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Regione Toscana
Aula: green pass, respinta mozione della Lega
L’atto presentato dal portavoce dell’opposizione è stato respinto. Ha ricevuto 14 sì, 21 no e un’astensione
Modificare i criteri per il passaggio da zona bianca a zona gialla e cambiare l’estensione dell’obbligo della certificazione verde. L’impegno alla Giunta regionale di farsi portavoce presso la Conferenza delle Regioni e il Governo viene chiesto nella mozione presentata dal portavoce dell’opposizione Marco Landi (Lega).

Nell’atto si specifica che il passaggio a zona gialla “comporterebbe pesanti limitazioni per lo svolgimento di determinate attività economiche e sociali” e che l’estensione del certificato verde a una serie di attività come bar, ristoranti, centri commerciali, mezzi di trasporto “comporterebbe di fatto l’introduzione di un obbligo vaccinale”. Per questo nell’atto si chiede che la Giunta si faccia portavoce “della richiesta di modificare le condizioni per il passaggio da zona bianca a zona gialla, sostituendo il parametro dell’incidenza settimanale con quello dei ricoveri” e “affinché non si proceda all’estensione dell’obbligo della certificazione verde”.

“E’ assurdo - afferma Landi - costringere bar e ristoranti a dare accesso solo alla clientela con green pass”. “Dobbiamo porre l’attenzione sui dati della campagna vaccinale - ha aggiunto - in Toscana siamo ultimi per la vaccinazione a ciclo completo e siamo tra terzultimo e quartultimo posto per il rapporto tra dosi consegnate e somministrate”.

“Il bilanciamento di tutti questi elementi, l’uso del green pass, l’apertura delle scuole è delicato - afferma Enrico Sostegni (Pd) - occorre che la Conferenza delle regioni e il Comitato tecnico scientifico facciano le loro valutazioni e che lì avvenga un ottemperamento di tutti gli interessi con la massima conoscenza che abbiamo”. “L’estensione della certificazione verde - ha aggiunto Sostegni - è una garanzia e può avere una validità scientifica”.

“Nella mozione c’è un intento propositivo e non polemico - interviene Marco Stella (FI) - I contagi sono in risalita e proporzionalmente, al numero dei contagi i ricoveri in ospedale sono in diminuzione e quelli che sono in ospedale sono tutti pazienti che hanno avuto una sola dose”. “Sono convinto poi - aggiunge Stella - che chi è stato vaccinato con due dosi, è negativo e ha passaporto vaccinale non debba fare quarantena”. Sul pass vaccinale, “sono contrario per bar e ristoranti al chiuso ma credo possa essere utile per consentire a teatri e cinema, aerei e treni la capienza piena con tampone negativo o green pass”.

Chiarezza e trasparenza nei dati forniti dall’assessorato la chiede Diego Petrucci (FdI). “Da chi gestisce la macchina - afferma Petrucci- ci viene detto che il vaccino riduce del 90 per cento la mortalità per i contagiati, dell’80 per cento l’ospedalizzazione e del 70 per cento il contagio; poi ci dicono che il 75 per cento dei contagiati non è vaccinato. I due dati fanno confusione”. Il consigliere si domanda poi, quali siano i dati sui vaccinati e quanti di loro non si ammalino.

Donatella Spadi (Pd) afferma “quello che è chiaro è che il vaccino riduce sicuramente l’ospedalizzazione, il ricovero dei pazienti in rianimazione e di sicuro la mortalità. Quel 75% dei non vaccinati è perché la variante delta circola sui ragazzi ed è la fascia che ha minor vaccinazione”. “Certezze così chiare - aggiunge Spadi - forse non ci sono perché è un evento improvviso e disastroso. Credo che al virus non gli importi del caldo, ma del nostro stile di vita che adesso si tiene all’aperto.”

“Non siamo in grado con certezza di dire quali eventi possa determinare questo vaccino - afferma Andrea Ulmi (Lega) - dal punto di vista della riduzione o meno. Si parla di un 90 per cento a parità di condizioni con mascherina, gel, igiene. Credo che debba essere il comitato tecnico scientifico a dare le linee guida. Da chiedere all’assessore, invece, questioni che riguardano i portali che non hanno funzionato per le prenotazioni, i ritardi nel gestire la vaccinazione delle varie categorie”.

“Credo - aggiunge Francesco Torselli (FdI) - che la mozione affronti l’impegno ad evitare l’anomalia di introdurre il green pass anche in Italia e non si tratta di una critica al funzionamento del vaccino”. Il consigliere ha espresso contrarietà al green pass perché “andrebbe a limitare l’accesso ai cittadini ad alcuni ambiti della vita sociale come stadi, cinema, teatri ristoranti, bar, treni, aerei e piscine. In Italia la mortalità di persone che hanno preso covid con meno di 40 anni è pari a zero e 0,2 per cento sotto i 60 anni. Dai dati Istat si vede che il 60 per cento di chi frequenta lo stadio ha meno di 60 anni, e anche nei ristoranti, scende al 50 nei bar e sale al 65 nei treni e al 75 nei treni. Andremmo a limitare l’accesso a un 60% circa di italiani che hanno praticamente rischio zero, ecco perché non ci sembra questa la via”.

E’ poi intervenuta Elisa Tozzi (Lega): “Chiediamo di capire la posizione della Regione nel proseguo della campagna vaccinale, quale contributo potrà dare la Toscana nelle sedi opportune, avere un’idea di dove vogliamo andare e capire che tipo di azioni voglio intraprendere”. Tozzi solleva alcune questioni: “Vogliamo dare il messaggio che i vaccini sono l’unico strumento di lotta la Covid come la prevenzione? Si intende agire sulla campagna di sensibilizzazione alla vaccinazione per le fasce over 60 o verso i più giovani per un uso corretto dei tamponi”

“Siamo in grado di leggere che l’incidenza di questa malattia sotto i 40 anni è nulla - ha detto Alessandro Capecchi (FdI) - e “in realtà questa è una cura vaccinale, è un esperimento eccezionale che sicuramente serve ma senza dimenticare i numeri”. “L’incidenza di quasi il 70 per cento delle morti c’è stata nei confronti di chi aveva almeno altre tre patologie gravi e che tra i morti solo il 3% avevano zero patologie e quando sento dire che per iniziare la scuola si devono vaccinare tutti i ragazzi a tappeto, senza aver capito fino in fondo gli effetti a medio e lungo termine di queste cure vaccinali li esponiamo ad un rischio. Anche perché dai dati sta emergendo e non è che se uno è vaccinato non è portatore della malattia”. Capecchi conclude “non è accettabile che il green pass diventi il grimaldello per imporre trattamenti contro la volontà personale”.

Massimiliano Pescini (Pd), invitando ad analizzare i dati per come sono, senza strumentalizzarli, ha parlato di una Toscana che ha cercato di vaccinare e dare sicurezza alle categorie più fragili. Secondo il consigliere, “l’unica arma per uscire da questa crisi è la vaccinazione: superate i dubbi e vaccinatevi, almeno non ci siano particolari problemi di salute”, ha affermato, richiamando tutti alla responsabilità.

Nelle dichiarazioni di voto Marco Landi (Lega), che ha annunciato il parere favorevole, ha ribadito che “in Toscana nella campagna vaccinale c’è stato un errore originario”, ma “l’importate è non sottoporre la discussione politica ad alcuna limitazione”. Per Enrico Sostegni (Pd), invece, “questa mozione è sbagliata nel merito e arriva anche nel momento in cui il Governo sta decidendo: non vengano dubbi sull’efficacia del vaccino”, ha affermato. “Quello che è sbagliato per voi può essere giusto per noi”, ha affermato Elisa Montemagni (Lega), invitando a tenere il giusto equilibrio tra il rischio sanitario e quello economico: “dobbiamo mettere in sicurezza anche le nostre attività”, ha concluso.

20/07/2021 20.17
Regione Toscana


 
 


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