Login

MET



Controlli voce Chiudi controlli
: Volume:  1 Velocità  1 Tono:  1
Regione Toscana
Qualità aria: Italia bocciata dall’Ue, Toscana modifica Piano
Illustrata la proposta di legge per intervenire in via d’urgenza. In arrivo accordo con il Ministero per 5milioni di incentivi alla rottamazione per veicoli obsoleti e impianti a biomassa. Previsioni di blocco del traffico diesel a Firenze dal 2020. Il presidente della commissione Ambiente Stefano Baccelli (Pd): “Occasione per salto di qualità ma servono risorse reali per stimolare cambio culturale”

La recente bocciatura della Corte di giustizia europea che ha deferito l’Italia per la mancata protezione dei cittadini dall’inquinamento atmosferico, spinge la Toscana ad intervenire in via d’urgenza e modificare il Piano per la qualità dell’aria ambiente approvato nel luglio del 2018.

Nella commissione presieduta da Stefano Baccelli (Pd), si discute la proposta di legge che in realtà è una “richiesta di autorizzazione alla Giunta per approvare una deliberazione contenente delle misure di rafforzamento di interventi già previsti nel Piano regionale” e che puntano a ridurre l’emissione di due inquinanti in particolare: Pm10 e biossido di azoto.

Regione e ministero competente stanno intanto definendo un accordo di programma per 5milioni di incentivi per “superare le criticità” mentre si chiede “da subito” di intervenire sul traffico dei veicoli diesel a Firenze. Dal 2020 la circolazione in alcune zone potrebbe essere gradualmente limitata.

Sul disegno di legge all’esame della commissione, e per quanto riguarda le polveri fini, i superamenti in Toscana hanno coinvolto la zona Prato/Pistoia (almeno fino al 2018) e la Piana lucchese dove persistono sforamenti (circa 50 sul limite previsto per legge fissato a 35). Da qui la necessità di “misure urgenti e aggiuntive rispetto a quelle già previste” soprattutto per gli impianti a combustione da biomassa, siano essi utilizzati per il riscaldamento domestico che per l’attività di incenerimento dei residui delle colture vegetali. In particolare sarebbe allo studio un “piano di incentivazione” per la sostituzione degli impianti termici.

Le misure per contrastare l’emissione di biossido di azoto riguardano in particolare Firenze dove gli sforamenti sono stati registrati nelle centraline di Ponte alle Mosse e di Viale Gramsci e sono imputabili al traffico veicolare di motori diesel. Se i valori di Ponte alle Mosse sono rientrati grazie all’entrata in servizio della tramvia, persiste la criticità in Viale Gramsci e le misure da adottare dovranno riguardare i motori euro 3 euro 4 euro 5 che hanno filtri in grado sì di ridurre le Pm10 ma anche di immettere direttamente dalla marmitta il biossido di azoto.

La proposta di legge e gli interventi per migliorare la qualità ambientale possono essere “l’occasione per dare gambe al cambio culturale già previsto dal Piano” secondo il presidente della commissione. “Il salto di qualità dovrà essere graduale e accompagnato con incentivi reali” chiarisce Baccelli.

26/11/2019 18.53
Regione Toscana


 
 


Met -Vai al contenuto