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Prefettura di Pistoia
Prefettura di Pistoia. Continua la lotta ai fenomeni di infiltrazione criminale
Il Prefetto Iorio adotta due nuove interdittive antimafia
Nella delicata fase di emergenza sanitaria e di difficoltà economica che interessa l’intero territorio nazionale, prosegue e si rafforza l’impegno della Prefettura di Pistoia e del Gruppo Interforze Antimafia per la prevenzione e il contrasto delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto economico e produttivo. Il risultato più recente di tale sforzo congiunto è l’emanazione di due interdittive antimafia adottate dal Prefetto di Pistoia, Gerlando Iorio, la prima nei confronti di un’impresa del pesciatino che opera nel settore di particolare sensibilità costituito dal trasporto e trattamento dei rifiuti, l’altra nei confronti del titolare di una impresa commerciale di Monsummano Terme, dedita alla ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande.
Tali provvedimenti, che portano a sette quelli adottati dal Prefetto Iorio nell’ultimo anno, costituiscono il risultato tangibile del percorso intrapreso dalla Prefettura e del ruolo proattivo assunto dal Gruppo Interforze Antimafia composto da rappresentanti delle Forze di Polizia, dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche e della Direzione Investigativa Antimafia di Firenze, per assicurare la legalità nel tessuto produttivo locale, anche in collaborazione con i rappresentanti delle categorie produttive.
La misura interdittiva, regolata dal Codice Antimafia, impedisce ai soggetti gravati dalla stessa di essere parte contrattuale della Pubblica Amministrazione, privandoli altresì della possibilità di essere titolari di licenza o autorizzazioni di polizia e di commercio.
In particolare, il provvedimento relativo all’interdizione dell’impresa operante nel settore dei rifiuti è il risultato di un’intensa attività di approfondimento svolta dal Gruppo Interforze che ha portato a individuare cointeressenze con società, sempre operante nel campo dei rifiuti, riconducibile a esponenti di spicco della consorteria criminale della camorra, in particolare con il “clan dei casalesi”, evidenziando rapporti e interessi economici finalizzati alla commissione di reati in materia di traffico illecito di rifiuti.
La stessa società ha operato sul territorio provinciale nel settore sensibile della gestione dei rifiuti e, attraverso l’iscrizione alla white list della Prefettura (che ora le viene negata), avrebbe potuto interloquire con le stazioni appaltanti pubbliche del territorio.

22/06/2021 11.08
Prefettura di Pistoia


 
 


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