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Regione Toscana
Rifiuti: Piano Toscana, il dibattito (3)
L’intervento di Massimiliano Pescini (Pd) e la replica dell’assessore Monni
Un ragionamento fatto insieme, non calato dall’alto e costruito non solo in pieno raccordo tra Consiglio e Giunta regionale, ma anche con i territori, così da uscire dalla fase di stallo in cui ci troviamo, applicando la normativa europea sull’economia circolare della Toscana. Questa la sfida, secondo il consigliere Massimiliano Pescini (Pd), che ha chiuso il dibattito in Aula sulla comunicazione dell’assessore Monia Monni sul nuovo Piano dei rifiuti della Regione Toscana. “Un cambio di approccio verso le comunità locali, incentrato sul sistema di avviso pubblico, che invita anche ognuno di noi – ha commentato il consigliere – ad essere aperti a quello che sarà il Piano, che darà più certezza di superare la procedura di infrazione europea, lavorando sugli impianti, sul legame tra rifiuti solidi urbani e bonifiche, affrontando tutto il percorso della pianificazione della politica regionale dei rifiuti”. Una cosa è certa: “L’economia circolare è il nuovo modo di pensare il rifiuto, nella condivisione con i territori, avvalendosi dei 59 miliardi messi a disposizione dal piano europeo, nella convinzione che lo spirito unitario, al di là delle idee politiche, porterà la Toscana a vincere la sfida”, ha concluso Pescini.

Ed è proprio partendo dall’ultima considerazione del consigliere, quella della “sfida”, che l’assessore Monia Monni, nella replica in Aula, ha invitato “a guardare avanti, con occhi molto orientati al futuro, nella consapevolezza che nella cassetta degli attrezzi, ci vogliono strumenti nuovi per affrontare la sfida della transizione ecologica”. Da qui la necessità di cambiare il modo di pensare, guardando non solo alla gestione del rifiuto ma al suo riciclo, “con rapidità e pragmatismo”. Quindi con celerità nei tempi di approvazione del Piano, dandoci obiettivi importanti ma raggiungibili e valutando gli impianti, ha affermato l’assessore, ricordando come i termovalorizzatori non siano riusciti a partire e non siano più legati al finanziamento pubblico, oltre che essere enormi produttori di Co2.

“In questa mia comunicazione non ho la presunzione di essere stata esaustiva – ha continuato Monni – I numeri saranno contenuti nel Piano di monitoraggio; rinnovo la disponibilità totale al confronto, per creare percorsi insieme, ragionando prima sui principi generali e poi sulle localizzazioni, per rispondere con senso di responsabilità e collegialmente ad un mondo che cambia a una velocità impressionante”. “Questo Piano muoverà i suoi passi con la testa rivolta al cielo e i piedi ben piantati in terra – ha assicurato – lasciandosi guidare dalla sostenibilità, dalla distinzione tra rifiuti urbani e speciali, in una Toscana dove il tema non è l’autosufficienza, ma la modalità di gestione dei rifiuti”.

15/09/2021 7.26
Regione Toscana


 
 


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