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Regione Toscana
Consiglio della Regione. Sanità: ecco il welfare generativo della Toscana
A maggioranza il Consiglio regionale approva la proposta di legge con primo firmatario Enrico Sostegni del Pd. Contrari Lega, Forza Italia e Roberto Salvini (gruppo misto). Astenuti Sì-Toscana a sinistra e Monica Pecori (gruppo misto/Tpt). Via libera a maggioranza anche all’ordine del giorno collegato presentato da Andrea Quartini (M5S)
La Toscana adotta il welfare generativo, un nuovo modello che può essere accostato a quello dell’economia circolare, in cui i cittadini che ricevono una prestazione sanitaria o sociale possono a loro volta mettersi a disposizione della società, per aiutare altre persone in condizioni di bisogno.

Il Consiglio regionale ha approvato ieri, martedì 25 febbraio, la proposta di legge con primo firmatario il consigliere Pd Enrico Sostegni che detta “Disposizioni per favorire la coesione e la solidarietà sociale mediante azioni a corrispettivo sociale”. Sul testo hanno espresso voto contrario i gruppi di Lega e Forza Italia. Ha detto no anche il consigliere Roberto Salvini del gruppo misto. Si sono invece astenuti i consiglieri di Sì-Toscana a sinistra e Monica Pecori (gruppo misto/Tpt).

In sede di dibattito Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra) ha manifestato “perplessità”, riprese anche da Monica Pecori che ha parlato di proposta “non convincente”. Per Paolo Bambagioni (Pd) il testo “va nella direzione giusta: nasce da una sensibilità diffusa”. Il presidente della commissione Sanità Stefano Scaramelli (Pd) ha ringraziato il lavoro dei colleghi e ricordato il “buon lavoro di ascolto e confronto che ha portato a una norma di qualità”.

Nello specifico della proposta è entrato il primo firmatario Sostegni che ne ha spiegato i presupposti: collegare l'erogazione di una prestazione del sistema di welfare, tesa a garantire un diritto sociale, alla possibilità di attivare, nel medesimo soggetto destinatario della prestazione, un impegno sociale volontario a vantaggio della collettività. Questa prospettiva prevede di affiancare al welfare tradizionale, fondato sulla funzione della raccolta e della redistribuzione delle risorse, un modello di welfare incentrato sulla rigenerazione delle risorse investite, attraverso la responsabilizzazione dei soggetti destinatari nel perseguimento di obiettivi di sviluppo sociale. Al soggetto che beneficia di un intervento pubblico per la garanzia di un suo diritto sociale viene offerta la possibilità di impegnarsi per “restituire” alla società, sotto altra forma e comunque a carattere volontario, quello che ha ricevuto, attraverso delle azioni a corrispettivo sociale che richiedono il suo coinvolgimento attivo e responsabilizzante.

La proposta di legge si rapporta con il Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale 2018-2020 che si pone, tra i suoi obiettivi, quello di contrastare le disuguaglianze, proponendo progetti di vita e di cura rivolti alle singole persone, ai loro bisogni e alle loro aspettative, anche attraverso l'aggiornamento dei modelli di care (cura ed assistenza). Lo stesso Piano prevede di favorire spazi d’intervento ispirati a un modello di welfare generativo che mirano all’attivazione di azioni di responsabilizzazione e di coinvolgimento attivo dei beneficiari di talune prestazioni, al fine di aumentare il rendimento degli interventi attuati a beneficio dell’intera comunità.

Il Consiglio ha approvato a maggioranza anche l’ordine del giorno collegato, presentato da Andrea Quartini (M5S), per “indicare quale sia il modello che la Toscana intende adottare per la gestione della componente del reddito di cittadinanza di propria competenza”; per “verificare se sia stata stilata una stima potenziale della platea”; per “comunicare quali sono gli atti di programmazione che la Giunta intende porre in essere per la piena attuazione”.

26/02/2020 16.46
Regione Toscana


 
 


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