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Comune di Firenze
Cinque condanne a 25 anni di reclusione per la morte di Duccio Dini
La vicesindaca Giachi: “Sentenza esemplare, un segnale importante per la famiglia”
“Una sentenza esemplare, che è stata un segnale importante per la famiglia. Non c’è da esultare, ma a nome del sindaco, che ha parlato col padre subito dopo la lettura della sentenza, e di tutta la giunta ho espresso alla famiglia la nostra vicinanza, e la consapevolezza che oggi le istituzioni hanno esercitato pienamente la loro funzione”. Così la vicesindaca Giachi commenta la sentenza del processo per la morte di Duccio Dini, il giovane travolto e ucciso a 29 anni, il 10 giugno 2018 in via Canova all'Isolotto, da un'auto coinvolta in un inseguimento.
“Un grazie alla magistratura e all’avvocatura del Comune – ha aggiunto – per un processo che è stato condotto in modo esemplare. La giustizia non restituirà Duccio alla sua famiglia, e il male fatto non potrà essere cancellato, ma a quel male non sarà lasciata l’ultima parola”.
“Questa sentenza – ha proseguito la vicesindaca – riconosce che i gravissimi fatti criminosi esaminati in questo dibattimento hanno cagionato non solo morte e lesioni gravi a carico di innocenti cittadini ma anche provocato danni diretti e indiretti al Comune”.
“Il dibattimento ha dimostrato in modo efficace – ha sottolineato – che sono stati lesi gli scopi e le finalità assunti statutariamente ed istituzionalmente dall'amministrazione comunale, tesi a garantire il rispetto e la tutela delle persone e la pacifica convivenza sociale. E che è stato anche arrecato un grave danno a quel processo di integrazione ed inclusione sociale che, attraverso specifici percorsi di legalità, intende scongiurare, da un lato, fenomeni di devianza, e dall'altro, fenomeni e comportamenti discriminatori. Le ignomignose condotte dei condannati – ha rilevato – hanno vanificato in pochi minuti gli sforzi del Comune per il mantenimento di condizioni di pacifica convivenza nel tessuto cittadino. Senza poi dimenticare il notevole danno arrecato al senso di sicurezza dell'intera comunità”.
“Quel giorno – ha concluso la vicesindaca – ci fu una vera e propria spedizione punitiva condotta con piena consapevolezza delle conseguenze anche letali che avrebbe potuto causare. E questo la corte ha accertato”. (fn)

30/06/2020 20.52
Comune di Firenze


 
 


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