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Regione Toscana
Cooperative sociali: inserimento lavorativo soggetti svantaggiati, sì a riforma legge regionale
Approvata a larga maggioranza la nuova legge che regola i rapporti con gli enti pubblici. Introdotte quote riservate per garantire il diritto di partecipazione alle procedure di appalto e a quelle di concessione
Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato a larga maggioranza la nuova legge che disciplina i rapporti delle cooperative sociali con gli enti pubblici. L’aula ha espresso 26 voti a favore (Pd, Art.1-Mdp, M5s, Sì-Toscana a Sinistra, Gruppo Misto-Tpt) e 7 voti di astensione (Lega e Forza Italia). Il nuovo provvedimento normativo supera la legge 87/1997, che viene abrogata, tiene conto della recente riforma nazionale del Terzo settore (D.lgs. n.117/2017), conferma il ruolo fondamentale della cooperazione sociale come strumento efficace per favorire l'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati e contribuire a una vera integrazione sociale delle persone in difficoltà.

Coinvolgimento delle cooperative sociali, da parte delle amministrazioni locali, nei percorsi di co-progettazione e co-programmazione; riconoscimento del ruolo della cooperazione sociale di tipo b, quelle finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate; introduzione di un sistema di valutazione del progetto di inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati; nuovo valore al ruolo della Consulta regionale sulla cooperazione sociale per l’espressione di pareri e proposte in materia di cooperazione e per il monitoraggio sull’efficacia e la qualità dei servizi, ribadendone la necessità di coinvolgimento fin dalla fase di programmazione, progettazione e organizzazione degli interventi e dei servizi alla persona. Questi gli elementi principali della nuova proposta di legge. In particolare, vengono riservate quote dal 3 all’8 per cento al fine di assicurare il diritto di partecipazione delle cooperative sociali e dei loro consorzi alle procedure di appalto e a quelle di concessione.

Il testo è stato oggetto di un profondo lavoro in commissione Sanità, come ha spiegato il presidente Stefano Scaramelli (Pd) nel corso dell’illustrazione in Aula: dopo la fase di ascolto – nei mesi scorsi sono stati sentiti i rappresentanti toscani di Consulta coop, Confcooperative, Associazione generale cooperative italiane (Agci), Cgil, Lega Coop, Coldiretti, Federsolidarietà – e il confronto tra le posizioni dei vari gruppi politici, la proposta di legge presentata dalla Giunta regionale è stata emendata nell’ottica di misure sempre più efficaci per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.

“Il lavoro svolto in commissione ha permesso uno scatto in avanti condiviso da quasi tutte le forze politiche verso un testo che può introdurre innovazione”, ha detto Scaramelli. “L’elemento fondamentale è l’obbligo della valutazione e dell’inserimento lavorativo di quelle persone svantaggiate. Soprattutto, facciamo assumere una responsabilità importante al sistema sanitario toscano: per tutti gli appalti che riguardano l’universo del sistema sanitario o sociale, diventa obbligatorio l’affidamento specifico in maniera esclusiva di una fetta, dal 3 all’8 per cento, al mondo della cooperazione sociale”. La cooperazione sociale, ha aggiunto il presidente della terza commissione, “è quel luogo dove il lavoro diventa elemento cardine del valore e dell’identità delle persone”.

Valutazioni positive sono arrivate dal vicepresidente della commissione Sanità, Paolo Bambagioni (Pd), riguardo a “una norma preziosa, che ha alla base il valore della promozione dell’uomo attraverso l’integrazione. Esiste una forte tradizione di cooperazione sociale in Toscana – ha spiegato Bambagioni –, che con questa legge vogliamo liberare da appesantimenti burocratici, al fine di evitare che piccole cooperative rimangano escluse dalla partecipazione. Gli emendamenti approvati in commissione evitano alle piccole realtà l’obbligo di aderire a federazioni o organismi più strutturati”.

“Con questa nuova legge si afferma con forza il diritto al lavoro per tutti, soprattutto per i soggetti più deboli”, ha dichiarato Nicola Ciolini (Pd). “Il messaggio che trasmettiamo è importante e va a merito di tutte le forze politiche che si sono impegnate in commissione”.

Andrea Quartini ha annunciato il voto favorevole del Movimento 5 stelle: “Credo che la nostra Regione faccia davvero un passo avanti a tutela del sistema delle cooperative sociali. C’è stata grande disponibilità e collaborazione per cercare di evitare il rischio monopolistico: sistemi cooperativi giganti avrebbero potuto soffocare sul nascere la libera iniziativa”.

Il consigliere Enrico Sostegni (Pd), ha ripercorso “lo sviluppo culturale” che ha portato in Toscana all’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate. “Oggi mettiamo un ulteriore tassello, rafforziamo questo percorso. Sono convinto che grazie a co-progettazione e co-programmazione potremo dare ulteriore sviluppo nei prossimi anni”.

Secondo Serena Spinelli (Art.1-Mdp), che ha sottolineato “l’ottimo lavoro in commissione sulla proposta che proviene dalla Giunta”, c’è bisogno di “distaccarsi da un atteggiamento sempre e costantemente assistenziale nei confronti delle persone che hanno abilità diverse e ridotte. La Toscana lo fa, con questa legge, prima di altre Regioni”.

Il Consiglio regionale ha successivamente respinto la proposta di legge recante disposizioni per favorire la trasparenza tra le società cooperative e la pubblica amministrazione, presentata da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, primo firmatario Giovanni Donzelli (ora eletto alla Camera dei deputati e sostituito in Consiglio regionale da Paolo Marcheschi). La proposta di legge intendeva disciplinare l’accesso a contributi, incarichi o finanziamenti “elargiti ovvero transitati dalla Regione Toscana”, riservandolo a società cooperative “che non hanno contribuito direttamente o tramite propri rappresentanti” a partiti, rappresentanti politici o associazioni, fondazioni, giornali e riviste “riconducibili a esponenti o movimenti politici”. Un intervento teso a “garantire la massima concorrenza nell’accesso alla gestione di beni e servizi pubblici e la massima trasparenza nei rapporti tra la politica, la cooperazione sociale e i soggetti coinvolti in entrambi i settori”. La proposta di legge è stata respinta con il voto contrario del Partito democratico, Art.1-Mdp, Sì-Toscana a Sinistra, Gruppo Misto-Tpt, l’astensione del Movimento 5 stelle e il voto favorevole dei gruppi di centrodestra.

24/10/2018 14.48
Regione Toscana


 
 


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