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Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
14 e 15 agosto 2021, il Teatro del Maggio in tour a Grafenegg e Budapest
L’Orchestra del Maggio è diretta da Lorenzo Viotti. Rudolf Buchbinder al pianoforte. Composizioni di Johannes Brahms e Ludwig van Beethoven. Al rientro dal tour, un intenso mese di settembre con tre opere liriche e cinque concerti sinfonici
L’orchestra del Maggio Musicale Fiorentino parte per un tour di due tappe in Europa: in Austria a Grafenegg (Vienna) il 14 agosto e in Ungheria il 15, nella capitale Budapest, per due concerti sinfonici diretti da Lorenzo Viotti con Rudolf Buchbinder al pianoforte. La trasferta di metà agosto anticipa un intenso mese di settembre con tre opere liriche in programma e cinque concerti

A Grafenegg il 14 agosto alle ore 19.30, ospiti al celebre Festival, l’Orchestra del Maggio diretta da Lorenzo Viotti e il pianista Rudolf Buchbinder - direttore artistico del Festival sin dalla sua fondazione nel 2007 - presenteranno un programma con musiche di Johannes Brahms, il Concerto per piano e orchestra n.1 in re minore op. 15 e di Ludwig van Beethoven la Sinfonia n.6 in fa maggiore, op.68 “Pastorale”. Il giorno dopo, il 15 al Müpa di Budapest alla stessa ora, il programma verrà replicato per il pubblico ungherese. A Grafenegg il concerto avrà luogo nel Wolkenturm, un auditorium a cielo aperto caratterizzato da un design modernissimo, in cemento, acciaio e vetro. A Budapest il concerto sarà eseguito al Müpa una delle istituzioni culturali più importanti in Ungheria fondata nel 2005, dove le arti dall’opera, alla sinfonica, dal jazz al pop, la danza, il cinema trovano spazio e vengono offerti al pubblico con proposte di altro profilo.

Rientrando a Firenze, l’Orchestra riprenderà le prove – con il Coro del Maggio - dell’opera Così fan tutte di Wolfgang Amadeus Mozart, che sarà di diretta da Adàm Fischer con la regia di Sven-Eric Bechtolf, in scena il 28, 30 agosto e 1, 3 settembre alle ore 20, in attesa del primo concerto del “Ciclo Beethoven” diretto da Zubin Mehta il 10 settembre (in programma le sinfonie n.3 in mi bem. magg. op.55 Eroica e Sinfonia n.5 , in do min. op.67) e poi del nuovo allestimento dell’opera La traviata di Giuseppe Verdi che il maestro Mehta dirigerà con la regia di Davide Livermore a partire dal 17 settembre (con repliche il 22, 24, 28 settembre, 2 e 5 ottobre) con il debutto di Nadine Sierra nel ruolo di Violetta e con Francesco Meli come Alfredo e le alternanze, in quello di Germont, di Leo Nucci e Plàcido Domingo.

Il mese di settembre, con una programmazione intensa, vede in calendario inoltre il concerto diretto da Daniele Gatti con l’Orchestra Mozart il 12 settembre e, in occasione dei 700 anni dalla nascita di Dante Alighieri, il concerto diretto il 13 settembre da Riccardo Muti con l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e il Coro del Maggio. Il secondo concerto del “Ciclo Beethoven”, sempre con la direzione di Zubin Mehta è in calendario il 25 settembre con l’esecuzione delle sinfonie n.1 in do magg. op. 21, n.2 in re magg. op. 36 e n.4 in si bem. magg. op.60. L’altro titolo operistico atteso in settembre è Linda di Chamounix, di Gaetano Donizetti, con la direzione di Michele Gamba e la regia di Cesare Lievi. Recite il 21, 23, 30 settembre e 3 ottobre 2021.

Programma dei concerti in tour:

Johannes Brahms: Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in re minore op. 15

Dopo essere stato indicato da Schumann come il nuovo astro nascente del sinfonismo tedesco, il giovane Brahms pensa di avvicinarsi al sommo genere per gradi, partendo dalla scrittura per lo strumento che più conosce: il pianoforte. All’inizio del 1854 inizia a comporre una sonata per due pianoforti, idea ben presto abbandonata in favore di un primo movimento di sinfonia. Ma il cammino verso la Sinfonia sarà per Brahms lungo e tortuoso (la Prima Sinfonia vedrà la luce solo vent’anni dopo); il timore di deludere le aspettative unito a un perfezionismo intransigente spingono il compositore a cambiare i suoi piani in corso d’opera, trasformando l’iniziale progetto sinfonico in un prodotto meno impegnativo che gli consenta di mettere a fuoco la scrittura orchestrale: il concerto per pianoforte e orchestra. La difficile gestazione del Concerto n. 1 in re minore op. 15 - ben quattro anni di riflessioni, modifiche e richieste di consigli ai fidatissimi Clara Schumann e Joseph Joachim - è pari alla sua sorte, segnata da favori altalenanti almeno fino agli anni Ottanta, quando verrà rivalutato definitivamente sulla scia del successo del Secondo concerto. Le perplessità suscitate nei primi ascoltatori erano dovute alle scelte stilistiche e compositive dell’autore, inconsuete e lontane dalle convenzioni del concerto per strumento solista e orchestra. Privilegiando un rapporto paritario tra pianoforte e orchestra, Brahms adotta qui una scrittura che concede ben poco spazio alla componente virtuosistica dello strumento ma che risulta perfettamente integrata in un complesso ordito orchestrale di matrice sinfonica.

Ludwig van Beethoven: Sinfonia n.6 in fa maggiore, op.68

La Sinfonia n. 6 in fa maggiore op. 68 ‘Pastorale’ fu composta tra il 1807 e il 1808 contemporaneamente alla Sinfonia n. 5 e insieme a essa fu tenuta a battesimo da Beethoven stesso il 22 dicembre del 1808 a Vienna. Per evitare che l’appellativo creasse fraintendimenti, Beethoven scrisse di seguito al sottotitolo «più espressione del sentimento che pittura», volendo precisare che la sua nuova creatura sinfonica era ispirata più alle impressioni suscitate dalla Natura che al descrittivismo musicale tout court. Nei cinque movimenti in cui è articolata la Sinfonia n. 6Beethoven si mette in ascolto della Natura trasfigurando in suono i molteplici sentimenti provati dall’uomo al suo cospetto e il risultato è una pagina di idilliaca bellezza in cui si mescolano sensazioni e ricordi di vita campestre da sempre tanto cari al musicista. Il diletto che ristora il cuore all’arrivo in campagna prende vita in un primo movimento - Allegro ma non troppo - in cui per la prima volta nella produzione sinfonica beethoveniana manca lo scontro dialettico tra primo e secondo tema in favore di due temi parimenti amabili che dialogano armoniosamente. L’Andante molto mosso pare voler sospendere il tempo nella scena al ruscello con quel tema cullante su ritmo di barcarola interrotto solo alla fine dai richiami onomatopeici di usignolo, quaglia e cuculo affidati ai legni. Lo Scherzo esprime tutta la gioia di un’allegra brigata di contadini che danzano festosi finché un temporale non li coglie di sorpresa: tremoli degli archi, scale cromatiche e una brusca virata di tonalità - da fa maggiore a fa minore - offuscano nel quarto movimento l’atmosfera bucolica della Sinfonia. Ma dopo la tempesta ecco giungere nell’ultimo movimento - Allegretto - una pace ritrovata. Il canto che si leva in orchestra è il sentito ringraziamento alla Divinità che ha placato la furia degli elementi ripagando l’animo umano di ogni turbamento.

Lorenzo Viotti © Simone Donati-TerraProject-Contrasto

Rudolf Buchbinder © Marco Borggreve

13/08/2021 8.55
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino


 
 


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