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Regione Toscana
Pesca acque interne: più tutela della fauna ittica, sì a nuovo regolamento
Parere favorevole a maggioranza, da parte della commissione Sviluppo economico e rurale, al regolamento di attuazione della legge regionale “Gestione delle risorse ittiche e regolamentazione della pesca nelle acque interne”
Una maggior tutela della fauna ittica. Questa l’esigenza alla base del nuovo regolamento di attuazione della legge regionale 7 del 2005 “Gestione delle risorse ittiche e regolamentazione della pesca nelle acque interne”. Questa mattina, giovedì 19 ottobre, in commissione Sviluppo economico e rurale, presieduta da Gianni Anselmi (Pd), il regolamento ha ricevuto parere favorevole a maggioranza con il sì del Partito democratico, il voto contrario del Movimento 5 Stelle e l’astensione di Lega nord.

Il regolamento non si applica alla pesca professionale che, viceversa, trova la sua disciplina direttamente nel piano regionale per la pesca nelle acque interne. Tale esclusione è giustificata dall’esigenza di correlare l’esercizio della pesca professionale con la sostenibilità della risorsa ittica, calibrata per le diverse realtà territoriali.

Le principali innovazioni del regolamento sono finalizzate alla conservazione delle specie ittiche autoctone. Ad esempio, per tutelare le popolazioni salmonicole nei corsi d’acqua regionali, è previsto l’impiego di ami singoli senza ardiglione. Sempre nell’ottica di una maggior conservazione della fauna ittica sono stati modificati in diminuzione alcuni limiti di cattura: per il luccio da 5 capi ad 1, per i salmonidi da 5 a 3, per l’anguilla un massimo di 10 esemplari e a questo si aggiungono anche un aumento delle taglie minime di pesca per alcune specie. Inoltre, tra le specie per cui si introduce il divieto totale di pesca c’è la tinca, oggi in Toscana ridotta a poche popolazioni riproduttive. La proposta affronta, inoltre, la problematica della diffusione incontrollata di specie ittiche anche dal punto di vista del comportamento dei singoli pescatori, prevedendo che il pesce pescato illecitamente venga reimmesso nel luogo di provenienza.

Si interviene, poi, sulla gestione delle “zone a regolamento specifico” per renderle un veicolo di sviluppo e promozione della pesca e del territorio; sulle “zone di frega” per chiarire il periodo di tutela dalle lavorazioni in alveo e sulle finalità di istituzione delle “zone di protezione” per ampliarle ed indirizzarle a scopi di tutela delle popolazioni ittiche di pregio e per l’accrescimento del novellame.

“Sono soddisfatto del quadro che si è composto – ha detto il presidente Anselmi –. Mi sembra che si incroci qualità della fruizione, regolamentazione dello svolgimento delle attività e che si declinino

in modo giudizioso i principi ispiratori della legge sulla pesca, che abbiamo rimodulato nelle scorse sedute. Il regolamento mi pare che dettagli adeguatamente quei principi e accolga le sollecitazioni emerse sulla legge”.

Il consigliere regionale di Lega nord Roberto Salvini l’ha definito “un buon regolamento, anche se un po’ carente dal punto di vista della tutela delle nostre specie autoctone”. “Auspicherei – ha detto Salvini - un maggior controllo sulle immissioni di specie allevate in Italia affinchè non si crei ibridismo”. (bb)

19/10/2017 17.47
Regione Toscana


 
 


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