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LE CENTRALINE IDROELETTRICHE LUNGO L’ARNO
L’assessore Stefano Giorgetti ha risposto, in Consiglio, ad un’interrogazione di AN

L’assessore alla bonifica e difesa del suolo Stefano Giorgetti ha risposto, in Consiglio provinciale, ad un’interrogazione di Alleanza Nazionale sulle centraline idroelettriche lungo l’Arno. “Le traverse prese in considerazione per la produzione di energia idroelettrica – ha spiegato l’assessore Giorgetti – sono tutte opere realizzate nei secoli passati per la produzione di energia al fine di alimentare opifici quali mulini o Gualchiere. Le stesse opere, realizzate in origine da privati, hanno negli anni assunto anche importanza dal punto di vista della difesa idraulica provvedendo a stabilizzare il fondo alveo e di conseguenza le sponde del corso d’acqua che nel corso dei secoli hanno subito una progressiva antropizzazione. Lo stato attuale di dette opere risulta però essere fortemente degradato, avendo le stesse da molti anni perso lo scopo per cui erano state costruite e contemporaneamente perso la custodia e la manutenzione da parte dei proprietari-utilizzatori. La Provincia aveva già evidenziato la necessità di manutenzione di dette opere e programmato l’esecuzione di alcuni dei lavori più urgenti, avendo cura di inserire gli stessi nel programma triennale delle opere pubbliche. Per quanto concerne l’inserimento delle opere necessarie alla produzione di energia nel contesto delle traverse, sono stati previsti impianti completamente integrati che non produrranno aggravio sia sotto il profilo del rischio sia dal punto di vista paesaggistico essendo le stesse pensate in modo tale che tutte le opere siano o inglobate nelle traverse o interrate. Si fa altresì presente come nella realizzazione dei progetti sarà presa in considerazione il miglioramento delle condizioni ambientali del corso d’acqua, inserendo all’interno dei progetti soluzione quali quella delle scale di risalita dei pesci”. Parzialmente soddisfatto si è detto Nicola Nascosti: “Uno degli aspetti sui quali puntavamo era capire se l’attuale situazione idrica di messa in sicurezza del fiume consentisse un intervento così impattante sulle dodici pescaie. Il progetto mi sembra giusto, anche se non vediamo fondi, in questa finanziaria, per la messa in sicurezza dell’Arno. Un programma di messa in sicurezza che era iniziato col governo Amato, proseguito dal governo Matteoli e interrotto dal governo Prodi”.

31/10/2007 13.30
Provincia di Firenze