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Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Festival di Carnevale del Maggio dedicato al Faust e a Goethe. La finta semplice
Martedì 24 gennaio alle ore 20 si alza il sipario sul primo appuntamento lirico del Festival di Carnevale del Maggio: in programma, al Teatro Goldoni, “La finta semplice” composta da Wolfgang Amadeus Mozart appena dodicenne. Opera frizzante e fresca di rara esecuzione, con la direzione di Theodor Guschlbauer e la regia di Claudia Blersch. Sul palcoscenico Benedetta Torre, Luca Bernard, Xenia Tziouvaras, Rosalìa Cid, Eduardo Martinez Flores, Lorenzo Martelli e Davide Piva. La collaborazione con Naba, Nuova A
Dopo il concerto sinfonico diretto da Marc Albrecht che ha inaugurato il Festival di Carnevale, al via finalmente anche il primo appuntamento lirico del Festival: in cartellone, martedì 24 gennaio ore 20 al Teatro Goldoni, La finta semplice, gioiello di un appena dodicenne Wolfgang Amadeus Mozart di rara esecuzione e mai messa in scena al Maggio. Sul podio, di ritorno al Maggio dopo il concerto dedicato alla Città di Firenze del 2 settembre 2022, alla guida dell’Orchestra del Maggio, il maestro Theodor Guschlbauer; la regia è di Claudia Blersch, al suo debutto sulle scene fiorentine. Il cast, che vede protagonista un nutrito ensemble di artisti ed ex artisti dell’Accademia del Maggio, è formato da Benedetta Torre nel ruolo di Rosina; Eduardo Martinez Flores come Don Cassandro; Lorenzo Martelli come Don Polidoro; Xenia Tziouvaras nei panni di Giacinta; Rosalìa Cid nel ruolo di Ninetta; Luca Bernard come Fracasso e Davide Piva che interpreta Simone.
In questo nuovo allestimento scene e costumi sono a cura degli Studenti del Triennio in Scenografia di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti con la guida di Margherita Palli, Course Advisor Leader dello stesso Triennio; si ringraziano inoltre Margherita Palli, Marco Cristini, Eleonora Peronetti, Emilia Zagnoli (docenti NABA) e Romeo Gasparini, Alice Rossi, Michela Negretto, Pierfilippo Luigi Tortora (studenti NABA). Le luci sono curate da Andrea Locorotondo.
A proposito del Teatro Goldoni e dell’Accademia del Maggio, il sovrintendente Alexander Pereira, presentando lo spettacolo ha sottolineato tra l’altro: “Finalmente torniamo a dare vita al Teatro Goldoni, dove già ospitiamo il Centro di drammaturgia del Teatro delle Donne e dove sogno e spero di poter portare ogni anno almeno una produzione in questo piccolo gioiello dei teatri. È inoltre per noi motivo di orgoglio poter portare questa nuova produzione de La finta semplice con un cast formato quasi del tutto dai cantanti dell’Accademia, con la preziosa aggiunta di Benedetta Torre, che già è stata una formidabile Susanna ne Le nozze di Figaro della scorsa stagione. A loro, si affianca il maestro Guschlbauer, anche lui fra i protagonisti de Le nozze di Figaro e, con le sue capacità ed esperienze, una guida per questo bravissimo e giovanissimo cast; organizzato anche grazie al lavoro del coordinatore artistico dell’Accademia, Gianni Tangucci, che mi permette di sottolineare l’alto livello raggiunto e sperando di poter rafforzare sempre di più l’Accademia del Maggio.”

Altre tre le recite previste in cartellone, tutte alle ore 20: 26, 28 e 29 gennaio 2023.

Per il ciclo di conferenze sulle opere della stagione “Prima le parole, poi la musica”, il musicologo Marco Beghelli presenta La finta semplice alle ore 17.30 del 20 gennaio 2023 presso il Foyer di galleria del Teatro del Maggio.

Si ringrazia Intesa Sanpaolo per il sostegno.

Grazie alla Fondazione CR Firenze, la recita del 26/01/2023 è offerta al pubblico con uno sconto del 50% del prezzo sui biglietti di ogni settore.

Subito dopo il primo appuntamento sinfonico, il Festival di Carnevale del Maggio dedicato a Johann Wolfgang von Goethe e al suo leggendario Faust giunge finalmente alla sua prima tappa operistica, che segna inoltre un debutto fiorentino per quello che è un vero e proprio gioiello raro di Wolfgang Amadeus Mozart: La finta semplice. Composta dal genio di Salisburgo nella primavera del 1768 ed eseguita per la prima volta nel palazzo arcivescovile della sua città il 1º maggio 1769, è basata sul libretto scritto da Marco Coltellini, che adattò e riorganizzò un preesistente libretto di Carlo Goldoni per Salvatore Perillo nel 1764, a sua volta tratto dalla "comédie en prose" La Fausse Agnés ou Le Poète campagnard di Philippe Néricault Destouches. Dunque un’occasione davvero unica ed evocativa per poter assistere per la prima volta assoluta al Maggio a questo capolavoro giovanile mozartiano, eseguito nel Teatro che porta proprio il nome di Goldoni, che fu la fonte d’ispirazione per il libretto dell’opera del giovane Mozart. Lo spettacolo, dramma giocoso per musica in tre atti, sfiora alcune delle situazioni più ricorrenti nell'opera buffa, tra le quali spicca il duello farsesco del secondo atto; in generale tutto il tono dell'opera rientra nell'ambito comico, come prova una serie di arie caratterizzate da alcune raffinate soluzioni compositive.

Sul podio il maestro Theodor Guschlbauer, fra i più apprezzati interpreti mozartiani, che affronta la direzione di La finta semplice a distanza di 16 anni dalle recite che diresse a Zurigo nel 2006 e torna al Maggio dopo il successo della sua direzione di Le nozze di Figaro programmato durante l’84esima edizione del festival del Maggio Musicale (2022). Nato a Vienna nel 1939, prende lezioni di pianoforte e violoncello prima di studiare direzione d’orchestra con Hans Swarowsky. Continua successivamente i suoi studi con Lovro von Matacic e Herbert von Karajan. La sua prima scrittura gli offre la possibilità di dirigere i Wiener Volksoper e i Landestheater di Salisburgo. Presto diventa Direttore musicale dell’Opéra de Lyon e nel 1975 viene nominato "Generalmusikdirektor" a Linz. Raggiunge la carica di direttore musicale e artistico della Strasbourg Philharmonic Orchestra fra il 1983 e 1998 e, dal 1997 al 2001, diviene Direttore artistico e musicale dell’Orchestre Philharmonique Rhénanie-Palatinat. Dirige molte fra le più importanti orchestre fra cui i Wiener Philharmoniker, la London Symphony Orchestra, la Royal Philharmonic Orchestra, l’Orchestre de Paris, l’Orchestre de la Suisse Romande, la Deutsches Symphonieorchester Berlin, la Filarmonica della Scala, l’Orchestra di Santa Cecilia a Roma, l’Orchestra RAI di Torino, la NHK Orchestra di Tokyo e la Israel Philharmonic Orchestra e il Maggio Musicale Fiorentino. Lavora periodicamente in molti festival, tra cui quelli di Salisburgo, Aix-en-Provence, Praga, Lucerna e Montreux. È anche direttore ospite ad Amburgo, Colonia, Monaco di Baviera, Vienna, Ginevra, Bruxelles, Lisbona e Parigi. Ha eseguito più di sessanta registrazioni, alcune della quali sono state premiate dal “Grand Prix du Disque”. La Fondazione Goethe di Basilea, lo ha premiato col prestigioso “Premio Mozart”, e la Alsace Foundation con il suo “Honour Prize”. È inoltre “Cavaliere nell’Ordine della Legion d’Onore”, la più alta onorificenza attribuita dalla Repubblica francese.
Commentando il lavoro svolto su questo nuovo allestimento il maestro ha sottolineato come sia incredibile pensare che il compositore di quest’opera, per quanto destinato a divenire uno dei più grandi geni di sempre, fosse poco più che un bambino all’epoca della scrittura: “È davvero incredibile pensare come un ragazzino sia riuscito a comporre un simile ‘piccolo capolavoro’, ricco di arie e recitativi che già distinguono il lavoro, e il suo compositore, dal periodo barocco appena passato: in quest’opera, curata dalla deliziosa regia di Claudia Blersch, troviamo sette personaggi, tutti importanti in egual misura ai fini dell’intricato sviluppo drammaturgico; forse solo il personaggio della Baronessa Rosina risulta infine più importante rispetto agli altri. Poter riprendere in mano la partitura di questo gioiellino dopo sedici anni è davvero splendido, ed è emozionante farlo nel teatro che porta il nome di Carlo Goldoni, proprio colui che ispirò il libretto poi curato da Marco Coltellini. Sono inoltre davvero contento di poter lavorare con il cast che ho a disposizione, giovane e assolutamente di alto livello”.

Anche la regista Claudia Blersch ha voluto soffermarsi su come sia sbalorditivo pensare che un’opera del genere sia stata scritta da un Mozart poco più che bambino: “Pensare che un bambino di 12 anni abbia preso in mano un testo come quello di Carlo Goldoni, anche se con il fondamentale supporto di Marco Coltellini, e sia riuscito a renderla una vera e propria opera completa di arie, duetti, quartetti e ben tre finali è davvero incredibile. Pur con tutte le differenze del caso, possiamo già, in quest’opera, percepire ‘qualcosa’ che ci porta con la mente a quelli che saranno i suoi futuri grandi capolavori come ad esempio Nozze di Figaro e Così fan tutte. In quest’opera possiamo già inoltre notare la grande importanza che questo genio-bambino dà all’aspetto umano dei personaggi; a livello di regia questo per me è importantissimo. La situazione in scena è molto differente dagli schemi barocchi e anzi, abbraccia quelle che sono i classici sviluppi della commedia dell’arte: due coppie, due ‘fratelloni pantaloni’ da ingannare e un ‘fata’ che altri non è che Rosina, la quale dovrà sciogliere i vari nodi che caratterizzano la trama”.
Claudia Blersch, al suo debutto al Maggio, ha conseguito la laurea magistrale in Studi Culturali alla Hochschule der Künste di Zurigo e ha vinto il Ring Award al concorso per giovani registi d’opera a Graz nel 2003. Dal 1997 lavora all’Opernhaus di Zurigo dove ha realizzato numerosi spettacoli (Così fan tutte, Dido and Aeneas di Purcell, Der geduldige Socrates di Telemann e The Enchanted Pig di Jonathan Dove), collaborando con i più importanti registi, direttori d'orchestra e cantanti come Jürgen Flimm, Götz Friedrich, Nikolaus Harnoncourt, Leo Nucci, Ruggero Raimondi, Vesselina Kasarova e Cecilia Bartoli. Tra i suoi lavori figurano anche progetti multimediali come l’installazione video Slotmachine/Tosca, con il soprano Elena Mo?uc, premiata nel 2007 al Festival delle Arti di Zurigo. Come regista ospite ha partecipato a importanti produzioni nei maggiori teatri internazionali: Real di Madrid, Liceu di Barcellona, La Scala di Milano, Regio di Torino, Opera Nazionale Olandese di Amsterdam, Bunkamura di Tokyo e Opera di Shanghai. Ha firmato le regie delle prime mondiali dell’opera Akumu di Arnaldo de Felice e Hinter Masken di Anno Schreiber. Nel 2008 ha realizzato la sua prima edizione semi-scenica de La Cenerentola per Cecilia Bartoli in occasione della Malibran-Marathon alla Salle Pleyel di Parigi. Il progetto è stato poi ripreso dall’Opéra di Monte-Carlo e portato con successo in tournée da Cecilia Bartoli e i Musiciens du Prince-Monaco nelle maggiori sale da concerto europee, tra cui il Concertgebouw di Amsterdam, l’Opéra royal di Versailles, il Forum Grimaldi del Principato di Monaco, la Elbphilharmonie di Amburgo e la Staatsoper di Vienna. Ha prodotto e messo in scena La Cenerentola e Don Pasquale al Baxter Theatre di Cape Town (Sud Africa) e, nel 2018, ha realizzato una versione di Die sieben Todsünden di Kurt Weill, coinvolgendo i lavoratori di strada e una delle bande musicali della città. Claudia Blersch è inoltre docente all'International Opera Studio di Zurigo.

Le scene e i costumi dello spettacolo sono curati dagli studenti del Triennio in Scenografia della NABA, con la guida di Margherita Palli, Course Advisor Leader dello stesso Triennio: la Nuova Accademia di Belle Arti è l’accademia di formazione per l’arte e il design NABA è la più grande in Italia ed è anche la prima ad aver conseguito, nel 1981, il riconoscimento ufficiale del Ministero dell’Università e della Ricerca. Fondata da Ausonio Zappa a Milano nel 1980, con la collaborazione in una prima fase di Guido Ballo e Tito Varisco, e di un nucleo di artisti tra cui Gianni Colombo, è stata selezionata da QS World University Rankings by Subject come migliore Accademia di Belle Arti italiana ed è stata inserita da Domus Magazine tra le cento migliori scuole di Design e Architettura in Europa, e da Frame tra le trenta migliori scuole postgraduate di Design e Fashion al mondo.

Sul palcoscenico un cast giovane e di talento, capitanata da Benedetta Torre e al suo fianco formato in gran parte da un nutrito gruppo di allievi ed ex allievi dell’Accademia del Maggio, a conferma della grande qualità artistica dell’Accademia del teatro fiorentino. Dunque nel ruolo della Baronessa Unghera Rosina ecco Benedetta Torre, fino a pochi giorni fa impegnata in un cameo d’eccezione come Una voce dal cielo nel Don Carlo diretto dal maestro Daniele Gatti, opera conclusiva del Festival d’Autunno del Maggio. Il giovane soprano, che ha debuttato nel 2019 al Maggio nella Missa defunctorum di Giovanni Paisiello diretta da Riccardo Muti è tornata poi per il Così fan tutte prima con la direzione di Zubin Mehta nel marzo del 2021 e poi con la direzione di Ádám Fischer ( regia di Sven-Eric Bechtolf) nel settembre 2021 e infine in Lo sposo di tre, e marito di nessuna di Luigi Cherubini, (con la direzione di Diego Fasolis e la regia di Cesare Lievi)nel febbraio 2022. Benedetta Torre è fra le migliori interpreti mozartiane della sua generazione; è stata protagonista sempre nel corso del 2022, in maggio, di un altro titolo del compositore di Salisburgo, sempre diretto dal maestro Guschlbauer, ossia Le nozze di Figaro.
Dopo aver vinto il premio giovani al “V Concorso Internazionale di Canto Francesco Paolo Tosti” sostiene tre concerti a Tokyo e Osaka. Partecipa al “6° Concorso Internazionale di Canto Renata Tebaldi”, aggiudicandosi il 2° premio e, nonstante la giovane età, ha già collaborato con alcuni dei più importanti direttori degli ultimi anni come Riccardo Muti, Daniele Gatti e Ádám Fischer. yNel 2015 e nel 2016 ha cantato ne La bohème (Mimì) al Ravenna Festival, con la regia di Cristina Mazzavillani Muti, e al Teatro del Giglio di Lucca. Nel 2017 ha debuttato ne L’elisir d’amore (Adina) al Carlo Felice di Genova, ha cantato Aida (Sacerdotessa) al Festival di Salisburgo, diretta da Riccardo Muti, e di nuovo La bohème (Mimì) nel circuito marchigiano con la regia di Leo Muscato e la direzione di Matteo Beltrami. Nel 2018 partecipa al Festival dei Due Mondi di Spoleto dove interpreta il ruolo di Arianna nell’opera inaugurale Minotauro di Silvia Colasanti, diretta da Jonathan Webb, e quello di Marguerite nell’oratorio drammatico Jeanne d’Arc au bûcher di Honegger, diretta da Jérémie Rhorer. Fra gli impegni più recenti figurano lo Stabat Mater di Poulenc per l’inaugurazione della Stagione concertistica 2018/2019 del Petruzzelli di Bari; Le nozze di Figaro (Susanna) all’Opera di Roma, con la regia di Graham Vick e la direzione di Stefano Montanari; Gianni Schicchi (Lauretta) al Carlo Felice con la regia di Rolando Panerai e il Requiem di Mozart con la Chicago Symphony Orchestra.
Parlando a proposito del personaggio di Rosina, ha sottolineato di come si ‘respiri’ nell’opera un’aria frizzante e di freschezza compositiva: “Cantare La finta semplice è l’occasione per scoprire il genio mozartiano agli albori, aveva infatti 12 anni quando la compose ed è la sua prima opera in lingua italiana e che già ci permette di assaporare quello che di lui verrà dopo. Per di più il libretto, di Marco Coltellini, proviene da uno preesistente di Carlo Goldoni, il padre della commedia moderna che dà nome proprio al teatro dove metteremo in scena questa giovanile creazione, davvero una bella coincidenza! Le strutture musicali sono ancora quelle haydniane e molto legate al gusto del tempo, ma già in alcune arie e soprattutto nelle scene d’insieme come i concertati finali si riesce a intravedere il genio delle Nozze o di Don Giovanni. Si tratta di una vicenda piacevolmente leggera, in cui di fatto è protagonista l’amore giovanile. Rosina, un po’ come deus ex machina, sarà complice dei protagonisti negli intrighi che ordiranno per sposarsi, gabbando nel frattempo i due fratelli Cassandro e Polidoro, prima facendoli innamorare e infine non concedendosi a nessuno dei due. Il piccolo Mozart ha regalato al mio personaggio arie molto belle e varie, dalle più allegre ad altre più elegiache come la nota “Amoretti”, di una cantabilità molto elegante. Sono felice di cimentarmi anche con questo titolo mozartiano, una rarità preziosa che aggiungo volentieri al mio bagaglio artistico”.

Eduardo Martinez Flores interpreta Don Cassandro, gentiluomo e ricco terrazzano cremonese ma sciocco ed avaro: nella sua ancora giovane carriera è già riuscito a mettersi in mostra come uno dei suoi cantanti più promettenti della sua generazione, venendo premiato come vincitore della 19ª e 20a edizione del Concorso Internazionale “Ottavio Ziino” a Roma e il 1° posto al “Canta México”, “Concorso Opera Sin Limites” e “Concorso Carlo Morelli”. Il suo repertorio comprende opera, oratorio e musica sinfonica. Ha interpretato i ruoli di Gregorio in Roméo et Juliette al Teatro Del Maggio, così come Marcello ne La Bohème al Teatro Bicentenario, Belcore in L’elisir d’amore, e Marco in Gianni Schicchi. Con l'OSSLA ha partecipato a vari concerti, tra cui Carmina Burana di Orff, il Requiem di Faurè, Le notti di Broadway, il Requiem di Mozart e la Nona sinfonia di Beethoven. Ha fatto parte del Coro Polifonico Los Cabos tra il 2016 e il 2018. Ha partecipato come solista con l'Orchestra del Teatro Del Maggio Musicale Fiorentino, l'Orchestra Sinfonica dell'Università di Guanajuato, il Sinaloa Symphony Orchestra of the Arts (OSSLA) e la Filarmonica di Sonora, sotto la direzione di maestri come Henrik Nánási, Enrique Patrón de Rueda, Miguel Salmón del Real, Roberto Beltrán Zabala, Teresa Rodríguez, Héctor Acosta e Alejandro Miyaki. Eduardo ha inoltre seguito masterclass con Placido Domingo, Javier Camarena e Lucas Meachem. È stato inoltre uno dei Deputati fiamminghi nel recente Don Carlo diretto dal maestro Daniele Gatti.
Lorenzo Martelli veste i panni di Don Polidoro, fratello minore di Cassandro e altrettanto un gentiluomo sciocco come lui: dopo essersi laureato al Conservatorio de L’Aquila a 22 anni, inizia a frequentare numerose accademie, tra cui quella del Teatro Carlo Felice di Genova nel 2021 e la Bottega Donizetti a Bergamo nell’estate 2022, oltre ad aver già debuttato e cantato in vari teatri quali il San Carlo di Napoli e appunto il Carlo Felice di Genova in vari ruoli tra i quali: Nemorino, Gastone, Rinuccio e Arlecchino.
Xenia Tziouvaras, da poco impegnata in Ernani, andato in scena in Sala Mehta lo scorso novembre, interpreta Giacinta, la sorella di Cassandro e Polidoro: ha già calcato alcuni dei più prestigiosi palcoscenici a livello internazionale e ha recentemente preso parte a numerosi spettacoli tra cui Ayda: amore fatale(Amneris), I due Foscari (Pisana) e Roméo et Juliette (Gertrude) al Maggio, Giovani voci alla Fenice (arie di Olga, Dorabella e Angelina) al Teatro La Fenice; A Midsummer Night’s Dream di Britten (Hermia); Serenade to Music di Ralph Vaughan Williams alla Carnegie Hall e I due timidi di Nino Rota (Signora Guidotti), La Cenerentola (Tisbe), Così fan tutte (Dorabella e Despina), A Childhood Miracle di Ned Rorem (Emma), La piccola volpe astuta (Cane), L’incoronazione di Poppea (Nerone) e Le Roi l’a dit di Delibes (Marquis de La Bluette), tutte a New York.
Rosalìa Cid interpreta Ninetta, la loro cameriera: protagonista al Maggio nel recente concerto diretto da Dame Jane Glover del 19 novembre scorso, inizia il suo percorso musicale da bambina nella “Cappella Compostelana” di musica antica del Duomo della sua città e nel coro di voci bianche della Orquesta Santiago de Compostela, per poi laurearsi in canto a Santiago, La Coruña e Vigo. Nel 2018 si trasferisce a Firenze per studiare al Conservatorio Luigi Cherubini e nel gennaio del 2019 debutta come Lauretta in Gianni Schicchidiretto da Paolo Ciardi, esibendosi anche in “Ciak, Bohème” (Mimì e Musetta), una produzione del Teatro del Maggio Fiorentino, al Teatro Goldoni di Firenze. Ancora al Teatro del Maggio, nel 2020, è Giannetta ne L’elisir d’amore per bambini, allestimento del Teatro alla Scala con regia di Grisha Asagaroff e nello stesso anno inizia il suo percorso all’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino, cantando, sempre al Teatro del Maggio, in Rigoletto, diretto da Riccardo Frizza per la regia di Davide Livermore e come Liù in Turandot, Principessa di Gelo, spettacolo di Venti lucenti con la regia di Manu Lalli. Debutta inoltre il ruolo di Gabriel in Die Schöpfungdi Haydn per l’apertura del Festival della Valle d’Itria diretta da Fabio Luisi con la regia di Fabio Ceresa.
Il personaggio di Fracasso, capitano nelle truppe unghere acquartierate sul cremonese e fratello di Rosina, è interpretato da Luca Bernard: ha iniziato a calcare le scene teatrali fin da bambino come membro del coro Zürich Sängerknaben con cui, tra l’altro, ha cantato anche in Die Zauberflöte (secondo fanciullo) all’Opernhaus di Zurigo. Si è laureato in Opera Performance alla Hochschule der Kün ste della sua città, dove ha studiato inizialmente pianoforte con Eckart Heiligers. Ha vinto la borsa di studio della Fondazione Prof. Armin Weltner e Migros-Kulturprozen, e ha seguito masterclass con importanti docenti, tra cui, Brigitte Fassbaender, Christa Ludwig e Salvatore Fisichella. Nel 2016 è stato finalista al Concorso vocale internazionale ‘Othmar Schoeck’ e l’anno seguente ha cantato Der Zigeunerbaron (Ottokar) di Johann Strauss all’Operettenbühne di Hombrechtikon (Svizzera). Come membro dell’International Opera Studio, ha interpretato numerosi ruoli all’Opernhaus, tra cui quello di Stanislaus nell’operetta Der Vogelhändler di Carl Zeller. Al Maggio è stato recentemente protagonista di Ariadne auf Naxos, in scena lo scorso giugno durante l’84º Festival del Maggio.
Davide Piva veste i panni di Simone, sergente del capitano Fracasso: si dedica agli studi di canto lirico al Conservatorio Francesco Bonporti di Trento, sotto la cura di Daniela Longhi, ottenendo nel 2020 il Diploma accademico di primo livello in Canto con il massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore. Nel biennio 2021-2022 è artista presso l’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino. Arricchisce inoltre il suo repertorio con ruoli che spaziano da Mozart, come Figaro ne Le nozze di Figaro, appunto Simone ne La finta semplice, Leporello o Don Giovanni in Don Giovanni, a Rossini e al Belcanto. Ha ottenuto il premio Riccardo Zandonai e Premio del Pubblico nel “XXVI Concorso Lirico Riccardo Zandonai”. Recentemente ha preso parte a varie produzioni del Maggio, fra le quali: Rigoletto (Conte di Ceprano); Adriana Lecouvreur (Quinault); Così fan tutti per bambini(Guglielmo); La serva padrona (Uberto), L’elisir d’amore (Dulcamara), Le nozze di Figaro (Antonio) e Ariadne auf Naxos (Ein Offizier).


L’opera:

Tra l’autunno del 1767 e la fine dell’anno seguente Mozart si trova a Vienna assieme al padre Leopold. Nella capitale dell’impero compone alcune pagine di musica sacra e qualche sinfonia ma soprattutto ha modo di assistere alle opere dei più illustri maestri del suo tempo, assimilandone la lezione con rapidità e naturalezza. La finta semplice, dramma giocoso in tre atti su libretto originale di Carlo Goldoni riadattato da Marco Coltellini, fu commissionata a un Mozart poco più che fanciullo da Giuseppe II. Ma il gesto dell’imperatore suscitò non pochi malumori e invidie nell’ambiente musicale viennese tanto che il debutto dell’opera, dopo ripetuti slittamenti, non avvenne a Vienna come previsto ma a Salisburgo nel 1769. Nonostante la giovanissima età e la poca esperienza teatrale, Mozart ne La finta semplice già dimostra di padroneggiare con disinvoltura gli stilemi dell’opera buffa italiana. Al soggetto di matrice goldoniana, già garanzia di brillantezza drammaturgica, il giovanissimo compositore aggiunge un’impronta musicale briosa e spumeggiante degna dell'enfant prodige più noto d’Europa.

La locandina:


LA FINTA SEMPLICE

Dramma giocoso in tre atti
Libretto originale attribuito a Carlo Goldoni rielaborato da Marco Coltellini
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart
Editore proprietario: Bärenreiter - Verlag, Kassel
Rappresentante per l’Italia: Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano

Nuovo allestimento
Prima rappresentazione nelle Stagioni del Teatro

Maestro concertatore e direttore Theodor Guschlbauer
Regia Claudia Blersch
Scene e costumi Studenti del Triennio in Scenografia di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, con la guida di Margherita Palli, Course Advisor Leader dello Stesso Triennio
Luci Andrea Locorotondo

Si ringraziano Margherita Palli, Marco Cristini,
Eleonora Peronetti, Emilia Zagnoli (docenti NABA)
Romeo Gasparini, Alice Rossi, Michela Negretto,
Pierfilippo Luigi Tortora (studenti NABA)

Rosina, baronessa unghera, sorella
di Fracasso, la quale si finge semplice Benedetta Torre
Don Cassandro, ricco terrazzano
cremonese, gentiluomo sciocco ed avaro Eduardo Martinez Flores
Don Polidoro, suo fratello minore, gentiluomo sciocco Lorenzo Martelli
Giacinta, loro sorella Xenia Tziouvaras
Ninetta, loro cameriera Rosalìa Cid
Fracasso, capitano delle truppe unghere acquartierate sul cremonese e fratello di Rosina Luca Bernard
Simone, suo sergente Davide Piva

Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Figuranti speciali Roberta Raimondi, Leonardo Cirri, Luciano Colzani

Allestimento Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

Con sopratitoli in italiano e inglese a cura di Prescott Studio, Firenze


Prezzi:

Visibilità limitata: 15€ - Settore II: 70€ - Settore I: 120€


Durata complessiva dello spettacolo 3 ore e 10 minuti circa

18/01/2023 15.11
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino


 
 


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