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Upi Toscana
IL PRESIDENTE ANDREA PIERONI INTERVIENE AGLI STATI GENERALI DELLA SICUREZZA
"L’ente Provincia, per sua natura, può promuovere politiche di tipo integrato con in sistema di rapporti tra gli EE.LL., in una logica cooperativa e collaborativa"
A palazzo Sacrati Strozzi, in Piazza Duomo, si svolgono gli Stati Generali della Sicurezza. All’incontro intervengono Andrea De Martino, Prefetto di Firenze, Enrico Rossi, Assessore Sanità Regione Toscana, Alessandro Cosimi, Presidente ANCI Toscana, ed Andrea Pieroni, Presidente UPI Toscana.

Il Presidente Pieroni sottolinea quanto il tema della sicurezza sia particolarmente vicino alla sensibilità dei cittadini. “Rappresenta un bisogno primario – dichiara – un bene privato, ma anche pubblico che necessità di continue ed efficaci risposte da parte dello Stato. È il risultante di una pluralità di fattori: il decoro pubblico, il rispetto per una città pulita ed ordinata. Un altro elemento, non trascurabile e collegato al precedente è la prevenzione e la repressione dei reati.

Allo stesso tempo non si può dimenticare che dai dati Istat risulta un 8, 5 % della presenza straniera su tutta la popolazione, un dato che non va certo dimenticato, ma capito e contestualizzato. Urgono pertanto, politiche efficienti, mirate all’integrazione e all’accoglienza ed alla formazione, che devono affiancarsi ad azioni strategiche per contrastare il racket, l’illegalità e l’infiltrazione mafiosa, con l’obiettivo rivolto alla coesione tra le diverse identità, pur preservando le diversità, le tradizioni, le culture”.

Dopo un’introduzione generale sui temi e le criticità, il Presidente passa in rassegna quelle competenze che le Province, negli ultimi tempi, hanno messo in atto nell’ambito sicurezza. “La Sicurezza - sottolinea Pieroni – e le sicurezze. La sicurezza non è un tema su cui trovare scorciatoie, ma su cui attuare politiche integrate. Determina un fattore oggettivo, legato alla situazione emergente di criminalità e di infiltrazione mafiosa, tra l’altro amplificata vista la crisi economica in corso, che favorisce l’acquisizione di imprese, aziende, immobili. Si determina altresì un fattore soggettivo – continua Pieroni - legato alla percezione di precarietà, al timore, alla necessità di sicurezze. Le Province, in questa dimensione, hanno cercato di muoversi in ordine a vari fronti specifici: sicurezza occupazione, lavoro e sicurezza sui luoghi di lavoro; in relazione alla L.R. n° 38 sugli appalti pubblici; sicurezza relativa alla tutela e salvaguardia del territorio, del suolo idrico e stradale”.

In merito alla sicurezza, legata alle politiche di integrazione, un esempio non trascurabile è collegato ai Consigli Provinciali per stranieri, così come al coordinamento tra gli EE.LL. nella cooperazione allo sviluppo, inserita in una politica mirata alla governance dell’integrazione, ad una ampia rete di rapporti tra pubblico e privato.
L’ente Provincia, per sua natura, può promuovere politiche di tipo integrato con in sistema di rapporti tra gli EE.LL., in una logica cooperativa e collaborativa, anche per studiare ed organizzare percorsi di inserimento sociale e lavorativo per i cittadini stranieri dei diversi territori.

RR

04/12/2009 19.24
Upi Toscana


 
 


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