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Comune di Vernio
Vernio. Apriti Chiostro, personaggi e storie degli archivi Bardi
Mercoledì 18 luglio la serata dedicata all’inventario della famiglia di Vernio
Dalla holding di famiglia alla Crusca, dal teatro per musica alle regole del calcio

Un affresco familiare, pieno di affascinanti particolari, che da Vernio si intreccia con la storia di Firenze e della Toscana. È quello che emerge dal lungo e approfondito lavoro, durato quasi vent’anni, condotto sui fondi archivistici del potentissimo casato dei Bardi.

Mercoledì 18 luglio alle 21.15, nella cornice del cartellone estivo di Apriti Chiostro, l’assessore alla Cultura del Comune di Vernio Maria Lucarini e il presidente dell’Accademia Bardi Alessandro Magini presentano nel giardino di palazzo Bardi la prima serie de L'inventario del fondo Bardi, volume di cui sono autrici Orsola Gori e Veronica Vestri, realizzato con la collaborazione e il sostegno del Comune di Vernio e dell’Accademia Bardi, anche grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio fiorentina e alla Soprintendenza archivista di Firenze. L’incontro si inserisce all’interno del programma di eventi promosso dalla Rete dei Comuni Bardiani.

“La famiglia Bardi continua anche oggi ad essere un riferimento storico fondamentale per Vernio – sottolinea Maria Lucarini – La ricerca condotta sugli archivi ci restituisce non solo un patrimonio culturale che si sviluppa attraverso secoli di storia, ma anche un grande affresco familiare e delle vicende del territorio della Val di Bisenzio”.

L’Accademia Bardi da anni è impegnata in un percorso di studio per valorizzare gli archivi custoditi a Firenze, a Prato e a Vernio e portare alla luce una documentazione di straordinaria ricchezza per la varietà tipologica e documentaria in esso contenuta. Le migliaia di carte dell’Archivio Bardi offrono infatti spaccati ricchi di suggestione per la storia politica della Repubblica Fiorentina nel Medioevo e per le vicende storiche del Granducato mediceo, poi lorenese, in epoca moderna e fino alla Restaurazione. Con la Prima serie, il vero e proprio archivio, ci troviamo di fronte a una famiglia ricca e potente, che fonda e gestisce una delle holding bancarie più vaste d’Europa, e che segna in modo indelebile le vicende artistiche, culturali e sociali di vasti territori della Toscana: da Firenze alla contea di Vernio dove, dal XIV secolo e fino all’arrivo delle truppe napoleoniche, amministra un territorio ampio e strategico, perché al confine tra Granducato e Stato pontificio. I documenti confermano e amplificano la straordinarietà del casato e dei personaggi che in secoli diversi ne sono espressione. Di particolare rilievo ad esempio la Contessina Bardi, moglie di Cosimo il Vecchio e quindi nonna di Lorenzo il Magnifico, o Giovanni Maria Bardi (1534-1612), accademico, letterato, musicista, mecenate politico e militare. Promotore del rivoluzionario tentativo, messo in atto dalla Camerata dei Bardi, di rappresentare la tragedia greca utilizzando la lingua volgare e la musica e con i figli, Pietro e Cosimo si rivelò uno dei più attivi componenti dell’Accademia della Crusca (sono ben 14 i Bardi che ne hanno fatto parte) e nel 1580 fu proprio il Conte Giovanni a scrivere le regole del gioco del calcio fiorentino. Le illustra come se fossero le parti di una tragedia e il regolamento di 33 articoli (capitoli) costituisce tutt’oggi la base del gioco moderno.

16/07/2018 12.31
Comune di Vernio


 
 


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