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Comune di Vicchio
Vicchio: intitolata a studente partigiano italo-somalo Giorgio Marincola sala della biblioteca comunale
Lo scoprimento della targa nell'ambito dell'anniversario della Liberazione
Sala Marincola
Da ieri una sala della biblioteca comunale di Vicchio porta il nome di Giorgio Marincola, unico partigiano italo-somalo decorato, alla memoria, con la Medaglia d'Oro al Valor Militare. Lo scoprimento della targa si è tenuto nell'ambito del programma delle celebrazioni dell'anniversario della Liberazione di Vicchio.
L'intitolazione allo studente partigiano è stata voluta dal Consiglio comunale per ricordarne la storia e il sacrificio.

La presentazione del libro “Costituzione e Resistenza, un percorso sul Sentiero di Barbiana” curato dalla Fondazione don Lorenzo Milani ha dato avvio al programma commemorativo. Oltre al sindaco sono intervenuti il presidente dell’Anpi Vicchio Alessandro Giannelli, il presidente dell'Istituzione culturale Don Milani Leandro Lombardi, Daniele Collini e Felice Bifulco, membri del Centro per la Storia Mugellana nell’Età Contemporanea e nella Resistenza, il prof. Aldo Bondi, membro della Fondazione don Milani.
L'intervento del consigliere comunale Emiliano Salsetta ha introdotto la figura di Giorgio Marincola.



Giorgio Marincola
(Mahaddei Uen, 23 settembre 1923 – Stramentizzo, 4 maggio 1945)

È stato un partigiano italiano.
Nato nella Somalia italiana, fi­glio di Giuseppe, maresciallo, e di Askhiro Hassan, somala della cabila Abgal.
Contrariamente alle usanze dell’epoca, il padre riconobbe entrambi i ­gli meticci (oltre a Giorgio, Isabella, nata nel 1925) e li portò in Italia.
Giorgio si trasferì a Roma, in casa del padre, nel 1933. Nel 1941 si iscrisse alla facoltà di Medicina, con l’intenzione di specializzarsi nelle malattie tropicali, per poi tornare a lavorare nel suo paese d’origine.
Nell’autunno 1943 entrò a far parte di un gruppo di partigiani legato al Partito d’Azione e operò a Roma nella terza zona del Pd’A. In seguito all’arresto di un compagno decise di trasferirsi a Corchiano, in provincia di Viterbo, dove partecipò ad azioni di sabotaggio e scontri armati.
Dopo la liberazione di Roma, nel giugno 1944 si arruolò nello Special Operations Executive e partì per la provincia di Brindisi, dove ricevette l’addestramento militare in diverse basi alleate. Come nome di battaglia scelse Mercurio e gli venne conferito il grado di tenente.
All’aeroporto di San Vito dei Normanni, venne aggregato alla missione Bamon e paracadutato nei pressi di Zimone in provincia di Biella.
Il 17 gennaio 1945 fu imprigionato da un reparto di SS nel carcere di Biella e di lì trasferito a Villa Schneider, presso il comando della polizia militare tedesca. Qui lo costrinsero a parlare durante una trasmissione di Radio Baita. Come già successo ad altri partigiani catturati, Giorgio avrebbe dovuto denigrare la Resistenza. Scelse invece di esaltarla, scagliandosi contro il regime fascista. La trasmissione venne interrotta, “con atroce rumore di percosse”. In seguito a questo episodio, i nazisti lo trasferirono nel carcere "Le Nuove", a Torino, e poco dopo, tra la ­fine di febbraio e l’inizio di marzo, nel Campo di transito di Bolzano.
Quando il campo di transito di Bolzano fu dismesso dalle autorità germaniche, il 30 aprile 1945, Marincola si ri­fiutò di riparare in Svizzera su un mezzo della Croce Rossa. Decise invece di raggiungere la Val di Fiemme, dove i partigiani e la popolazione temevano ancora rappresaglie da parte dell’esercito nazista in ritirata.
Proprio i tedeschi lo uccisero il 4 maggio 1945 a un posto di blocco, nei pressi dell’abitato di Stramentizzo, luogo assieme a Ziano e Molina di Fiemme dell’ultima strage nazista sul territorio italiano.

11/09/2022 10.08
Comune di Vicchio-ufficio stampa


 
 


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