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Diocesi di Prato
Diocesi di Prato. Riapre dopo 10 anni il Museo San Domenico
Inaugurata la mostra con 200 opere realizzate da 85 artisti
Dopo anni di chiusura il Museo San Domenico, situato all’interno del complesso dell’ex Convento di San Domenico, apre nuovamente le sue porte al pubblico e lo fa con «Noli me tangere. Donazione Carlo Palli»
Una mostra di ampio respiro, dove sono presenti sculture, pitture, fotografie, installazioni multimediali e videoarte. Parte della collezione deriva dall'archivio Carlo Palli, altre opere sono state realizzate appositamente per questo progetto da artisti cui è stato chiesto di dare un contributo a questo allestimento dove sacro e arte sono in costante dialogo.

«Una mostra straordinaria, unica nel suo genere, che darà nuova luce e importanza a questo Museo, chiuso da molti anni», dice Carlo Palli, uno dei più grandi collezionisti d'arte in Italia e in Europa, importante mercante d'arte e gallerista, nominato dal vescovo Giovanni Nerbini direttore artistico della sezione d’arte contemporanea del Museo San Domenico. In esposizione circa 200 opere realizzate da 85 artisti, dislocate lungo un percorso che parte dal refettorio posto al piano terra e sale poi al primo piano del Museo. Ad arricchire la mostra l'installazione della Via Crucis Contemporanea nella chiesa di San Domenico. La mostra, curata da Laura Monaldi - dopo la preview per gli artisti e le istituzioni prevista per il 17 giugno alle 16,30 - verrà ufficialmente inaugurata domenica 20 giugno alle 16,30 e resterà aperta fino al 31 ottobre 2021.



La mostra. «Noli me tangere» analizza e racconta la dimensione del sacro nell’arte contemporanea in chiave di rinascita e di riapertura verso la spiritualità. «Le opere in mostra mettono a confronto l’umano e il divino dialogando, fra passato e presente, con i tesori, gli affreschi e le sinopie custodite nell’ex complesso di San Domenico - spiega la curatrice Laura Monaldi -. Dal Refettorio alle sale poste al primo piano del Museo, gli artisti hanno infatti riletto il tema della sacralità e della spiritualità religiosa, arricchendo la visione del mondo contemporaneo di un rinnovato senso trascendentale e donando allo spettatore la possibilità di avvicinarsi all’arte sacra nelle sue innumerevoli declinazioni, offrendo un’esperienza sacrale libera, soggettiva e a tratti catartica. Pitture, sculture, fotografie, installazioni video e multimediali, colgono le manifestazioni del sacro come ierofanie e unità di Verità e Bellezza, tra citazioni, nuove visioni, rinnovati linguaggi formali e spunti di riflessione sempre più attuali e legati alla coscienza culturale e sociale della fede».

Il collezionista Carlo Palli, fautore dell’iniziativa e attento promotore culturale, donerà alla Diocesi le opere in mostra. Non è tutto, a corredo dell’esposizione, nella chiesa di San Domenico, ha ideato e installato una «Via Crucis Contemporanea»: 14 drammi della nostra attualità che 14 artisti hanno interpretato seguendo la propria poetica e il proprio stile. Un vero e proprio monito al ripensamento del quotidiano e alla necessità di voltare di pagina, riscoprendo nella sacralità la positività persa dell’animo umano nel caos contemporaneo. «La forza delle opere esposte nella chiesa di San Domenico induce dunque il pubblico a riflettere, mettendo in luce l’importanza degli antichi insegnamenti che i testi sacri ci hanno tramandato e che sono ancora di grande attualità», conclude Monaldi.





San Domenico nuovo centro culturale. Gli spazi di questa mostra sono quelli che dal 1974 al 2012 hanno ospitato il Museo di Pittura murale per la conservazione di affreschi staccati, graffiti antichi e sinopie e che adesso costituiscono il primo nucleo del Museo di San Domenico. «Da circa 20 anni stiamo cercando di recuperare questi bellissimi spazi, suggestivi ed estremamente versatili – spiega Claudio Cerretelli, direttore dei Musei diocesani –. In modo coraggioso la Diocesi ha accettato l'idea di rilanciare questi ambienti per dar vita a un centro culturale. L'idea è di rivitalizzare l’area della città tra San Domenico, San Niccolò, Santa Caterina e l'ospedale vecchio, così da creare un nuovo polo di interesse cittadino. E San Domenico potrebbe essere il centro di questo polo. Il prossimo passo sarà quello di recuperare altri spazi collegati, in modo da far tornare le persone al Museo, in San Domenico».



Informazioni e prenotazioni. Il Museo (piazza San Domenico 8, Prato) è aperto dal mercoledì alla domenica dalle 15 alle 19. La chiesa, al cui interno è possibile ammirare la Via Crucis Contemporanea, è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 19. Gli ingressi sono contingentati nel rispetto delle normative anticontagio vigenti. La prenotazione è obbligatoria. Per informazioni è possibile chiamare il numero 0574 445007 oppure scrivere una mail a museosandomenico@gmail.com. Le modalità di ingresso sono particolari, «non si pagherà per entrare, ma per uscire – spiega il segretario generale di curia Gabriele Bresci –. I visitatori daranno perciò un contributo dopo aver visitato la mostra in base al loro gradimento». «Noli me tangere», di cui Tv Prato è media partner, è patrocinata dalla Regione Toscana e dal Comune di Prato.





Iniziative collaterali. La mostra «Noli me tangere» prevede vari eventi collaterali, tra cui concerti, performance e incontri con gli artisti. A settembre è prevista inoltre la presentazione del catalogo, che conterrà importanti saggi critici sull’arte sacra contemporanea e le foto degli allestimenti a cura di Pietro Schillaci. Tra le iniziative da segnalare, tre visite guidate a cura dell’associazione ArteMìa e della cooperativa Prato Cultura, in programma rispettivamente il 23 giugno alle ore 21, il 1° e l’8 luglio alle ore 21,40. Non classici tour, ma delle pillole di arte contemporanea durante le quali si parlerà delle opere in mostra e degli spazi all’interno dei quali queste sono esposte. Ecco che il primo appuntamento sarà dedicato alla chiesa di San Domenico e alle 14 opere della Via Crucis Contemporanea. Il primo luglio invece al centro dell’incontro la storia del Refettorio dell’ex Convento di San Domenico (quello che in passato era la palestra dell’Etruria) e le opere installate al suo interno; l’8 luglio infine la visita si sposterà all’interno del museo. Il costo delle visite è di 10 euro per i soci ArteMìa, 15 euro per i non soci. Per partecipare è necessario prenotare: www.artemiaprato.it; info@artemiaprato.it; 340 5101749. I due appuntamenti di luglio saranno preceduti da due conferenze curate da Veronica Bartoletti e Veronica Vestri.





GLI ARTISTI IN MOSTRA



Marcello Aitiani, Claudio Ambrogetti, Paolo Amerini, Marcello Andreozzi, Andrea Bacci, Stefano Benedetti, Carlo Bertocci, Anna Maria Biagini, Daniela Billi, Adriano Bimbi, Italo Bolano, Maicol Borghetti, Anna Boschi, Umberto Buscioni, Franco Caini, Mauro Capitani, Myriam Cappelletti, Giacomo Carnesecchi, Cinzio Cavallarin, Stefano Cecchi, Bruno Ceccobelli, Giuseppe Ciccia, Riccardo Cocchi, Martina Codispoti, Cristina Corradi Mello, Enzo Correnti, Chiara Crescioli, Mattia Crisci, Angela Crucitti, Colomba D’Apolito, Jakob De Chirico, Elio De Luca, Fabio De Poli, Debora Di Bella, Tamara Donati, Luigi Doni, Gianni Dorigo, Emily Joe, Sergio Fiaschi, Franco Fossi, Kiki Franceschi, Ignazio Fresu, Gabriella Furlani, Mauro Gazzara, Marco Gerbi, Alessandro Gioli, Fabrizio Giorgi, Andrea Granchi, Carla Guarino, I Santini Del Prete (Franco Santini e Raimondo Del Prete), Emilio Isgrò, Siriana Lapietra, Sara Lovari, Ruggero Maggi, Roberto Malquori, Giovanna Marino, Antonio Martini, Miradario (Massimo Biagi), Mono (Andrea Cioni), Fernando Montagner, Fernanda Morganti, Hermann Nitsch, Fiorella Noci, Gian Marco Oppo, Andrea Rauch, Virginia Panichi, Renza Paoletti, Luigi Petracchi, Lamberto Pignotti, Massimo Podestà, Giampiero Poggiali Berlinghieri, Alessandro Poli, Roberto Pupi, Ina Ripari, Enzo Risaliti, Gian Paolo Roffi, Minnia Satta, Pietro Schillaci, Vittorio Tolu, Stefano Turrini, Sergio Ulivi, Adriano Veldorale, William Xerra, Elisa Zadi, Lorella Zappalorti.





CHI È CARLO PALLI



Possiamo dire, senza esagerazione, che si tratta di uno tra i più grandi collezionisti d’arte in Italia e in Europa. È nato a Prato nel 1938 ed è stato per tutta la vita un importante mercante d’arte e gallerista. La sua vastissima collezione riguarda in particolare la «poesia visiva», Fluxus e Nouveau Réalisme: tre correnti che negli anni Sessanta si sono contaminate tra loro. «Ho sempre lavorato con gli artisti e ho promosso artisti durante tutto l’arco della mia carriera», dice di sé Carlo Palli. Difficile poter riassumere la sua intensa attività in poche righe. Possiamo dire che ha iniziato facendo aste d’arte nel periodo estivo al Lido degli Estensi nel ferrarese e d’inverno a Roccaraso, la «Cortina del sud».

A Prato ha rilevato la galleria d’arte Metastasio, che si trovava di fianco alla basilica delle Carceri, con doppio ingresso in via Cairoli e in via della Fortezza. Come gallerista ha fatto tutte le più importanti fiere d’arte del mondo: Parigi, Los Angeles, Miami. Poi ha diretto due case d’aste molto importanti: prima la pratese Farsetti, nel periodo in cui stava nascendo il Centro Pecci, e poi la Finarte di Venezia.

Negli ultimi dodici anni si è dedicato esclusivamente alle sua collezione e a organizzare eventi. A Taiwan, per il 50esimo di Fluxus, hanno scelto di esporre alcuni «pezzi» della sua collezione.

È l’ispiratore e l’ideatore della mostra dedicata al mito del grande campione Paolo Rossi, attualmente visitabile al Ridotto del Teatro Politeama Pratese e presso la Limonaia dell’ex convento dei Cappuccini.

17/06/2021 15.49
Diocesi di Prato


 
 


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