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Regione Toscana
Consiglio della Regione. Coronavirus: gli atti votati e quelli respinti dall’Assemblea
Approvata la proposta di risoluzione unitaria sottoscritta da ampia maggioranza. Via libera anche alla risoluzione di Pd, gruppo Misto e Italia Viva; la mozione di Paolo Marcheschi (FdI), quella di Sì – Toscana a Sinistra e l’ordine del giorno di Fi che prevede misure per l’economia. L’ordine del giorno della Lega sulle misure economiche non raggiunge il numero legale nella votazione e andrà alla prossima aula. Respinti gli altri atti di Lega e Fi
Al termine del lungo confronto seguito alle dichiarazioni dell’assessore toscano Stefania Saccardi sul Coronavirus, l’Assemblea regionale integra gli atti al voto con un nuovo testo deciso e sottoscritto dai capogruppo, riuniti a latere dei lavori d’Aula, e poi approvato a larga maggioranza. Approvati anche, come da dichiarazioni di voto, gli atti presentati nel corso dei lavori rispettivamente da Pd, gruppo Misto e Italia Viva; da Sì–Toscana a Sinistra; Forza Italia; Fratelli d’Italia.

La proposta di risoluzione frutto del lavoro ‘allargato’ e unitario tra i capogruppo esprime pieno sostegno a personale e volontari nella gestione della situazione di emergenza, e impegna la Giunta regionale a proseguire ogni iniziativa utile a tutelare al meglio la salute di chi si trova in Toscana (inclusi gli operatori sanitari e i volontari); a mettere a disposizione del sistema sanitario regionale “ogni mezzo utile” a prevenire la diffusione della sindrome causata da Coronavirus; a garantire una “quanto mai efficiente presa in carico dei casi di sospetto contagio”.

La Giunta, ancora, deve impegnarsi “per attuare un piano di sostegno per salvaguardare imprese e posti di lavoro sul territorio toscano” e, infine, attivarsi per richiedere al Governo nazionale misure di sostegno per le Pmi, promuovendo “un piano di sostegno per le Regioni che non sono attualmente inserite nel focolaio di epidemia del Coronavirus”. Inoltre l’Aula s’impegna, tramite la seconda Commissione consiliare a convocare le categorie economiche e sociali per individuare misure puntuali e rispondenti alle necessità delle attività produttive toscane.

Approvata quindi la proposta di risoluzione sottoscritta da Leonardo Marras (Pd), Serena Spinelli (Misto) e Stefano Scaramelli (Italia Viva).

L’atto ricostruisce il percorso seguito dalla Regione “che ha messo in atto fin da subito tutte le misure di prevenzione e le conseguenti procedure operative previste dalle indicazioni ministeriali, in stretto contatto con il commissario straordinario ministeriale”. Poi, mette per scritto “la necessità di affrontare la situazione in modo efficace, unitario e condiviso rifuggendo, al contempo, ogni strumentalizzazione politica in merito”, e ricercando “la massima condivisione in merito alle misure da adottare e tenendo fermo il necessario coordinamento con le direttive”. Infine, si esprime “apprezzamento sulle misure proporzionali e progressive messe in atto fin qui dalla Regione, in accordo con le disposizioni Ministeriali”.

Approvato dall’aula, ancora, l’ordine del giorno di Marco Stella e Maurizio Marchetti (Fi), che impegna la Giunta affinché sia reclamato lo stato di “calamità turistica” chiedendo al governo l’inserimento, a consuntivo di stagione, di “un sostegno economico per gli operatori turistici, alimentare le strategie di promo – commercializzazione nei mercati internazionali e incentivare le politiche di scoutistica sui vettori aerei. Come precisato da Stella, è richiesto un tavolo coi Comuni affinché “parte degli introiti” siano destinati a sostenere le imprese in difficoltà per gli effetti del virus; che si attivi un confronto con gli istituti bancari per chiedere la moratoria sui mutui contratti dalle attività economiche toscane e che sia predisposta una riduzione dell’aliquota Irap fino al suo azzeramento. Respinto invece il secondo ordine del giorno presentato da Fi, su “contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica” che prevedeva, tra le misure invocate, anche la sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche o aperte al pubblico; dei servizi educativi e delle scuole di ogni ordine e grado; la sospensione di ogni viaggio d’istruzione e dei concorsi pubblici, fatti salvi quelli relativi alle professioni sanitarie.

Approvata la mozione di Paolo Marcheschi (FdI), in merito al sostegno per aziende e imprese toscane messe in ginocchio dagli effetti dell’emergenza. Il documento prende atto della “quarantena commerciale” che il Coronavirus ha imposto alle nostre imprese, e considera che si potrebbe pensare alla sospensione delle tasse regionali o un sostegno al pagamento dei mutui per “dare ossigeno ai bilanci”. Il presidente della Giunta è impegnato dalla mozione di Marcheschi ad attivarsi per un piano di sostegno per salvaguardare imprese e posti di lavoro sul territorio toscano, e ad attivarsi nei confronti del Governo nazionale per “dare sostegno economico a tutte le piccole e medie imprese promuovendo un piano di sostegno anche per le regioni che non sono attualmente inserite nel focolaio di epidemia” .

Approvata anche la mozione presentata da Sì-Toscana a Sinistra, sottoscritta da Tommaso Fattori e Paolo Sarti. La mozione è “in merito agli episodi di intolleranza e discriminazione nei confronti delle persone di nazionalità cinese e alle possibili ricadute economiche e occupazionali dello stato di emergenza da Coronavirus”. Esprime la propria solidarietà alla comunità cinese in toscana “condannando fermamente ogni episodio di violenza e discriminazione nei confronti di persone di nazionalità cinese o ritenute tali”. S’impegna quindi la Giunta per “un’informazione corretta e appropriata attraverso l’aggiornamento costante delle informazioni sul sito regionale, istituendo se ritenuto necessari, una apposita sezione delle Faq, come fatto dal Ministero” e ad avviare con categorie e parti sociali un confronto sulle ricadute economiche sia per quanto riguarda i flussi turistici sia per quanto riguarda l’export, “valutando i possibili riflessi occupazionali”. Infine, la mozione impegna la Giunta a informare Consiglio e apposita commissione consiliare.

Non ha raggiunto il numero legale per la votazione la proposta di risoluzione (testo sostitutivo) della Lega – prima firmataria Elisa Montemagni - in merito alle ricadute economiche legate alla ‘situazione’ Coronavirus: l’atto andrà quindi al voto dell’aula alla prossima seduta. La proposta di risoluzione impegna la Giunta regionale a “richiedere con urgenza uno specifico studio Irpet” per la definizione delle conseguenze socio economiche, “per definire conseguenti azioni che dovrà assumere la Regione per sostenere territori e settori produttivi”. Seguono quindi nello specifico le misure previste dal testo e che individuano impegni per la Giunta nei confronti del Governo nazionale, affinchè siano previste azioni a favore delle imprese che si trovano nelle aree soggette a provvedimenti restrittivi, e addiruttra a “valutare di proporre” allo stesso governo centrale alcune ‘azioni’ indicate nel testo.

Respinto invece l’ordine del giorno della Lega che impegnava “a scopo precauzionale” la Giunta, tra l’altro, all’emanazione di un provvedimento urgente finalizzato alla chiusura di nidi, servizi educativi per l’infanzia e scuole di ogni ordine e grado e anche ad attivarsi nei confronti degli enti locali e dei cittaidni e anche con il Governo, circa le strutture nella disponibilità pubblica idonee a superare la temporanea misura di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva.

Coronavirus: il dibattito in Aula

Il dibattito, dopo la comunicazione tenuta ieri dall’assessore alla Salute Stefania Saccardi sull’emergenza coronavirus, è stato aperto con un annuncio del presidente del Consiglio regionale della Toscana Eugenio Giani. Giani ha proposto che lunedì prossimo la conferenza dei capigruppo convochi i parlamentari toscani, per discutere delle misure a sostegno dell’economia “viste le specificità della Toscana, a cominciare dal turismo”.

Gabriele Bianchi (Gruppo misto) ha annunciato il suo rifiuto “a votare qualsiasi atto che sia divisivo”. “Come istituzione – ha detto Bianchi – dobbiamo dare un segnale di unità, non contribuire a creare il panico e dare il nostro contributo in maniera corretta”.

“La Toscana sta reggendo bene il colpo”. E’ questa l’opinione di Monica Pecori (Gruppo misto), che ha ringraziato “per aver avuto finalmente un’informativa ufficiale”. “Si è creato un allarmismo che non ha ragione d’essere – ha detto la consigliera – se si tiene conto di altri dati. Ad esempio, ogni anno muoiono per infezioni ospedaliere 44 mila persone. La preoccupazione non deve sfociare in isteria”.

Il portavoce dell’opposizione Jacopo Alberti ha fatto una cronistoria dell’emergenza virus, ricordando, fra i vari passaggi, la decisione del presidente della Giunta Enrico Rossi di limitarsi alla quarantena volontaria per i 2500 cinesi rientrati in Toscana, la polemica di Rossi con il virologo Burioni, il fatto che a Prato 600 cinesi rientrati non abbiano una casa dove soggiornare. “E questo – ha detto – quando si è ripetuto in diverse occasioni che non c’erano più casi di illegalità a Prato e che nessuno dormiva più nei laboratori”. “Si è detto che la chiusura delle scuole non serviva perché i ragazzi non sembravano essere colpiti dal virus e invece adesso ci sono casi di minori positivi – ha aggiunto Alberti -. Noi ci chiediamo a questo punto che cosa possa essere utile, e riteniamo che debbano essere prese con fermezza tutte le misure preventive che possano contrastare l’epidemia”.

“Siamo sollevati dal fatto che la Toscana si sia adeguata ai provvedimenti decisi dal governo nazionale – ha commentato Paolo Marcheschi (FdI) – ma questo non ci esime dal verificare i difetti riscontrati nel sistema dell’emergenza”. Primo fra tutti, ha sottolineato il consigliere, “una comunicazione sbagliata, che ha generato paura e incertezze e che ha provocato conseguenze enormi per l’economia”. Altra cosa risultata evidente, secondo Marcheschi, “è la totale inutilità dell’Unione europea. E’ inutile bloccare i voli dalla Cina se poi i paesi vicini continuano a fare come se nulla fosse”, così come il fatto che le Regioni sono partite in ordine sparso “in mancanza di protocolli rigidi”. “Oggi – ha concluso – si sono presi provvedimenti, ma è tardi, si è chiusa la stalla dopo che i buoi sono scappati. Quando abbiamo detto che bisognava controllare chi rientrava dalla Cina non era razzismo, perché non ci riferivamo solo ai cinesi”. Infine Marcheschi ha rilevato che, in caso del diffondersi dell’epidemia in Toscana, i posti letto sarebbero insufficienti. “Si è pensato oppure no al piano B?”.

Andrea Quartini (M5S) ha fatto un richiamo all’unità. “Evitare le polemiche e dimostrare senso di responsabilità è fondamentale” ha detto. “In un clima di incertezza si crea la paura, ed è assolutamente vergognoso cavalcare e strumentalizzare la paura”. Quartini ha poi ricordato che il virus ha una mortalità di poco più alta di quella dell’influenza e che il 95 per cento dei pazienti guarisce. Il consigliere ha poi ricordato il rischio di carenza di personale e di posti letto, dovuto al fatto che “si sono ridotti i posti letto prima di far partire la medicina territoriale”. “E’ evidente – ha concluso – che in caso di epidemia sorgono problemi”.

Enrico Sostegni (Pd) ha sottolineato che quando c’è un’emergenza le istituzioni devono chiarire qual è la filiera di gestione, e fornire un canale chiaro e unico. “In questi casi dobbiamo evitare assolutamente il ‘secondo noi’– ha detto il consigliere -. Certo c’è la necessità di un’informazione costante, ma dobbiamo astenerci dal proporre ognuno la propria soluzione”. “Dal Consiglio regionale – ha concluso – deve partire un solo messaggio: che è in linea con tutti gli altri organi di governo e che non propone cose diverse. Se si cade nella polemica politica si finisce nel tritatutto”.

Anche secondo Paolo Bambagioni (Pd) il compito dei rappresentanti delle istituzioni è quello di “essere ancora più autorevoli e responsabili e di evitare allarmismi”. Per il consigliere l’effetto panico è stato generato da un sistema dell’informazione che non si è mosso nel modo giusto, e le ripercussioni economiche saranno di una gravità inaudita. Preso atto del fatto che le parole di Rossi “siano state una sciocchezza” e che “l’Unione europea è mancata nel suo compito” Bambagioni ha rilevato che “ora siamo un passo avanti e che ci sono task force che assumeranno di volta in volta tutte le decisioni, necessarie a contrastare la diffusione del coronavirus”.

“Abbassiamo i toni e no a chiusure di qualche giorno: in epidemiologia questa richiesta non ha alcun significato”. È schietto l’intervento di Serena Spinelli (gruppo misto) che all’aula del Consiglio regionale chiede di seguire le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, dell’Istituto superiore di Sanità e del Governo. “Ogni misura si prende in accordo e di concerto con il livello centrale. Le scelte vanno prese se sono necessarie, consapevoli del fatto che questa emergenza sanitaria va trattata in maniera graduale e proporzionale”. Spinelli ringrazia operatori e mondo sanitario in generale spiegando che in medicina “non esiste l’assenza del rischio”. Rilanciando l’appello a “non improvvisare”, la consigliera cita chi ha parlato di “tende vuote. Ricordo che sono allestite per il pre triage. Qualcuno forse auspica che si riempiano?”.

“Sia la politica a mettersi in quarantena. Facciamo tutti un grande bagno di umiltà e dalla Toscana parta un messaggio unitario con atti approvati all’unanimità”. Stefano Scaramelli, presidente della commissione Sanità e esponente di Italia Viva, chiede un voto compatto sia ai documenti della maggioranza che delle opposizioni, riferendosi, in particolare, all’ordine del giorno presentato dalla Lega sulle misure di sostegno economico da adottare, oltre che all’atto sottoscritto anche dal capogruppo Pd Leonardo Marras e dalla consigliera del gruppo misto Serena Spinelli. “Era nostra intenzione chiedere di non votare alcun documento, intendo così adottare una sorta di ‘moratoria’ per porre l’attenzione sulla necessità di un numero maggiore di medici e operatori. Visto l’avvicendarsi di atti, crediamo corretto e responsabile trovare posizioni e intenti comuni, così come mi pare sia avvenuto anche a livello nazionale”. Sulla gestione dell’emergenza sanitaria in quanto tale, il presidente di commissione ha espresso “piena fiducia nell’operato del Governo” e ha esortato le Regioni ad “attenersi, scrupolosamente, alle direttive”. Poi un’ultima considerazione all’Aula: “Nessuno di noi può incidere in alcun modo e trovare soluzioni. È una questione di carattere nazionale su cui non si può improvvisare”.

Secco rifiuto a votare l’ordine del giorno presentato dalla Lega è arrivato dal consigliere Pd Nicola Ciolini: “L’atto è di pura propaganda e strumentalizzazione politica”. “Serve ristabilire la calma” ha sottolineato, ricordando che “ad ora, in Toscana, si parla solo di due casi accertati che peraltro non destano particolari preoccupazioni”. Il consigliere ha continuato a parlare dell’atteggiamento delle opposizioni e in particolare sulla comunità cinese di Prato: “Si è scelto di parlare solo di questa tralasciando, per esempio, quelle di Milano e Roma”. I cittadini cinesi, ha osservato Ciolini, si sono “attenuti alle indicazioni fornite dal loro consolato e dalle nostre istituzioni”. “Buona parte di quelli rientrati in Italia avevano già concluso il periodo di quarantena in Cina”. Poi un appunto su coloro che soggiornano in clandestinità: “Sono pochissimi e lo dicono i numeri, non il sottoscritto”. Tenere alta l’attenzione è quanto serve, a detta del consigliere, che però ha chiarito come il rischio di una “propaganda a bloccare il Paese comporti ricadute economiche importanti”. “Dobbiamo reagire con messaggi di sicurezza e di ritorno alla normalità. Ipotesi di commissari certificherebbero solo il fallimento della politica”. “Come primo contagio nell’era dei social, quel che emerge davvero è una necessaria educazione all’informazione” ha concluso.

“Siamo di fronte ad una emergenza inattesa, che richiedeva misure non solo per il Paese Italia ma per il sistema Europa”, parola del vicepresidente del Consiglio regionale Marco Stella (Forza Italia) che, dopo aver ringraziato tutti gli operatori per l’impegno e il lavoro svolto e in continua evoluzione, ha chiarito che “le risposte devono essere nazionali, inutile prendere misure diverse nelle Regioni”. E accennando agli “sbagli comunicativi” dei presidenti Giuseppe Conte e Enrico Rossi, si è soffermato sull’emergenza non solo sanitaria ma anche economica, chiedendo al presidente Gianni Anselmi di discutere nella commissione competente sulle misure economiche da definire, per rispondere alle crisi aziendali e non solo. Accanto al messaggio accurato di “combattere insieme la paura”, Stella ha chiuso il proprio intervento esprimendo “preoccupazione per la popolazione toscana anziana e malata, la più colpita dal coronavirus”.

Per Tommaso Fattori (Sì – Toscana a sinistra) “solo riflettendo su dati oggettivi possiamo riuscire a rispondere alla psicosi collettiva e al panico ingiustificato”. E tra i dati oggettivi il consigliere ha parlato dell’enorme lavoro degli operatori; della sanità pubblica in prima linea quando ci sono emergenze; del difetto della comunicazione a diversi livelli, cui rispondere attraverso strumenti istituzionali capaci di fornire informazioni corrette; dei troppi atti di discriminazione contro la comunità cinese, che in “Toscana è stata ligia”; delle iniziative da intraprendere sotto la regia del Ministero. In sintesi: “invito a rispondere all’emergenza partendo da dati oggettivi, per arrivare a proposte serie e condivise”, ha concluso Fattori.

Secondo Leonardo Marras (Partito democratico) “la responsabilità dichiarata in questa Aula, che prescinde da speculazioni, può essere certificata da un atto unitario del Consiglio, capace di dare un segnale chiaro alla comunità toscana”. Il capogruppo del Partito democratico ha quindi condiviso esperienze personali su emergenze in Protezione civile, soffermandosi su due regole: la catena di comando che non può essere messa in discussione, seguita da equilibrio, progressione nelle decisioni, adeguatezza e precisione. E ringraziando i tanti tecnici in trincea, per il lavoro svolto, ha anche sottolineato che “spesso l’ultima decisione spetta, per così dire, alla politica, a chi rappresenta il popolo, perché non esiste certezza tecnica”. Da qui l’invito al coraggio e a più momenti di confronto e condivisione.

Elisa Montemagni (Lega), parlando degli atti del proprio gruppo, sia a livello sanitario che economico, si è detta convinta “che da questa Aula debba partire subito un segnale, per rispondere a tutti quegli operatori economici e turistici, costretti a fare i conti con una emergenza grave”. “Tutte misure per prepararci anche nel caso la situazione dovesse peggiorare”, ha affermato la consigliera, ricordando che “gli amministratori locali chiedono maggiore dialogo con la Regione”. Da qui l’invito ai colleghi “a pensare e riflettere a quanto presentato dalla Lega, a partire dalla chiusura delle scuole toscane”.

Di “risposta forte e immediata della Toscana” ha parlato anche Marco Casucci (Lega), che si è soffermato sull’ordine del giorno di valenza economica, diviso in due parti distinte: da un lato l’impegnativa del Governo sull’esonero di una serie di adempimenti tributari, dallo sconto Imu alla cassa integrazione in deroga; dall’altro quella su una serie di misure che spaziano dalla sospensione delle rate dei mutui alla cedolare sugli affitti. “Con questo atto intendiamo tenere alta la guardia nella nostra regione”, ha concluso il consigliere.

Gianni Anselmi (Partito democratico), facendo proprio l’intervento del presidente Marras, ha invitato a “non lasciarsi suggestionare dalla legittima ondata psicologica, lavorando in prima battuta sul fronte sanitario e dando quindi la disponibilità di una seduta di commissione per affrontare insieme, con gli assessori regionali Vittorio Bugli e Stefano Ciuoffo, i risvolti economici di una emergenza in divenire”, che non si annuncia breve.

26/02/2020 17.17
Regione Toscana


 
 


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