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Confservizi Cispel Toscana
Giornata Mondiale dell’Acqua, De Girolamo: “Cresce il numero dei toscani che bevono l’acqua del rubinetto”
Più di un toscano su due secondo AIT. Il presidente di Confservizi Cispel Toscana sottolinea gli eccellenti numeri delle aziende toscane del servizio idrico integrato, senza tralasciare un richiamo al futuro: “Occorre investire ancora per garantire l'approvvigionamento idrico, visti i continui cambiamenti climatici, e per adeguare le reti fognarie e la depurazione”.


“La continua crescita del numero dei fontanelli in Toscana è un risultato molto importante, frutto dello straordinario impegno messo dalle aziende in termini di investimenti e di progettazione. Un traguardo anche ambientale importante, numeri che grazie al lavoro dei gestori del servizio idrico integrato sono destinati a crescere in maniera esponenziale”. E’ sottolineando gli importanti dati relativi al consumo di acqua liscia e gassata di alta qualità erogata dalle case dell’acqua – circa 250, senza contare le fontanelle pubbliche – sparse sul territorio regionale gestito dalle sette aziende toscane di gestione del servizio idrico integrato – Acque, Acquedotto del Fiora, Asa, Gaia, Geal, Nuove Acque, Publiacqua – che Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana interviene a commento della Giornata Mondiale dell’Acqua, ricorrenza istituita dall’Onu nel 1992 per celebrare il 22 marzo di ogni anno la risorsa idrica, che vede le aziende idriche associate a Confservizi Cispel Toscana impegnate in varie iniziative.



In Toscana ormai fontanelli e case dell’acqua di alta qualità, alcuni eroganti anche acqua raffreddata e gasata, si trovano dappertutto, e solo nel 2017 hanno erogato quasi 210 milioni di litri di acqua, che hanno fatto risparmiare circa oltre 95 milioni di bottiglie di plastica e in totale circa 40 milioni di euro l’anno dalle tasche dei toscani. “Numeri in crescita – prosegue De Girolamo – grazie all’ingente mole degli investimenti realizzati in tutti i settori per rendere l’acqua sempre più buona e sicura: nel 2017 i gestori hanno investito 215 milioni di euro, dei quali 82 per la depurazione e l’adeguamento del sistema acquedottistico e delle fogne. Il progressivo aumento dei fontanelli ha contribuito a far crescere il numero dei toscani che beve ormai l’acqua del rubinetto, molto sicura poiché sono mediamente oltre 300.000 all’anno i controlli che vengono fatti sulla qualità e la sicurezza dalle aziende e dalla ASL. Secondo la customer satisfaction 2017 di AIT (Autorità Idrica Toscana) si stima che la percentuale di chi preferisce l'acqua dell’acquedotto ha toccato il 56%. Una crescita esponenziale partita dal 40% rilevato nel 2009 e proseguita negli anni successivi, 44% nel 2010, 51% nel 2014, 53% del 2016” commenta De Girolamo.



I numeri positivi non fermano gli investimenti delle aziende toscane, destinati ad aumentare per offrire ai cittadini un servizio sempre migliore e di alta qualità: “Nel 2018 gli investimenti saliranno a quasi 260 milioni di euro per l’ammodernamento delle reti acquedottistiche, di fognatura e depurazione, oltre che per nuove case dell’acqua dove i cittadini potranno approvvigionarsi. Numeri che testimoniano come la Toscana risponda alle esigenze richieste dal servizio idrico a livello regionale, soprattutto visto come i cambiamenti climatici in atto stanno sempre più frequentemente portando a fenomeni che producono problemi sia nel campo della difesa del suolo che del rischio+ idrogeologico - alluvioni, frane, smottamenti – con risvolti gravi in campo idrico come la scarsità di acqua nei periodi di siccità e inadeguatezza della rete fognaria in caso di flash flood. Questa situazione è destinata a peggiorare in futuro, e sarà necessario fare altri investimenti per garantire l'approvvigionamento idrico anche in anni aridi, e per adeguare le reti fognarie”

21/03/2018 15.58
Confservizi Cispel Toscana


 
 


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