un improvviso quanto incomprensibile cambio nell'interpretazione della normativa”.

La questione era nata dopo la sentenza n. 6873 del 14-02-2017 della terza sezione penale della Cassazione, che affermava che non è possibile cambiare la destinazione d'uso di immobili esistenti a meno che sugli stessi non siano consentiti interventi di ristrutturazione edilizia. A Firenze – aveva spiegato l'Ordine degli Architetti in un appello lanciato a parlamentari e componenti del Governo per trovare un rimedio – anche a causa del regolamento urbanistico si stava arrivando al rischio di una vera paralisi dell'attività edilizia. Successivamente era arrivata la modifica in Parlamento del Testo unico. Poi, nelle scorse settimane, la sentenza del Tar Toscana.

“Il danno creato dal clima di grande incertezza e dalla continua stretta sugli interventi edilizi operata dal Comune di Firenze richiede un deciso cambio di passo nella disciplina edilizia e nella relazione tra gli uffici e i professionisti – continua l'Ordine degli Architetti – grande parte del patrimonio edilizio è vincolata agli interventi del solo restauro e risanamento conservativo, senza attenzione alla qualità effettiva dei singoli edifici, questo determina l'impossibilità di effettuare la ristrutturazione anche leggera su immobili di non particolare pregio. L'impatto sociale di tale politica vincolistica, non sostenibile, ha determinato un uso improprio e distorto della categoria edilizia del restauro, esponendo professionisti e cittadini all'azione della magistratura in un quadro di incertezza del diritto”.

Tra i professionisti – spiega l'Ordine degli Architetti di Firenze – “è forte il malumore per le difficoltà di relazione con gli uffici comunali, l'impossibilità spesso di ottenere risposte univoche e ragionevolmente affidabili. A parte i tratti personali inclini ad atteggiamenti cortesi o meno, si possono anche intuire le difficoltà dei tecnici della pubblica amministrazione che sono al pubblico incalzati dalle domande senza avere alle spalle una disciplina edilizia adeguata ai bisogni della città.

Norme razionali e dialogo tra liberi professionisti e tecnici del pubblico impiego sono condizioni indispensabili per lavorare bene nell'interesse dei cittadini nell'alveo della piena legalità. L'Ordine degli Architetti non mancherà di sollecitare l'Amministrazione comunale fiorentina su questi temi invitandola a colmare i deficit”.

11/09/2017 12.01
Ordine degli Architetti di Firenze


 
 


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