MET

Dopo aver vinto il 61° Festival dei Popoli (2020) come Miglior Lungometraggio, il documentario della giovane regista ucraina Alina Gorlova, This Rain Will Never Stop, torna al cinema La Compagnia (via Cavour 50/r) per un’unica proiezione: sabato 30 aprile, ore 19.00, presentato in collaborazione con il festival. Ad introdurlo, il direttore artistico del Festival dei Popoli, Alessandro Stellino.
This Rain Will Never Stop segue le vicende del ventenne Andriy, nato ad Al-Hasakah, in Siria, da padre curdo e madre ucraina. Andriy, al nono anno di scuola è costretto a fuggire, a causa della guerra civile del suo paese e a trasferirsi con la sua famiglia a Lysychansk, nella regione ucraina di Luhansk. Ma la guerra non dà tregua alla sua famiglia: il conflitto nel Donbass scoppia nel 2014, con tutto il suo carico di violenza e orrori. Andriy, come racconta il film, si unisce alla Croce Rossa come volontario e si impegna molto per aiutare la comunità, a scapito della sua vita privata e delle sue ambizioni. Il documentario è stato girato con una sorprendente fotografia in bianco e nero: una scelta che sottolinea una narrazione densa di dolore, traumi del passato e intriso in una costante sensazione di spaesamento e solitudine.
Il film è stato realizzato nel 2020, ed è quindi antecedente allo scoppio dell’attuale conflitto bellico. Ma ad essere raccontata è la storia di un Paese da molti anni al centro di conflitti e contese, guerre, persecuzioni razziali e disastri nucleari.

“l'Ucraina – questa la motivazione del premio del Festival dei Popoli, attribuito nel 2020 - è stata teatro di alcune delle più orribili tragedie del XX secolo: l'Holodomor, l'Olocausto, Chernobyl. L'Ucraina, porta d'ingresso per l'Europa, è diventata oggi un territorio di transito per i migranti in cerca del loro rifugio, vittime delle guerre che si dispiegano dal Donbass alla Siria. This Rain Will Never Stop descrive l'aura oscura di questo luogo torturato dalla storia, usando forti immagini in bianco e nero che ricordano la grande scuola del cinema sovietico non fiction”.