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SCUOLA FIRENZE, "ALUNNI DISABILI A RISCHIO DISCRIMINAZIONE"
Calò e Verdi (Rifondazione): "Censire le situazioni. Ci vogliono azioni concrete di coordinamento. Già compromesso il fragile equilibrio raggiunto in precedenza"

"No alle discriminazioni degli alunni disabili nelle scuole". Per i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi è "compromesso il già fragile equilibrio dei servizi per rispondere efficacemente alle esigenze dei nuclei familiari in cui sono presenti disabili". Rifondazione Comunista invita la Giunta Provinciale "a farsi carico di azioni concrete volte al coordinamento e al sostegno di politiche di assistenza e integrazione scolastica degli alunni disabili". Per questo motivo è stata presentata una mozione che verrà discussa nel prossimo Consiglio provinciale. Di seguito il testo integrale del documento.

"Premesso:
che la scuola pubblica si configura come servizio essenziale per la vita di una comunità e il diritto allo studio per ogni cittadino è un diritto soggettivo che trova il suo fondamento nei comma 3 e 4 dell'art. 34 della Costituzione;
che le leggi nazionali dell'ordinamento italiano, in particolare la L.517/77 e la L. 270/82 hanno rappresentato un caposaldo nel cammino dell'integrazione per i soggetti diversamente abili anche in ambito scolastico e che trova nella L.104/92, legge quadro sull' handicap, idonee e specifiche garanzie e tutele in materia di assistenza, integrazione e diritti delle persone portatrici di handicap;
che, in particolare, l'articolo 12 di detta legge riporta ai commi 2 e 3 che “è garantito il diritto all'educazione e all'istruzione della persona handicappata nelle sezioni di scuola materna, nelle classi comuni delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e nelle istituzioni universitarie” e che “l'integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità della persona handicappata nell'apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione”.
Ricordato che il DPR 81/09, art.5 comma 2, prevede che le prime classi delle scuole di ogni ordine e grado frequentate da alunni con disabilità non possono per norma superare il numero di 20 alunni, dove l'espressione per norma ha valore vincolante;
Verificato che il combinato disposto della c.d. Riforma Gelmini con i suoi decreti attuativi e le leggi finanziarie 2007 (L.296/06) e 2008 (L.244/07) hanno già comportato, di fatto, una riduzione generalizzata dell'assistenza scolastica relativamente agli insegnanti di sostegno ridefinendo i rapporti di assistenza ancorati ad una logica di razionalizzazione della spesa pubblica e abrogando precedenti normative di assegnazione di tali insegnanti in presenza di alunni con disabilità;
Preso atto che:
con l'approvazione definitiva della manovra correttiva (conversione del DL 98/2011) in ordine alla razionalizzazione della spesa scolastica, vengono ulteriolmente compromesse le capacità del sistema di rispondere efficacemente alle esigenze dei nuclei familiari in cui è presente un disabile, stabilendo in particolare che l'organico di sostegno sia assegnato complessivamente alla scuola o a reti di scuole, nel rispetto comunque della previsione del numero di tali alunni in ragione della media di un docente ogni due alunni disabili.
L'indicazione di usufruire tanto dei docenti di sostegno che dei docenti di classe per l'azione didattica e di integrazione per i singoli alunni disabili apre notevoli equivoci interpretativi (se non ci sono insegnanti di sostegno a sufficenza, ci pensano i docenti curricolari) che compromettono l'attuazione effettiva di percorsi didattici rispettosi dei diritti della persona e dei livelli di appropriatezza ad è di difficilissima attuazione dato il taglio generalizzato delle compresenze nelle scuole di base;
il taglio ai trasferimenti a regione e enti locali come previsto da detta manovra produrrà anche effetti pesanti sui servizi sociali, di assistenza scolastica e sul trasporto pubblico, compromettendo il già fragile equilibrio dei servizi al cittadino e renderà impossibile far intervenire i comuni in sostituzione del Ministero come accaduto negli ultimi anni;
tenuto conto che la Corte Costituzionale, con sentenza n.80 del 22 febbraio 2010, ha dichiarato l'illegittimità dell'art. 2 della L.244 del 2007 della parte in cui: a) fissa un limite massimo al numero dei posti degli insegnanti di sostegno (comma 413); b) eclude -in presenza di studenti con disabilità grave- la possibilità di assumere insegnanti di sostegno in deroga (comma 414).
Tale sentenza, in forza del principio delle “effettive esigenze rilevate”, ribadiva come gli alunni con disabilità grave avessero diritto a maggiori risorse e che i genitori di ragazzi certificati in situazione di gravità (art. 3 comma 3 L. 104/92) potevano chiedere ore in “deroga” qualora ritengano che le ore assegnate fossero insufficienti ad affrontare i problemi didattici del loro figlio.
La Corte ricordava che il diritto di istruzione dei disabili è oggetto di specifica tutela da parte sia dell'ordinamento interno che internazionale e richiamava la Convenzionedelle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (13 dicembre 2006) ratificata e resa esecutiva in italia con L. 3 marzo 2009 n.18.
Dopo la sentenza della Corte ci sono state oltre 4 mila sentenze di condanna emesse dai TAR di tutta Italia, in risposta a ricorsi presentati, a favore degli alunni disabili e ciò nonostante gli uffici scolastici regionali rimangono inadempienti e continuano a mancare gli insegnanti di sostegno con conseguente rapporto tra alunni disabili e insegnanti di sostegno insufficiente a garantire adeguata assistenza;
se da una fotografia imparziale dell'anno scolastico appena avviatosi si rileva a livello nazionale una presenza di 202 mila studenti disabili (il 90% in condizione di gravità) e di 94 mila insegnanti di sostegno il cui rapporto viola macroscopicamente la normativa ministeriale di un docente ogni due alunni certificati e anche nel territorio fiorentino la situazione presenta forti elementi di criticità:
nell’anno scolastico 2011/2012 gli alunni che necessitano di sostegno sono 2.395, di cui 699 iscritti alle superiori, e gli insegnanti 1.168 con un rapporto che rende impossibile l’adeguato sostegno per i casi più gravi;
a fronte di un incremento di 146 alunni disabili rispetto all’anno precedente, gli insegnanti di sostegno risultano essere solo 34 in più
secondo l’analisi fatta da alcune associazioni di genitori di alunni disabili l’aumento del rapporto tra alunni e insegnanti, la mancata concessione di ore in deroga, la diminuzione del personale ATA e la riduzione delle ore coperte dagli Educatori dei Comuni (effetto diretto dei tagli operati dal Governo sui trasferimenti per il Sociale) rischiano di trasformare la scuola in un luogo di emarginazione;
nelle scuole superiori gli alunni per classe sono in media 23,5, e nel 75 per cento delle scuole diventano 27;
Considerato che:
la normativa prevede che in presenza di disabili, specialmente gravi, la classe non può superare il numero di 20 alunni ma nella recente manovra finanziaria il Governo ha ipotizzato la possibilità di derogare i limiti imposti dalla legge al numero di disabili per classe proprio per tagliare i costi.
Con mozione approvata in data 13.09.2011 il Consiglio Regionale ha impegnato la Giunta ad intervenire in sede di conferenza Stato-Regione, per arrivare a ripristinare i criteri di legge relativi ai numeri massimi previsti per la formazione delle classi con particolare attenzione al tetto di 20 in presenza di disabili sottolineando che ciò diventa oggi ancora più cogente a fronte della riduzione del monte ore di sostegno che le classi con alunni con disabilità possono avere (sostegno dovuto all’intero gruppo classe e non al solo alunno disabile).
Il Consiglio provinciale di Firenze
nel far proprie tutte le considerazioni contenute nella parte narrativa del presente ordine del giorno:
ribadisce la necessità di rivedere tempestivamente a livello nazionale la regolamentazione in materia di numero massimo di alunni per classe in modo da scongiurare la prassi negativa di un aumento indiscriminato del numero degli alunni per classe riportandoli alle disposizioni del DPR 81/09 senza compromettere il diritto degli alunni disabili ad un ambiente consono ai livelli di apprendimento e integrazione;
richiede al Ministero di provvedere alla puntuale applicazione della sentenza della Corte Costituzionale n.80 del 23 febbraio 2010;
impegna:
l’assessore competente, per quanto di sua competenza, ad effettuare un censimento della situazione esistente sul numero di alunni per classe laddove si abbia la presenza di alunni disabili;
la Giunta Provinciale a farsi carico di azioni concrete volte al coordinamento e al sostegno di politiche di assistenza e integrazione scolastica degli alunni disabili e a favorire idonea e specifica progettualità per garantire percorsi di appropriatezza nell’esercizio effettivo del diritto allo studio e all’integrazione scolastica come previsto dalla cornice normativa riportata in premessa al presente atto".

05/10/2011 09.41
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze