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Redazione di Met
Kandinsky Color Experience - mostra immersiva, le più innovative tecnologie della realtà virtuale incontrano l'arte di Kandinskij
15 settembre 2018 – 13 gennaio 2019 Terme Tamerici – Montecatini Terme
La mostra Kandinsky Color Experience allestita nelle strutture liberty della Palazzina Terme Tamerici a Montecatini Terme, dal 15 settembre 2018 al 13 gennaio 2019 vuole essere una esperienza multimediale e immersiva che grazie alla realtà virtuale conduce il visitatore all'interno delle opere del grande pittore russo. Realizzata grazie al sostegno del Comune di Montecatini e Terme di Montecatini, è promossa dal Nuovo Teatro Verdi s.r.l.

Projection mapping, schermi curvi, tecnologia 4d, leap motion, le soluzioni più innovative della realtà virtuale e interattiva per immergersi e conoscere l'arte di Kandinsky, a partire dall’elaborazione ancora figurativa delle suggestioni folkloristiche della terra natale, per giungere all’evoluzione della forma libera, geometrica e biomorfa.

Nell’anticamera dell’esposizione virtuale, il visitatore sarà introdotto in una sorta di studiolo neorinascimentale, denso d’icone come un’Isba siberiana, dove si troverà a tu per tu con l’esperienza della pittura. Il dipinto, replicato nei diversi d’après della mostra, fu originariamente realizzato da Vassily Kandinsky alle porte della Rivoluzione Russa ed è tra i più emblematici e densi di preveggenza dell’artista: “La Dama a mosca” del 1912, e sarà fruibile nell’interpretazione che ne hanno dato alcuni valenti allievi del professor Gianpaolo Berto, già docente dell’Accademia di Belle Arti di Roma.

A seguire, introdotta da pannelli informativi e didattici, una Quadreria Virtuale realizzata con la tecnologia del Projection Mapping, svelerà, con una passeggiata nel mondo immaginifico di Kandinskij, le trasformazioni dei soggetti tradizionali nell’evoluzione dell’opera del grande artista russo, dal paesaggio figurativo all’astrazione geometrica, dai primi esperimenti espressionisti condotti in Baviera, fino alla sintesi del design Bauhaus.

Il percorso proseguirà con due installazioni: una moderna versione della tradizionale lanterna magica proietterà sulle pareti le forme geometriche Kandinskijane con virtuosismi policromatici, effetti sonori ed esperienze tattili legate alla percezione della forma e del colore, attraverso un breve percorso sensoriale ispirato alla didattica del maestro russo.

Nella seconda sala il Projection Mapping sarà utilizzato a terra, in una saletta d’intermezzo, insieme al motion graphic, su di un’immagine liquida con elementi biomorfi installata sul pavimento, simulando la visione da un microscopio. Una grande proiezione centrale, su schermo curvo ripercorre i temi figurativi legati al misticismo e al folklore tradizionale russo che ispirarono il giovane Kandinsky nel passaggio all’astrattismo lirico e geometrico e al biomorfismo. Le musiche sono tratte dall’opera “Quadri per un’esposizione” di M. Mussorsgky, messa in scena nel 1928 con proiezioni e scenari astratti, creati dallo stesso pittore.

Nel finale, la tecnologia di Realtà Virtuale consentirà di creare un ambiente a 360 gradi dove gli elementi pittorici saranno animati in maniera tridimensionale e sarà presente una video-proiezione interattiva che consentirà al pubblico di interagire con l'opera geometrica di Kandinsky, che, rigenerandosi periodicamente può essere agita passando la mano sopra il sensore posto su di una colonnina.

La mostra Kandinsky Color Experience sarà inoltre l'occasione per ammirare da vicino le Terme Tamerici e il tesoro che ospita al suo interno: la Sala Chini, aperta straordinariamente per l'occasione.

Info www.kandinskycolorexperience.it - info@kandinskycolorexperience.it - prevendite www.ticketone.it

Lo Stabilimento Termale Terme Tamerici

prende il nome dalla Tamarix Gallica, il florido albero la cui presenza nei bagni della più famosa località della Valdinievole è segnalata fino dai tempi di Ugolino da Montecatini (sec. XIV). La sorgente, scoperta nel 1843, proprietà Schimtz, ebbe grande fortuna, fino a che, nel 1897, fu affidata dalla famiglia al consorzio privato denominato Società delle Nuove Terme di Montecatini, nato per iniziativa dell’onorevole Pietro Baragiola (1854-1914). All’interno del più ampio progetto di ammodernamento degli stabilimenti realizzato da quella Società, lo stabilimento fu, nel 1909, ricostruito su progetto degli architetti Giulio Bernardini e Ugo Giusti, che con sincretismo stilistico conferirono le attuali forme agli edifci. Mirabile per realizzazione è l’apporto di Galileo Chini (1873-1956), che trova il suo culmine nella sala mescita (1910), dove si ammirano i pannelli in ceramica raffiguranti putti. Mirabile risulta l’ampio parco, nel quale, tra una grande varietà di essenze arboree, si incontra la fascinosa presenza delle ninfe bronzee di Mario Rutelli (1859-1941) e, ancora in bronzo, il puttino ed il ranocchio che lancia uno zampillo d’acqua svettanti sulla splendida vasca marmorea neoquattrocentesca opera di Raffaello Romanelli (1856-1928), divenuta icona dello stabilimento. Nel tempo le Tamerici, che oggi rinnovano la vocazione alle mostre iniziata con l’esposizione permanente di belle arti promossa nel 1909 dall’on. Baragiola, sono state sede della Società Medica Ugolino da Montecatini e del Circolo Forestieri, nonché cornice di numerosissimi convegni medici e di importanti concerti.

Lo Sala Chini

La sala fu realizzata nel 1910 per lo stabilimento delle Tamerici da Galileo Chini, noto pittore, scultore, decoratore e ceramista pioniere del liberty in Italia. Alle Terme Tamerici Chini realizzò mirabili affreschi, vetrate, ceramiche, lucernari, pavimenti e pannelli in maiolica policroma a lustro di gusto esotico e di una brillantezza strabiliante, privilegiando elementi simbolici quali pesci, scarabei, uccelli dalle piume variopinte e draghi-basilischi. La decorazione del Salone di mescita delle acque si caratterizza, in particolare, per l'andamento geometrico degli elementi decorativi, per i due banchi in grès smaltato sorretti da busti di leoni stilizzati e per i pannelli in maiolica raffiguranti due putti reggifestone. La lucentezza delle ceramiche richiama la brillantezza dell'acqua e i suoi poteri purificanti e metamorfici, facendo sì che lo spazio, così riccamente decorato, dialoghi con la funzione dello stabilimento termale, in cui per l'appunto si entrava per godere dei poteri curativi dell'acqua.

21/08/2018 12.37
Redazione di Met


 
 


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