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Arcidiocesi di Firenze
L’Agenzia del Demanio consegna all'Arcidiocesi di Firenze la Certosa del Galluzzo
Il monastero affidato alla Comunità di San Leolino

Il Direttore dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi ha firmato oggi il verbale di consegna della Certosa del Galluzzo all’Arcidiocesi di Firenze, rappresentata dall'Arcivescovo, Cardinale Giuseppe Betori. Nel corso dell’evento è avvenuta anche la consegna simbolica delle chiavi. Alla firma erano presenti Valerio Tesi per la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e per le province di Pistoia e Prato, don Carmelo Mezzasalma, in rappresentanza della Comunità di San Leolino a cui l'Arcidiocesi, tramite convenzione, ha affidato la cura della Certosa e don Alberto Coratti in rappresentanza della Comunità Cistercense che lascia il monastero.
L’affidamento del bene avviene dopo un lungo e assiduo lavoro di concertazione tra istituzioni civili e religiose con l’obiettivo di preservare e valorizzare il bene mantenendone il ruolo di simbolo secolare di spiritualità, arte e cultura.
L’Arcidiocesi di Firenze, preso atto del venir meno della presenza della Comunità Cistercense, ha deciso di garantire quindi la continuità della funzione e dell’eredità spirituale e culturale della Certosa chiedendone la disponibilità all’Agenzia del Demanio, che ne è proprietario, il quale gliel'ha conferita in concessione.
A sua volta l'Arcidiocesi ha chiesto alla Comunità di San Leolino di assumerne la cura e gliel'ha affidata perché mantenesse viva tale natura spirituale e culturale del monastero.
La Comunità di San Leolino fondata nel 1986 ha sede nella Pieve di San Leolino a Panzano in Chianti, è composta da religiosi e laici ed ha come carisma particolare l'evangelizzazione della cultura.
La concessione, della durata di diciannove anni rinnovabili, prevede la gestione, l’ulteriore valorizzazione e fruibilità dei vari ambienti della Certosa sino ad oggi custodita con cura dalla comunità cistercense, mentre alcuni spazi rimarranno di competenza del Demanio e della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio. In particolare, il Centro di Restauro dei Beni Archeologici della Toscana sarà ospitato in alcuni spazi della Certosa generando un risparmio per lo Stato per 160mila euro di affitti passivi.
Per rispondere a questi impegni, la Comunità di San Leolino ha presentato e condiviso un progetto che si sviluppa su tre punti fondamentali: la dimensione spirituale, la dimensione culturale, la dimensione educativa e formativa ed è stata stipulata su questo una convenzione con l’Arcidiocesi di Firenze.
La Comunità potrà svolgere nei locali non solo le attività liturgiche, ma anche attività collegate allo sviluppo del progetto impostato, come attività di formazione spirituale e culturale, scuola ed educazione, potrà accogliere religiosi, pellegrini, studenti o persone interessate alle attività della Comunità, organizzare corsi di musica e canto ed altre attività di formazione in ambito sociale ed umano.
La Comunità potrà concedere solo temporaneamente singoli spazi per eventi, mostre o altre attività di incontro in modo gratuito o dietro liberalità che dovranno sempre essere destinate alla copertura dei notevoli costi di manutenzione.
Punto di forza, sarà anche la diffusione e la gestione delle visite guidate al complesso monumentale che interesseranno non soltanto gli ambienti attualmente visitabili, ma saranno estese ad altri ambienti di grande interesse artistico e storico.

14/12/2017 21.40
Arcidiocesi di Firenze


 
 


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