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Fondazione Orchestra della Toscana
Orchestra Toscana. Pagine famose di due giganti della musica in scena Teatro Verdi di Firenze e al Metropolitan di Piombino
Un tris russo per aprire il programma che verrà completato dalla “Pastorale” di Beethoven. Un repertorio popolare, adatto anche a chi non ha l'abitudine di frequentare le sale da concerto. Insieme per la prima volta il direttore Evgeny Bushkov e il violinista Ilya Gringolts. A Piombino (11 novembre) e Firenze (12)
Due sole composizioni in programma - una per tempo - che in qualche modo aprono e chiudono lo stesso secolo, l’Ottocento.
Si tratta di un repertorio decisamente familiare anche a chi non ha l’abitudine di frequentare le sale da concerto. Tre russi sono i protagonisti della prima parte: Pëtr Il’ic Cajkovskij il compositore, Evgeny Bushkov il direttore e Ilya Gringolts lo straordinario solista.
Il primo ha soggiornato numerose volte a Firenze nell’arco di dodici anni a partire dal 1878, lo stesso anno cioè di composizione del Concerto per violino e orchestra op.35 che è in programma.
Di questa città si innamorò e fu proprio in riva all’Arno che compose, in soli 44 giorni, La dama di picche.

Era il marzo del 1890. Pochi giorni dopo sarebbe partito per non tornare mai più se non con il pensiero e la musica (il famoso sestetto per archi Souvenir de Florence, composto in Russia, è proprio dell’estate di quell’anno). Buskon e Gringolts si conoscono, ma questa è la prima volta che suonano insieme e per entrambi è un debutto con l'ORT. “Questo concerto l’avrò diretto almeno un centinaio di volte - sottolinea Bushkov - ma non ne darò una mia interpretazione. Quando si lavora con un solista la nostra funzione è di accompagnare e seguire, niente di più”. Il concerto, molto bello e tecnicamente impegnativo, è di straordinaria bellezza. Cajkovskij è personaggio dell’800 ma la sua opera è già una porta aperta sul nuovo secolo. Appoggiato su quello che lo ha preceduto, esprime qualcosa che va oltre, costruisce un’eredità che sviluppata si sarebbe poi proiettata nel Novecento.

La Sinfonia n.6 in fa maggiore op.68 Pastorale di Ludwig van Beethoven è del 1808. Napoleone, già imperatore, in quell’anno occupa Roma e muove guerra alla Spagna. Il Congresso di Vienna è ancora lontano. È con Beethoven che nasce l’idea stessa di musica classica che noi abbiamo ereditato e che ancora oggi usiamo. Prima di lui c’era qualcosa che non veniva certamente chiamata “classica” dai contemporanei dell’epoca, che non c’entrava niente con il romanticismo, che non era ancora pagata dai borghesi e che era sentita da pochissimi. Il pubblico infatti restava quello selezionatissimo dei saloni di palazzo e dei teatri di corte e i musicisti rimanevano (fatte ovviamente le debite eccezioni) degli impiegati se non dei servi. Beethoven fu in pratica il primo a comporre simultaneamente per l’aristocrazia settecentesca e per la ricca borghesia del primo Ottocento.
Se volessimo trovare un tratto in comune tra le due opere eseguite questa sera lo potremmo tirar fuori proprio dalla capacità di questi due autori di sedersi sulle spalle di chi li aveva preceduti. Entrambi chiusero un’epoca e ne aprirono una nuova con la propria vita e le proprie opere.

Stagione Concertistica 2019/2020

Piombino, Teatro Metropolitan, lunedì 11 novembre 2019 ore 21.00
Firenze, Teatro Verdi martedì 12 novembre 2019 ore 21.00

Evgeny Bushkov direttore
Ilya Gringolts violino
CAJKOVSKIJ Concerto per violino e orchestra op.35
BEETHOVEN Sinfonia n.6 op.68 Pastorale

Prezzi Teatro Verdi | Stagione Concertistica: Posti numerati I settore €16 intero - €14 ridotto; II settore €13 intero - €11 ridotto (tutti piu` diritti di prevendita) in vendita c/o Biglietteria del Teatro Verdi (tel 21.23.20 orario 10/13 e 16/19) e punti del Circuito Box Office. Online su www.teatroverdifirenze.it

07/11/2019 10.56
Fondazione Orchestra della Toscana


 
 


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