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Comune di Fucecchio
A Greve in Chianti sono stati i ragazzi di Fucecchio a deporre la corona commemorativa per ricordare l'uccisione dei coniugi Pietro Stefanini e Dina Boncristiani

Ieri per la prima volta una delegazione del gruppo giovanile #fucecchioèlibera ha accompagnato l’amministrazione di Fucecchio ad una cerimonia fuori dal territorio comunale. Insieme al vicesindaco Emma Donnini hanno ricordato il sacrificio dei coniugi Dina Boncristiani e Pietro Stefanini, fucilati dai nazifascisti il 2 agosto 1944 a Panzalla, nel Comune di Greve in Chianti.

Dina Boncristiani era nata a Fucecchio nel 1907 ed aveva fatto la staffetta per i partigiani riuscendo a fornire informazioni di carattere militare e portando armi e medicinali. Il Comune di Fucecchio a lei alcuni anni fa ha intitolato una nuova piazza e ogni 2 agosto ne ricorda l’uccisione partecipando alla cerimonia che si tiene non lontano da San Polo in Chianti.

Il sindaco di Greve in Chianti, Paolo Sottani, ha ripercorso le fasi di quei tragici giorni che portarono alla liberazione. Ha sottolineato il valore della presenza di giovani alle cerimonie commemorative, fondamentali per lasciare testimoni attivi nella comunità. Si sono succeduti i rappresentanti dell'Anpi, con il presidente della sezione di Bagno a Ripoli, Luigi Remaschi, e i rappresentanti dei comuni di Firenze e Scarperia - San Piero.

I ragazzi di Fucecchio hanno letto un passo tratto dal romanzo “L'Agnese va a morire” di Renata Viganò ("Quando si fa una vita che da un momento all'altro ti possono far morire, te o i parenti o i compagni, il peggio è non aver niente da fare, star lì ad aspettare seduti. E' allora che ti viene la paura. [...] -Tu lo credi che la guerra finisca presto?- Non so-, rispose Clinto. -Speriamo. Perché, se non finisce la guerra, finiamo noi.. -Noi non finiamo,- assicurò l'Agnese.- Siamo troppi. Più ne muore e più ne viene. Più ne muore e più ci si fa coraggio".)

"Dina Boncristiani - ha detto Emma Donnini - viene ricordata come colei che non temeva né nazisti né fascisti e riusciva a infondere coraggio ai partigiani. Ecco la parola chiave:coraggio! Dobbiamo recuperare la domanda fondamentale Per cosa vivo? Credo nei valori della vita umana? Se sì dobbiamo avere il coraggio di difenderli. Ecco perché oggi vicino a me ci sono tre giovani fucecchiesi, Linda, Chiara e Roberto, che sono venuti qui per dire a Dina, a Pietro e a tutti coloro che ci hanno preceduto nel difendere diritti e libertà che il coraggio non si spegnerà."

Chiara e Roberto sono intervenuti raccontando perché hanno scelto di far parte di un gruppo di giovani che promuove i valori della libertà, del rispetto e dell'amicizia.

"Non crediamo – hanno detto i ragazzi - che non ci siano soluzioni ai fatti brutti che accadono intorno a noi, come la distruzione dei cippi commemorativi dedicati alle vittime dell'eccidio del Padule di Fucecchio. Dobbiamo combattere l'ignoranza, spiegare in tutti i modi possibili la storia per dimostrare ciò che è accaduto poco tempo perché non si ripeta. Abbiamo scelto di stare vicino all'amministrazione per trovare nuovi linguaggi, nuove forme comunicative per spiegare, raccontare a tutti coloro che ignorano la storia cosa è accaduto in passato per riuscire a vivere in un paese democratico e libero”.

Il sindaco di Greve in Chianti, Paolo Sottani, commosso ha voluto che fossero i ragazzi di Fucecchio a deporre la corona.

03/08/2018 16.44
Comune di Fucecchio


 
 


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