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Comune di Scandicci
Giornata Memoria a Scandicci, in Auditorium l'Orchestra ReMuTo con l'Operina Brundibar
Domenica 27 gennaio alle ore 18:00
Domenica 27 gennaio 2019 alle 18 in occasione della Giornata Mondiale della Memoria, nell'Auditorium del Centro Rogers di Scandicci (piazza Resistenza, fermata tramvia Resistenza), l'Orchestra Scolastica Regionale ReMuTo e il Coro di Voci Bianche di Firenze e Scandicci presentano Brundibàr, Operina musicale per piccola orchestra di dieci bambini solisti e coro; Direttore è Volfango Dami, Lucia De Caro è Preparatrice del coro e dei bambini solisti, Eva Tonietti è regista, Luca Marino coordinatore di ReMuTo. Lo spettacolo è organizzato dalla Regione Toscana, dal Comune di Scandicci in collaborazione con Rete Musica Toscana, Accademia Musicale di Firenze e della Scuola di Musica di Scandicci. L'ingresso è libero.

L'operina Brundibár - Hans Krása aveva redatto la prima stesura dell'opera fra il 1938 e il 1939 a Praga. Deportato a Terezín nel 1941, la orchestrò nuovamente per i detenuti del campo. L'opera fu rappresentata per la prima volta il 23 giugno 1943 dai ragazzi deportati a Terezín in occasione della visita della Croce Rossa Internazionale e venne replicata per ben 55 volte in pochi mesi. Il compositore, H. Krása, fu deportato ad Auschwitz e ucciso nell'ottobre del 1944. La trama racconta la storia di Pepíek e Aninka, due bambini orfani di padre che hanno bisogno di denaro per comprare del latte per la loro mamma molto ammalata. Decidono di fare come Brundibár, il suonatore ambulante di organetto, ovvero di esibirsi per strada danzando e cantando. Ma la gente sembra non curarsi di loro e non versa nemmeno un soldo nel loro cappello. Brundibár, dal canto suo, prepotente e assai burbero, non sopporta la loro presenza, quindi li fa scacciare. I ragazzi non sanno più cosa fare, ma vengono aiutati da tre animali, un passerotto, un gatto e un cane, che coinvolgono l'indomani anche gli scolari del paese riuscendo a scacciare Brundibár e a destare finalmente l'attenzione dei passanti al canto dei bambini. Il cappello di Pepíek si riempie di tanti soldini che permetteranno di comprare il latte alla mamma. Tutti intonano un canto di vittoria. La trama, che apparentemente ha tutte le caratteristiche di una storia per ragazzi, rivela metaforicamente l'anelito di vittoria contro la prepotenza e la malvagità, la speranza di giustizia e di libertà. Questo spirito era ben sentito dagli stessi bimbi protagonisti dell'opera come si evince dalla testimonianza di un sopravvissuto: "Quando noi cantavamo dimenticavamo la fame, dimenticavamo dove fossimo; quando eravamo in scena dimenticavamo ogni cosa e quando alla fine cantavamo la canzone della vittoria immaginavamo di aver sconfitto Hitler. C'era tanto potere in questa musica, tanto potere!".

23/01/2019 13.23
Comune di Scandicci


 
 


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