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SIECI, "COLPO DI MANO IN PIAZZA ALBIZI"
Italia Nostra e Rifondazione comunista sull'abattimento di sette lecci

Per Italia Nostra e Rifondazione comunista alle Sieci si è verificato "un colpo di mano in Piazza Albizi: sono stati abbattuti sette lecci due dei quali quasi centenari. Uno scempio per 'riqualificare' la Piazza". Di seguito la nota diffusa da Mariarita Signorini (Italia Nostra) e Andrea Calò (consigliere provinciale di Rifondazione comunista).

"Mentre ancora Italia Nostra, Rifondazione Comunista e una delegazione di cittadini stava trattando per risparmiare le alberature storiche della piazza Albizi alle Sieci, interessata da una pesante cementificazione, l'Amministrazione Comunale di Pontassieve ha autorizzato l’abbattimento dei lecci. Con un colpo di mano all'alba, sono stati tutti abbattuti sette grandi lecci, non perchè fossero malati, non perchè fossero pericolosi, non perchè non facessero ombra, non perchè non svolgessero la funzione di purificare l'aria dal passaggio di circa 20.000 veicoli il giorno su via Aretina.
Ma solo per il motivo di corrispondere a un progetto urbanistico che avrebbe come criterio una visione estetica, al fine di realizzare una delle solite banalissime piazze che imperversano in tutti i piccoli centri abitati. Contro la strage dei lecci c’era stata una rivolta degli abitanti che avevano raccolto 600 firme per evitare l’estirpazione.
E così in barba alla sostenibilità ambientale e ai processi partecipativi che richiedono il rispetto della volontà popolare la giunta di centro sinistra ha raso al suolo, oltre che gli alberi anche le richieste e le aspettative dei cittadini. Un pessimo esempio di governabilità del territorio per realizzare una piazza di quelle che si studiano ora, con funzione strettamente commerciale, con panchine scomode e roventi d'estate, che non ospiteranno ne' vecchi ne' tantomeno bambini, hanno levato pure i giochini che c'erano.
Prima era una piazza, col sapore di un tempo, magari un po' da rivedere per la pavimentazione e la vecchia fontana, ma era una piazza e la sua funzione di aggregazione sociale la svolgeva magnificamente. L'amministrazione ha promesso " Ci faremo un mercatino', gli abbiamo obbiettato che in Piazza Santo Spirito a Firenze il mercato lo fanno tutti i giorni senza dover abbattere alberi storici come del resto alle Cascine. 'Ci faremo il cinema all'aperto' geniale -abbiamo obbiettato- lungo una strada statale chissà come sarà la qualità dell'audio!
'Gli alberi non rispettano un disegno dunque non sono esteticamente compatibili con la revisione del luogo' ha detto il capo cantiere!
Erano lecci che avevano almeno 50 anni, due di essi, quelli in fondo alla piazza ne avevano almeno 90, foto e cartoline lo dimostrano, piante con dimensioni di tronco riguardevoli di 170 cm di circonferenza. Ma non c'è stato niente da fare.
Il cantiere era già allestito e dopo due riunioni con l'Amministrazione in cui si è cercato di salvare il salvabile, almeno di risparmiare i due lecci centenari dalle bellissime chiome, l'amministrazione ha proceduto spedita per non 'incorrere in penali'.
La Soprintendenza aveva bocciato il progetto almeno quattro volte, quest'ultimo progetto di riqualificazione della Piazza non è stato avallato da nessuno ed è passato col silenzio –assenso.
I cittadini attoniti non hanno potuto fare nient'altro che assistere allo scempio di quello che finora aveva una valenza, una memoria, una identità, e noi con loro possiamo solo continuare a denunciare, affiche simili scempi non si ripetano".

26/09/2011 16.22
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze