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Regione Toscana
Commissione infiltrazioni mafiose e criminalità organizzata, nuovo giro di audizioni
Ascoltati l’assessore regionale all’Ambiente, i sindaci di Crespina Lorenzana, Pontedera, Santa Croce sull’Arno, l’assessore all’Ambiente del Comune di Pisa e il responsabile lavori pubblici del Comune di Massarosa. La presidente Elena Meini (Lega) firma lettera per chiedere proroga lavori di ulteriori tre mesi. La scadenza prevista è fissata al 17 agosto prossimo. L’assessore Monia Monni pensa ad un percorso per non far pagare ai cittadini eventuali comportamenti illeciti
Un serrato calendario di incontri, da aprile ad oggi, per aggredire ed eventualmente sanare situazioni di danno ambientale e un altrettanto serrato programma di campionamenti richiesti ad Arpat, ma anche ad Ait (Autorità idrica toscana), i cui risultati sono stati trasmessi alla Procura, è la fotografia del lavoro messo in campo dalla Regione, scattata dall’assessore all’Ambiente, Monia Monni, in commissione d’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose e della criminalità organizzata in Toscana, guidata da Elena Meini (Lega).

L’audizione di oggi, mercoledì 7 luglio, è servita per rendere edotti i commissari delle attività di approfondimento svolte, e ancora in corso, sui siti di interesse dell’inchiesta della Dda di Firenze. A cominciare dal monitoraggio della 429, poi esteso anche a pozzi privati nei territori dei Comuni di Peccioli, Massarosa, Pontedera, Pisa, Montaione, Empoli, Bucine. Le schede dettagliate con l’indicazione esatta dei campionamenti sono stati acquisiti dai commissari, che avranno così modo di approfondirli e se del caso ritornarci sopra in successive audizioni.

“La situazione, estremamente delicata, imponeva una risposta veloce ed è quanto abbiamo fatto chiedendo alla nostra Agenzia di protezione ambientale di verificare la situazione. Questo accadeva il 17 aprile scorso e già il 20 abbiamo acquisito una prima mappatura dei pozzi. Due giorni dopo abbiamo incontrato i sindaci per la doverosa condivisione”, ha detto Monni. I campionamenti fatti da Arpat hanno interessato 33 pozzi, le analisi che hanno riguardato metalli e rinvenimento di Keu, “se penetrato nel suolo e quanto e sull’eventuale rilascio e fino a che profondità”, come richiesto con pec dalla Regione anche per “decidere un’eventuale messa in sicurezza e bonifica”, ad oggi segnalano risultati “tranquillizzanti”. L’attenzione resta alta e dall’assessore è arrivata anche l’informazione che è allo studio un modo per non far pagare ai cittadini eventuali danni causati da comportamenti illeciti. È un percorso ancora tutto da studiare e costruire, ma il rischio di un “conto salatissimo” esiste, ha dichiarato Monni.

La sindaca di Santa Croce sull’Arno, Giulia Deidda, sollecitata da una domanda del vicepresidente Alessandro Capecchi (Fratelli d’Italia) contestualizzata nel perimetro di lavoro della commissione, ossia quello di “appurare, nei limiti delle nostre competenze, se ci sono parti della pubblica amministrazione influenzabili e se ci sono maglie troppo larghe all’interno dell’ampia normativa di riferimento”, ha dichiarato di essere tra gli indagati nell’indagine, ma ha anche “fermamente” ribadito la sua “completa estraneità”.

Contributi al confronto sono arrivati anche dal sindaco di Crespina Lorenzana, Thomas D'Addona. Non sono intervenuti in questa fase della discussione il sindaco di Pontedera, Matteo Franconi e l'assessore all’ambiente del Comune di Pisa Filippo Bedini.

Oltre l’inchiesta keu, l’assessore ha risposto alle domande sul più generale tema delle infiltrazioni mafiose: “Tentativi ce ne sono e ce ne saranno soprattutto nel settore rifiuti. La reazione condivisa e corale a seguito della notizia di un’inchiesta della Procura non era così scontata. Oltre al tema dei controlli, delle autorizzazioni e in generale dell’intero sistema che posso dire ha funzionato, credo necessario lavorare anche ad una educazione culturale”, ha detto ancora l’assessore.

Sull’operatività di Aquarno e sullo smaltimento dei fanghi, domanda posta dalla presidente Meini, Monni ha dichiarato che l’attività non si è interrotta, i controlli a sorpresa sono andati avanti come di consueto e non ci sono state rilevazioni preoccupanti. “Non sarà mai un impianto a impatto zero, ma si può migliorare come peraltro già fatto in questi anni”, ha dichiarato.

Sul tema della gestione dei rifiuti, sollevato dal vicepresidente della commissione, Monni ha risposto che entro luglio porterà in aula la comunicazione relativa al nuovo Piano regionale in cui è inserita una innovativa modalità di monitoraggio degli urbani.

Le difficolta del personale impiegato in Arpat sono invece state al centro dell’attenzione della capogruppo del Movimento 5 stelle Irene Galletti, preoccupata, tra l’altro, per il carico di lavoro straordinario che potrebbe mettere a rischio l’attività ordinaria, ma anche per il benessere del personale. Sul punto l’assessore ha confermato la necessità di aumentare la dotazione organica rilevando che condizioni di stress, pressione e carico di lavoro sono altissimi anche negli uffici del settore Ambiente e autorizzazione della Regione.

La presidente Elena Meini ha firmato la lettera per chiedere una proroga lavori della commissione d’inchiesta di ulteriori tre mesi. La scadenza prevista è fissata al 17 agosto prossimo.

07/07/2021 19.33
Regione Toscana


 
 


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