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Protezione Civile nelle manifestazioni pubbliche, Uncem: "Con le ultime disposizioni, sempre più complesso organizzare eventi e manifstazioni sui territori"
Necessarie semplicazione e formazione
Il volontariato organizzato di protezione civile può essere impiegato esclusivamente per svolgere attività di natura organizzativa e di assistenza alla popolazione e non deve interferire con i servizi di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica. È il sintesi la disposizione contenuta nell'ultima circolare emanata dal Dipartimento nazionale della Protezione civile a firma del Capodipartimento Angelo Borrelli.

È uscita ad agosto e sono moltissimi i Sindaci che hanno dovuto fare i conti con quanto di nuovo previsto, sommando le regole a quanto già stabilito dalle note circolari Gabrielli e Curcio relative alle manifestazioni pubbliche. "Le regole aumentano e le Amministrazioni comunali, con le associazioni locali sono sempre più in difficoltà - spiega Marco Bussone, presidente nazionale Uncem -. Da una parte chiedono uno stop a nuove regole che si sovrappongono e portano sempre più responsabilità in capo ai Sindaci. Dall'altra ci chiedono formazione che noi abbiamo già chiesto a Borrelli e al Dipartimento nazionale della Protezione civile".

Nell'ultima circolare firmata da Borrelli, vengono previste due modalità di intervento del volontariato, a seconda che esso operi come struttura operativa del Servizio nazionale della protezione civile o, in alternativa, che intervenga in via di una relazione diretta con gli organizzatori degli eventi.Nel primo caso si interviene in quegli eventi che, per entità, rilevanza o altre peculiari caratteristiche, richiedono l'assunzione, in capo alle Autorità pubbliche preposte, di specifiche misure per la gestione delle attività, disciplinate dalla Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 novembre 2012 che li definisce 'eventi a rilevante impatto locale'. Si tratta di una specifica attività di protezione civile e l'intervento del volontariato risponde alle regole e prassi che si applicano solitamente, anche in emergenza.

Diversamente, le organizzazioni che, per statuto, possono operare anche in settori diversi da quello di protezione civile, possono svolgere specifiche attività richieste dagli organizzatori delle manifestazioni pubbliche, nel quadro di una relazione diretta tra i due soggetti. L'intervento, in questo caso, si svolge in un ambito che non ricade all'interno delle regole della protezione civile. La circolare definisce quali attività possono essere svolte dai volontari di protezione civile nelle manifestazioni pubbliche e quali, invece, non sono consentite, richiamando la normativa vigente.

Costi per Enti locali e associazioni aumentano. Anche perché subentra l'impossibilità per le associazioni di volontariato di poter utilizzare dispositivi di protezione individuale e materiali con i loghi della Protezione civile generando quindi un aggravio di costi che restano in capo o alle amministrazioni locali o ai gruppi di protezione civile. "I chiarimenti della circolare - riflette il Presidente Uncem - finiscono per rendere sempre più complessa l'organizzazione delle manifestazioni pubbliche. Servono più risorse, più addetti formati, il personale dei Comuni dovrebbe poter fare straordinari. Abbiamo chiesto che la spesa per la protezione civile, compresi piani e sistemi organizzativi, venga scomputata dal pareggio di bilancio. Data la necessità e l'urgenza, sia permesso ai Sindaci di attingere dall'avanzo di amministrazione bloccato. Proponiamo al Dipartimento di costruire insieme occasioni di formazione. Non senza una semplificazione, uno snellimento delle normative con la differenziazione della complessità degli eventi molto chiara e indiscutibile. I Sindaci da sempre accettano responsabilità ma questa disponibilità oggi è colma".

06/09/2018 10.51
Uncem Toscana


 
 


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