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Guardia di Finanza - Comando regionale
GdF. Contrasto al riciclaggio di denaro: due persone deferite all'autorità giudiziaria e sanzioni amministrative per oltre mezzo milione di euro
L’attività di polizia economico-finanziaria è stata compiuta attraverso una serie di mirati riscontri in merito alla corretta e puntuale osservanza degli obblighi e dei divieti previsti dalla vigente normativa antiriciclaggio
Contrasto al riciclaggio di denaro (foto archivio Antonello Serino)
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze, in questo periodo di emergenza sanitaria e di criticità nel tessuto economico, hanno intensificato la propria azione di controllo finalizzata alla prevenzione di condotte di utilizzo indiscriminato di denaro contante al dì fuori dei canali bancari e per eventuali finalità di riciclaggio di proventi illeciti, ovvero di perpetrazione di pratiche usurarie. L’attività di polizia economico-finanziaria è stata compiuta attraverso una serie di mirati riscontri in merito alla corretta e puntuale osservanza degli obblighi e dei divieti previsti dalla vigente normativa antiriciclaggio.

Nello specifico, sono state monitorate diverse operazioni finanziarie, riguardanti, tra l’altro, la restituzione di prestiti di denaro e il pagamento di alcune prestazioni di servizi avvenute ricorrendo - in violazione della relativa normativa - all’utilizzo di denaro contante per importi superiori al limite massimo consentito.
Per tali violazioni sono state elevate le relative contestazioni nei confronti di cinque persone fisiche di diversa nazionalità nei confronti delle quali opereranno le previsioni in tema di sanzioni amministrative, per un importo complessivo a circa 550mila euro.

Inoltre, nel corso delle attività di controllo - svolte anche nei confronti di money transfer operanti nella provincia di Firenze - è emerso che il titolare di uno di questi e un suo dipendente hanno effettuato diverse operazioni di invio di denaro verso un paese del continente africano facendo ricorso a situazioni di interposizione anagrafica fittizia, cioè indicando, non le reali generalità dei mittenti, bensì quelle di altri soggetti risultati peraltro totalmente non interessati da alcun profilo economico, diretto o indiretto, dell’operazione.

Tale grave condotta, prevista come reato dalla normativa di settore, è stata partecipata alla locale Autorità Giudiziaria deferendo i due soggetti in concorso tra loro.

20/08/2020 9.58
Guardia di Finanza - Comando regionale


 
 


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