Regione Toscana
Urbanistica: pianificazione di area vasta, licenziata proposta di legge regionale per completare obiettivo
La commissione Ambiente vota a maggioranza, astenute le opposizioni. Testo rivisitato dopo il confronto con i soggetti interessati e grazie all’impegno del gruppo di lavoro interno. Inserita anche la disciplina per la mitigazione del rischio sismico
Si evolve la legge urbanistica della Toscana e dopo una riscrittura e una implementazione della proposta presentata dalla Giunta, la commissione Ambiente, presieduta da Stefano Baccelli (Pd), licenzia a maggioranza (astenute le opposizioni) un testo di 44 articoli per avvicinarsi all’obiettivo di pianificazione di area vasta già ricordato da Baccelli e che dovrà essere approvato dal Consiglio regionale nella seduta di martedì 19 novembre.
Il testo, infatti, dovrà essere inserito all’ordine del giorno dei lavori della prossima settimana, perché il 27 novembre scattano le disposizioni previste per i Comuni con regolamento urbanistico vigente alla data di entrata in vigore della legge 65/2014 (27 novembre 2014). Le trasformazioni edilizie e urbanistiche, regolate dall’articolo 134, potrebbero non essere consentite a quei Comuni che non hanno avviato, nei termini previsti dall’articolo 222 (cinque anni dall’entrata in vigore della legge), il procedimento per la formazione del piano strutturale. Per evitare un blocco che penalizzerebbe operatori e cittadini, la proposta licenziata dalla commissione prevede una via di uscita precisa: estendere agli enti locali che abbiano già avviato il piano operativo o lo avviino contestualmente alla variante medesima, la possibilità di redigere “varianti per realizzare opere pubbliche e di pubblica utilità”, per la “realizzazione di interventi industriali, artigianali e commerciali al dettaglio in contesti produttivi esistenti” e per le “trasformazioni da parte dell’imprenditore agricolo”.
Il governo del territorio così aggiornato, sebbene modificato rispetto al testo proposto dalla Giunta – sono stati approvati alcuni emendamenti del capogruppo Pd, Leonardo Marras, per semplificare le procedure per realizzare vasche di accumulo delle acque necessarie alle aziende agricole, ma anche per sanare le “migliaia già esistenti prima della legge urbanistica”, con previsioni di sanzioni che non superano i mille e 500 euro – non altera la filosofia di fondo: l’urbanistica toscana continua a poggiare sui pilastri della 65, ossia contenimento del suolo, recupero e rigenerazione dell’esistente. Il lavoro portato avanti soprattutto dal gruppo interno alla commissione, è servito ad “adeguare la Toscana al decreto sblocca Italia”, ma anche a “certificare il forte stimolo a fare squadra”. Molti Comuni, ricorda Baccelli, hanno infatti aderito ai bandi regionali proprio per “cogliere quell’opportunità di sviluppo condiviso che grazie a questa legge perfezioniamo e mettiamo a regime”.
Come già dichiarato dall’assessore regionale all’urbanistica, Vincenzo Ceccarelli, la proposta di legge “affina la disciplina toscana rispetto a norme nazionali subentrate”, senza alterazione ma anzi con la volontà di “sostenere l’attività pianificatoria degli enti locali, agevolare categorie economiche e cittadini che intendono recuperare il patrimonio.
Il testo contiene anche una sezione dedicata alla sismica, frutto di un lavoro di revisione e recepimento di norme nazionali tra cui il decreto legge 32/2019 (in particolare l’articolo 3) poi convertito con legge 55/2019, per il rilancio del settore dei contratti pubblici e la semplificazione degli interventi edilizi in zone sismiche.
Per l’avvio di lavori nelle zone sismiche 1 e 2 (quelle ad alta intensità, ndr) decade l’obbligo di autorizzazione preventiva della Regione, se gli interventi sono di “minore rilevanza per l’incolumità pubblica” o “privi di rilevanza ai fini della pubblica incolumità”. Nelle zone 3 e 4, l’obbligo è introdotto solo per gli “interventi rilevanti”.
La legge nel dettaglio
Semplificazione del procedimento di formazione dei piani attuativi relativi a piccole aree. Saranno oggetto di processi partecipativi solo su decisione dell’amministrazione comunale di riferimento. Le unioni dei Comuni e le associazioni di Comuni che abbiano proceduto all’approvazione dei piani strutturali intercomunali se vogliono potranno approvare anche il piano operativo di area vasta.
Riforma del sistema informativo regionale per costruire un unico sistema di raccolta dati dal punto di vista paesaggistico, territoriale, urbanistico. La nuova piattaforma sarà base di partenza per tutte le pubbliche amministrazioni e canale di gestione unico per avvio, adozione e approvazione degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica.
Nuovo procedimento di controllo per costruire in zona sismica attraverso il programma regionale ‘Portos’ per la trasmissione e la gestione delle domande di autorizzazione. Semplificazione delle procedure per gli interventi di minore rilevanza.
Possibilità per i Comuni che abbiano gli strumenti di pianificazione urbanistica scaduti, ma che si siano attivati per il rinnovo, di approvare varianti per la realizzazione di opere pubbliche, di interesse pubblico, e varianti per interventi industriali, artigianali e commerciali al dettaglio in contesti produttivi esistenti.
Modifica dei procedimenti per l’approvazione degli atti di programmazione e pianificazione dei porti di interesse nazionale e internazionale che per la Toscana sono ricompresi (ai sensi della normativa nazionale – articolo 7 del decreto legislativo 169/2016 e articolo 6 della legge 84/1994), nel sistema portuale del Mar Ligure Orientale (Marina di Carrara) e del Mar Tirreno Settentrionale (Livorno, Capraia, Piombino, Portoferraio, Rio Marina, Cavo). A La Spezia ha sede l’Autorità di sistema del Mar Ligure Orientale, Livorno è sede dell’Autorità di sistema del Mar Tirreno Settentrionale. Lo strumento di pianificazione
integrata, il Piano Regolatore del Sistema Portuale (PRdSP), definisce obiettivi e azioni strategiche del sistema portuale. È costituito dal Documento di pianificazione strategica del sistema portuale (Dpss) e dal Piano regolatore portuale (Prp) di ciascuno dei porti inclusi nel sistema portuale. La Regione promuove gli adempimenti necessari all'approvazione del Dpss e del Prp, così come le relative varianti e adeguamenti tecnici funzionali. Nel caso in cui la circoscrizione territoriale del Documento di pianificazione strategica del sistema portuale sia compresa in più regioni, il Dpss è approvato dalla Regione dove ha sede l'Autorità del sistema portuale, previa intesa con le regioni nel cui territorio sono ricompresi gli altri porti.
14/11/2019 17.14
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