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RICHARD GINORI, "A SESTO SI REPRIME"
Rifondazione: "Fare cessare quest'aggressione alle libertà sindacali"

Sciopero alla Richard Ginori di Sesto Fiorentino. "L’azienda - spiegano i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - in modo illegittimo avvia un procedimento disciplinare verso un rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza, reo di aver compiuto il proprio dovere". Un atto "grave e lesivo delle libertà sindacali e degli obblighi sulle normative in vigore". Rifondazione Comunista, nell’esprimere la totale solidarietà al lavoratore, chiede alla Provincia di Firenze e a tutte le Istituzioni – che hanno sottoscritto protocolli d’intesa con le Associazioni Industriali- "di far cessare la repressione in atto nell’azienda". Presentata una domanda d'attualità. Di seguito il testo.

"I lavoratori della Richard Ginori dello stabilimento di Sesto Fiorentino scioperano l'intero turno di lavoro del pomeriggio di venerdì 7 ottobre per protestare contro la decisione dell'azienda di avviare una contestazione di addebiti ad un Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza.
L'azienda contraddistintasi negli ultimi tempi per una esplicita condotta antisindacale nei confronti dei delegati Rsu Cobas della Richard Ginori allora accusati di aver manifestato liberamente il proprio pensiero e di aver pubblicamente esercitato, nei principi della rappresentanza e rappresentatività sindacali (previsti dalla L.300/70 Statuto dei lavoratori) il proprio punto di vista esercitando conflitto e dissenso e pertanto passibili di censura esce ora con una nuova azione singolare e pretestuosa, attribuendo in modo illegittimo ad un RLS la responsabilità di un infortunio accaduto ad un lavoratore.
L'infortunio in questione si “...è verificato a causa di un tombino lasciato aperto da una ditta che stava lavorando allo spurgo dei canali di scolo delle acque in cui un lavoratore è precipitato...”. Ma la dinamica è singolare poiché ad accorgersi del tombino è stato il Rappresentante della Sicurezza dei Lavoratori che accortosi del rischio e pericolo “...aveva immediatamente avvertito il preposto dell'azienda affinché adottasse immediatamente le misure necessarie per eliminare il rischio...” solo che “...nel frattempo il lavoratore cadeva dentro il tombino...”. E qui spunta fuori la nuova trovata dell'azienda che a fronte dell'accaduto mette in essere la contestazione a carico del RLS consistente nel fatto che “...il Rappresentante dei lavoratori doveva rimanere a presidiare la zona a rischio, impedendo ai lavoratori di avvicinarsi...”.
Palese è la montatura di Richard Ginori e soprattutto la strategia messa in essere per occultare tutte responsabilità in primo luogo quelle della ditta che stava operando lo spurgo dei canali lasciando incustodita la zona del tombino senza segnalare ai lavoratori la presenza del rischio e quella di Richard Ginori che aveva omesso di vigilare sull'operato dell'impresa in questione.
Gli eventi repressivi sulle libertà sindacali che stanno interessando uno degli stabilimenti storici della Provincia di Firenze impongono alle istituzioni locali, proprio in relazioni ai patti per lo sviluppo sottoscritti con le associazioni Industriali, la necessità monitorare tutti gli atti e comportamenti che possono far venire meno leggi e regolamenti.
Noi pensiamo che le imprese non possono fare quello che vogliono calpestando le relazioni sindacali, la contrattazione, le libertà e i diritti. Tutto ha un limite.
Noi siamo convinti che il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza abbia fatto quello che esattamente doveva fare, avvertendo il responsabile del settore aziendale del rischio in essere.
Dunque c'è un attacco da parte di Richard Ginori strumentale, pericoloso e soprattutto illegittimo. Si cerca di colpire i delegati più rappresentativi della fabbrica attuando la repressione, la persecuzione e soprattutto per utilizzare l'arma dei licenziamenti.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nell’esprimere la totale solidarietà al Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza accusato in modo illegittimo dall’azienda attraverso un provvedimento disciplinare per aver segnalato al responsabile del settore del Rischio la presenza di un pericolo che ha causa di un infortunio. Nel denunciare la prosecuzione di una repressione delle libertà e attività sindacali nei confronti dei delegati RSU e RLS Cobas della Richard Ginori chiede che vengano ripristinati le agibilità e i diritti sindacali. In relazione a quanto sta avvenendo nello stabilimento di Sesto fiorentino chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore Competente di riferire sull’accaduto, sul clima di repressione in azienda, denunciato dal sindacato e dai lavoratori. Altresì chiediamo alla Provincia di Firenze unitamente al Comune di Sesto Fiorentino ,proprio in relazione agli atti sottoscritti con le associazioni Industriali in merito ai patti per lo sviluppo e le buone pratiche, se le relazioni industriali vengano mantenute su un profilo di correttezza, di rispetto delle leggi e delle norme sul diritto del lavoro e delle libertà sindacali. Adoperandosi a rimuovere tutte le illegittimità sopra evidenziate".

10/10/2011 12.26
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze