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Regione Toscana
Vibac, Rossi a Vinci: “Proveremo a dialogare con l’azienda per una soluzione”
"Non è accettabile che 120 persone si ritrovino improvvisamente senza lavoro. E’ un dramma collettivo che colpisce il territorio, le famiglie, le singole persone. Non è accettabile il modo con cui l’azienda ha comunicato questa decisione"
Macchine spente, un presente lavorativo che si interrompe bruscamente e fa temere il futuro, una vicenda dolorosa, che si consuma in questi giorni alle porte di Vinci, alla Vibac di Mercatale.

“Non è accettabile che 120 persone si ritrovino improvvisamente senza lavoro. E’ un dramma collettivo che colpisce il territorio, le famiglie, le singole persone. Non è accettabile il modo con cui l’azienda ha comunicato questa decisione. Sono venuto ad ascoltare per cercare di capire se, insieme alle istituzioni qui presenti, possiamo percorrere strade per risolvere il problema, mettendo in campo tutte le soluzioni possibili. Vogliamo capire se è possibile aprire un dialogo, un confronto, con l’azienda e quali sono le cause della chiusura di uno stabilimento che mi dicono produttivo con un fatturato alto”.

A dirlo è il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, nel corso dell’assemblea, tenutasi nel locale mensa della Vibac (ex Syrom) di Mercatale di Vinci, azienda multinazionale attiva nella produzione di nastri adesivi, che mercoledì scorso, 22 gennaio, ha annunciato la chiusura dello stabilimento toscano e la messa in mobilità di 120 lavoratori, che rivivono l’incubo di 9 anni fa: nel 2011 la fabbrica ha potuto continuare l’attività grazie all’intervento del gruppo leader nel settore del packaging adesivo con altri 4 stabilimenti in Italia (ad Alessandria, Termoli, L’Aquila e Potenza), uno acquisito recentemente in Serbia, due in Canada e uno in Sud Africa. La recente chiusura è stata disposta per motivi di sicurezza dalla dirig enza aziendale, impedendo al personale di entrare in fabbrica.

“L’impresa è tale perché è una comunità, occorre riequilibrare i rapporti tra l’azienda e i lavoratori, perché venga sempre garantito il rispetto delle persone - ha aggiunto il presidente Rossi -. Il territorio non può permettersi che venga chiuso uno stabilimento come questo, così importante a livello produttivo. I lavoratori non sono soli, saremo con loro fino in fondo. Mercoledì prossimo chiederemo un incontro con la dirigenza per vedere se ci sono margini per tornare indietro con questa decisione, trovando la soluzione giusta. La battaglia va fatta insieme alle istituzioni che oggi sono qui accanto ai lavoratori. Coinvolgeremo anche il governo nazionale per una ipotesi condivisa, augurandoci che possa essere risolutiva pe r mantenere l’attività, evitando di chiuderla. Come Regione ci impegneremo per trovare tutti gli strumenti possibili in termini di risorse, investimenti e formazione del personale”.

All’assemblea hanno preso parte oltre al sindaco del Comune di Vinci, Giuseppe Torchia, i primi cittadini di Cerreto Guidi Simona Rossetti, di Fucecchio Alessio Spinelli, di Capraia e Limite Alessandro Giunti, il consigliere regionale per il territorio Enrico Sostegni, il deputato Dario Parrini, assessori di amministrazioni locali limitrofe in segno di solidarietà, Giuseppe Dentato della Filctem Cgil, dirigenti della Cgil, rappresentati della Rsu, tutti accumunati da unico obiettivo: creare una forte sinergia tra lavoratori, sindacati e istituzioni, per scongiurare un dramma collettivo e rilanciare il sito produttivo.

Intanto, per lunedì prossimo, 27 gennaio, il consigliere per il lavoro del presidente della Regione, Gianfranco Simoncini, ha convocato un primo incontro sulla vertenza. Il tavolo si riunirà a Firenze, in palazzo Strozzi Sacrati, in piazza Duomo 10. Sono stati invitati il sindaco del Comune di Vinci Giuseppe Torchia e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil.

24/01/2020 18.29
Regione Toscana


 
 


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