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Casa. Gandola (FI nel Cdx): "Nell'area metropolitana morde l'emergenza abitativa"
"Occorre strutturare nuovi servizi. Bene il market solidale a Certaldo. Altre proposte su cui riflettere"

“Sia l’articolo 47 della Costituzione che l’art. 25 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, sanciscono il 'diritto da parte di ogni essere umano ad avere accesso ad un’abitazione'”, ma, sempre più frequentemente, questo diritto viene leso o messo a dura prova anche nei Comuni dell’area metropolitana. Una constatazione che emerge prepotentemente dalla lettura dell’ultimo report della Caritas diocesana che dovrebbe sollecitare ogni singolo amministratore dei Comuni metropolitani a rimettere in discussione, stravolgere e capovolgere i sistemi di welfare finora messa in campo”.
Lo sostiene Paolo Gandola, consigliere metropolitano di Forza Italia nel Centrodestra per il cambiamento che osserva: “La crisi causata dalla pandemia ha allargato ancor di più la platea delle persone che sprofondano nella povertà ed il problema casa è il primo dei problemi. Oggi, nei Comuni metropolitani, non vi sono sistemi adeguati per offrire riposte innovative ed efficaci all’emergenza presente.
In quasi nessun Comune, a differenza di quanto avviene a Firenze, ad esempio, è presente un servizio mensa, necessario soprattutto per chi si trova temporaneamente a dormire in affittacamere e camere di alberghi, così come non vi sono strutture di accoglienza come gli alberghi popolari".

Eppure, sostiene Gandola, "chi si trova senza casa ha bisogno di un’accoglienza immediata, tanto che i Comuni si ritrovano a pagare gli affittacamere o i bed and breakfast dove poter ospitare le famiglie che stanno soffrendo un periodo di emergenza abitativa.

Visti i contratti precari e gli importi bassi degli stipendi, ricorrere agli affitti sul mercato privato è pressoché impossibile anche per l’impossibilità delle persone di versare la caparra necessaria, prima ancora di sostenere l’affitto mensile”.

Da qui alcune proposte avanzate dal consigliere metropolitano:
“In ogni Comune della Città Metropolitana andrebbero compiute scelte radicali, raddoppiando le somme messe a disposizione, in ogni bilancio, per l’erogazione del c.d contributo affitto, creare un conto di solidarietà per il pagamento delle utenze, alimentato dai proventi da reperire con cene, iniziative benefiche e l’istituzione di un’apposita lotteria, creare un fondo comunale straordinario, necessario per erogare prestiti a tasso zero, da restituire in 36 mesi, per dare alle persone in difficoltà, le somme necessarie per il versamento della cauzione per prendere la casa in affitto, estendere e potenziare il progetto della co-abitazione nonché procedere, senza ritardo,
all’istituzione dei market solidali, come avvenuto recentemente a Certaldo e nei mesi scorsi anche a Lastra a Signa, ossia il market sociale che consente ai cittadini, che vivono situazioni di disagio, di recarsi in un supermercato speciale per scegliere gratuitamente i prodotti di cui hanno bisogno, al posto della consegna del pacco-viveri.

Si tratta di misure da mettere in campo senza ritardo, la crisi economica causata dalla pandemia ha ampliato l’emergenza abitativa ed oggi non si può pensare di rispondere a questa emergenza senza strutturare servizi nuovi.

Occorre sostenere i cosiddetti nuovi poveri e le risposte non possono essere quelle del passato, altrimenti si corre il rischio di lasciare per strada troppe persone”, conclude Gandola.

06/04/2022 18.22
Città Metropolitana di Firenze