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Ordine degli Architetti
Il restauro? Diventa sostenibile con gli scarti dell'agroalimentare
L'iniziativa, organizzata dall’Ordine degli Architetti di Firenze, prevede due giornate di studio il 16 e 23 maggio e una serata al cinema il 27
Prende il via alla Palazzina Reale la nuova edizione di "Agritettura", che affronta quest'anno per la prima volta il tema della conservazione responsabile dei beni culturali. Fra gli esempi che verranno portati, l'utilizzo di prodotti e materiali provenienti dalla natura per i restauri di opere d'arte ed edifici storici

Gli scarti provenienti dall’agroalimentare da utilizzare nel campo del restauro e del design: è questa la novità che sarà al centro della nuova edizione di "Agritettura: nutrire il cantiere", l'iniziativa organizzata dalla Commissione DAS (Dibattito Architettura Sostenibile) dell’Ordine degli Architetti di Firenze in programma giovedì 16 e 23 maggio alla Palazzina Reale di piazza Stazione, che quest'anno prevede anche una serata al cinema il 27 maggio dedicata a “riciclo e ambiente”.

Per la prima volta, l'iniziativa affronterà il tema della conservazione responsabile dei beni culturali: dopo i “primi capitoli” andati in scena nel 2016 e nel 2018, il nuovo, triplo appuntamento di quest'anno con Agritettura, in programma sempre nella sede di Ordine e Fondazione Architetti Firenze, rappresenterà un ulteriore approfondimento sull’utilizzo degli scarti provenienti dall’agroalimentare in architettura, attraverso le filiere di trasformazione, nel campo del restauro e del design. Tra gli esempi che saranno portati dai diversi ospiti che si alterneranno sul palco nel corso delle due giornate di studio, ci sarà proprio l'utilizzo di prodotti e materiali provenienti dalla natura per i restauri di opere d'arte (come pitture e sculture), di componenti architettoniche e di parti di edifici storici. “Anche il restauro è un mondo che può e deve guardare con attenzione all’economia circolare, scegliendo i materiali da utilizzare – spiegano gli organizzatori – nelle precedenti edizioni ci siamo concentrati sulle nuove costruzioni, quest'anno lo facciamo sul restauro: faremo il punto su cosa è stato fatto e su cosa è possibile fare”.

“L'agritettura e` una sorta di alleanza tra agricoltura e architettura”, continuano gli organizzatori di quella che, nata come un'idea, è poi confluita in un’attivita` di ricerca su nuove modalita` di valorizzazione e conservazione delle risorse del pianeta, che ha puntato l'attenzione sul riutilizzo degli scarti dell’agricoltura food e non come opportunita` per la riduzione degli impatti ambientali del settore dell'architettura, con la possibilita` di considerare “la campagna come la nuova fabbrica per i materiali dell’edilizia sostenibile”. “Dal 2015 ad oggi sono cambiate tantissime cose: quattro anni fa ci siamo quasi sentiti pionieri nell'organizzare un'iniziativa come Agritettura, oggi si possono invece trovare molte esperienze in tutto il mondo. Sempre più persone si pongono il problema di riutilizzare ciò che finora veniva buttato e scelgono di vivere in modo sano e genuino anche per quanto riguarda i materiali di costruzione”, spiegano ancora. Proprio per questo, nel corso delle due giornate del 16 e 23 maggio verrà proiettato anche un “notiziario” dal mondo per raccogliere e raccontare le novità del settore provenienti dall'intero pianeta.

"Il restauro in punta di... scarti" è il sottotitolo della giornata del 16 maggio, quando saranno affrontati i temi della conservazione responsabile dei beni culturali e verrà fatto il punto sulle nuove metodologie per un restauro sostenibile alla luce dei passi avanti fatti dalla ricerca su materiali e sostanze a basso impatto per salute e ambiente. "Un settore, questo, che deve guardare sempre piu` alla sostenibilita`, convertendo la gestione delle attivita` di tutela, cosi` come del recupero e della ristrutturazione dei numerosissimi centri storici italiani, verso un sistema che rispetti l’uomo e l’ambiente", viene spiegato.

"Il design e la doppia vita delle bucce" sarà invece il tema al centro della giornata del 23 maggio. "Il green design, ovvero la progettazione sostenibile, nasce dalla reazione alla crisi ambientale globale, la rapida crescita della popolazione mondiale, la preoccupante diminuzione delle risorse naturali. Questo evento vuole essere un manifesto dedicato al valore dell’uso consapevole degli oggetti e alla convinzione che sia necessario che contengano idee, valori, speranze utili a immaginare un futuro in cui il consumo diventa pensiero e scelta", raccontano ancora gli organizzatori.

E non è finita qua, perché il 27 maggio è prevista la serata al cinema con film su progetti e opere di Vandkunsten Architects, Boeri Studio, ENORME, JAG Studio e molti altri.

Fra gli ospiti e le esperienze al centro delle due giornate, ci sarà poi chi spiegherà come sia possibile passare "dal chicco alla casa", trasformando i prodotti secondari della coltivazione del riso in nuovi materiali per un’edilizia sana, e chi illustrerà come dare una nuova vita agli scarti di bucce di mela producendo carta e similpelle da utilizzare nel mondo della moda e dell'abbigliamento, ma anche nel settore dell'arredo per poltrone e divani. E ancora, chi mostrerà come fondi di caffè e bucce di cipolle possano essere usati per creare coloranti naturali e chi spiegherà come abbia provato a cercare un'alternativa alla plastica combinando rifiuti alimentari con batteri e lieviti per dar vita a confezioni usa e getta.

Locandina seminario Architetti 23 maggio

15/05/2019 10.27
Ordine degli Architetti di Firenze


 
 


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