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Museo dell’Opera del Duomo
Presentato a Firenze il manifesto che definisce l’identità e la missione di un Museo
Sottoscritto dai maggiori musei internazionali di arte antica presenti al convegno Museology and Values: Arte e Dignità Umana nel XXI secolo. I Musei devono saper accogliere ogni tipo di persona, favorendo l’apertura e la tolleranza
Logo Museologia e valori
I musei cambiano la vita delle persone. Con questa frase si è aperto ieri a Firenze il convegno Museology and Values: Arte e Dignità Umana nel XXI secolo organizzato dall’Opera di Santa Maria del Fiore. Ad usarla Timothy Verdon, direttore del Museo dell’Opera del Duomo, prendendola a prestito dall’Associazione dei Musei del Regno Unito, perché “spiega con semplicità di cosa tratta questo convegno”. I musei sono in grado di cambiare la vita delle persone ma devono saper accogliere, includere e parlare a ogni tipo di pubblico. E’ in estrema sintesi il messaggio che emerge dal convegno Museology and Values, ribadito nel “manifesto” presentato stamani, con cui si chiude il convegno, che definisce quale sia l’identità e la missione di un Museo.

Il documento, sottoscritto dai maggiori musei internazionali di arte antica presenti al convegno - tra cui il Louvre, lo State Hermitage Museum, i Musei Vaticani, la National Gallery di Londra, il Bode-Museum di Berlino, la Gallerie degli Uffizi, la Galleria dell’Accademia di Firenze, la Pinacoteca di Brera e altri ancora - spiega che “Nella diversità delle loro espressioni culturali i musei incoraggiano un approccio empatico alle differenze, favorendo l’apertura e la tolleranza. Essendo ospitali, inclusivi e rispettosi, essi promuovono la consapevolezza di una comunità universale nonché la convinzione che ciò che unisce le persone sia più importante di ciò che le divide”.

“Il curatore del museo - prosegue il manifesto - deve interpretare il proprio ruolo letteralmente come quello che si prende “cura” di ogni visitatore, proponendo un vasto arco di incontri con credenze, idee e immagini capaci di trasformare i turisti in amanti eterni dell’apprendimento. Occorre aiutare gli adolescenti e i giovani adulti a riconoscere i temi vicini ai propri interessi e a costruire ‘musei delle emozioni’ nelle nostre gallerie. Gli immigrati devono vedere i musei come luoghi di emancipazione e sedi di cittadinanza, dove il racconto interculturale rivela affinità insospettate”.

Il convegno, entrato a far parte dell'European Year of Cultural Heritage 2018, per la sua rilevanza culturale, ha ricevuto dal Capo dello Stato Italiano, Sergio Mattarella, la “Medaglia del Presidente della Repubblica” e i patrocini del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Council of Europe, UNESCO, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione Architetti Firenze, ICOM Italia.


GLI INTERVENTI

Tra i relatori e partecipanti alle tavole rotonde erano presenti direttori e curatori di famosi musei, accademici specializzati e architetti attivi nel settore, tra cui: i direttori del Louvre (Jean-Luc Martinez), dello State Hermitage Museum di St. Peterburgs (Mikhail Borisovic Piotrovskij ), del Bode-Museum di Berlino (Julien Chapuis), del Kunsthalle di Mannheim (Ulrike Lorenz), della Gallerie degli Uffizi (Eike Schmidt), della Pinacoteca di Brera (James Bradburne), del Museo Egizio di Torino (Christian Greco), della Galleria dell’Accademia di Firenze (Cecilie Hollberg), della Gallerie dell’Accademia di Venezia (Paola Marini) e del Museo dell’Opera del Duomo (Timothy Verdon). Sono interventuti anche i curatori della National Gallery di Londra (Susanna Avery Quash), del Museo delle Arti Islamiche di Doha in Quatar (Mounia Chekhab Abudaya) e dei Musei Vaticani, Maria Serlupi Crescenzi, oltre al Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno a Firenze Cristina Acidini e il Vice Presidente delle Relazioni Internazionali del Museo della Bibbia di Washington, DC, Allen Quine. Antonio Paolucci, già Ministro della Cultura della Repubblica Italiana ed ex direttore dei Musei Vaticani, ha offerto una breve riflessione sul ruolo storico di Firenze nell’evoluzione dell’idea del museo. I saluti istituzionali sono stati a cura di Sergio Givone, vice presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore e Stefano Casciu, direttore del Polo Museale della Toscana.

Nella seconda giornata la tavola rotonda è stata presieduta da Adolfo Natalini con interventi di Marco Magni - ambedue autori, insieme a Piero Guicciardini - del nuovo Museo dell’Opera del Duomo, e di altri architetti specializzati in allestimenti museali (Rispal, Micka, Canali) e docenti di museologia (Biscottini e Di Natale).


Per informazioni
https://museology.operaduomo.firenze.it/

29/09/2018 20.00
Museo dell’Opera del Duomo


 
 


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