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Regione Toscana
Pesca sportiva: nuova legge toscana, via libera dalle associazioni
Consultazioni in seconda commissione. Il presidente Gianni Anselmi (Pd): “Generale apprezzamento alle modifiche in fase di approvazione. Terremo conto delle richieste di aggiustamento e delle sollecitazioni”. Fiops: “Redistribuire più risorse dalle licenze”. Allarme bracconaggio: “La Toscana sta diventando terra di conquista”
Pesca Sportiva - fonte foto regione toscana
La commissione presieduta da Gianni Anselmi (Pd) ha tenuto nel pomeriggio di ieri, giovedì 14 settembre, una seduta di consultazioni in merito alle proposte di modifica della legge regionale sulla gestione delle risorse ittiche e la regolamentazione della pesca nelle acque interne (la legge oggetto di modifica è la numero 7 delle 2005). Sono state sentite associazioni di pesca dilettantistica, Arci pesca toscana, Enal pesca, la federazione toscana pesca sportiva e attività subacquee (Fipsas), il coordinamento regionale pescatori con la mosca, l’associazione Libera caccia e la federazione italiana operatori pesca sportiva (Fiops), nata nel gennaio scorso.

Un “generale apprezzamento” è emerso dagli interventi, come ha rilevato il presidente Anselmi a conclusione della seduta. “Valuteremo gli aggiustamenti che ci vengono richiesti e cogliamo le sollecitazioni, anche di carattere generale, che ci giungono dal settore”. Le proposte di modifica della normativa regionale derivano dalle esigenze emerse nei primi mesi di gestione da parte della Regione, che ha assunto le vecchie competenze delle province a seguito del riordino istituzionale. Tra i contenuti della proposta di legge all’esame della commissione, la gestione e nuova definizione della fauna ittica; la nuova definizione del concetto di acque pubbliche e la redazione di un elenco delle acque interne di interesse per la pesca. Ancora, la ridefinizione della consulta ittica regionale per garantire la massima rappresentatività di associazioni dei pescatori dilettanti, associazioni ambientali, associazioni di pescatori professionali; la pianificazione delle immissioni di fauna ittica, con l’individuazione e l’attuazione dei metodi di controllo e gestione degli istituti ittici. Nuove disposizioni in merito ai divieti di immissione di specie ittiche nelle acque interne, senza la possibilità di introdurre deroghe al divieto di immissione di specie alloctone. Precisazione in materia di licenze di pesca di tipo D, da utilizzare per la pesca sportiva anche nelle manifestazioni didattiche o promozionali. Divieto del commercio di pesci catturati nell’esercizio della pesca dilettantistica e ridefinizione delle sanzioni amministrative alla luce delle recenti disposizioni nazionali; disciplina dell’esercizio della vigilanza volontaria e della figura della guardia ittica volontaria, con il necessario attestato di abilitazione rilasciato dalla Regione, a seguito del superamento di un esame.

Le associazioni chiedono di discutere anche del regolamento attuativo, propongono correzioni puntuali sul limite degli iscritti per le associazioni, sui divieti di immissione di specie alloctone e in qualche caso chiedono l’introduzione del divieto della pésca con l’arco. Fiops, considera “necessarie le modifiche introdotte da questa proposta di legge” e avanza richieste e segnalazioni a più ampio spettro, le stesse presentate al governo nazionale in occasione dell’incontro con il ministro. Anche in Toscana, viene spiegato, emerge il grave problema del bracconaggio, “organizzato e operativo a livello internazionale, sta facendo anche della Toscana una terra di conquista e l’attuale sistema di controllo, così com’è strutturato, non è in grado di far fronte a questa emergenza”, ha dichiarato Francesco Ruscelli, che ha suggerito anche riflessioni sulla stessa “idea di governance del settore: circa 35mila pescatori toscani pagano 35 euro ogni anno per la licenza, ma quel milione e duecentomila euro ritorna in minima parte a sostegno della pesca sportiva”. (s.bar)

15/09/2017 12.58
Regione Toscana


 
 


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