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AREA DEL PORCELLINO EST A FIGLINE, "SEGNI DI DEGRADO AMBIENTALE"
Rifondazione comunista presenta un'interrogazione in Provincia

Inquinamento atmosferico, delle falde acquifere e degrado ambientale nell’area del Porcellino Est, nel Comune di Figline Valdarno. Li segnalano residenti con un esposto agli organi di controllo: Comune, Asl 10, Arpat. "La situazione di pericolo ambientale e sanitario - evidenziano i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - richiede verifiche e azioni di ripristino e bonifica ambientale". Nell’area soggetto a rischio idrogeologico "insistono siti produttivi all’apparenza privi di opere di urbanizzazione primaria a norma". Rifondazione Comunista chiede un intervento dell’Amministrazione Provinciale settore Difesa del suolo, bonifica e risorse idriche, compresi gli organi di Polizia provinciale e idraulica "al fine di verificare, monitorare e controllare la zona accertando tutte le specifiche responsabilità su eventuali reati ambientali e sanitari. Assordante è il silenzio del Comune di Figline Valdarno in materia di governo del territorio, tutela ambientale e sanitaria".
Presentata un'interrogazione. Di seguito il testo.

"Un gruppo di cittadini residenti in Figline Valdarno nella zona situata all'altezza di via del Porcellino Est, tra la ferrovia e l’argine dell’Arno -fino al limitare del torrente San Cipriano che segna anche il confine tra la Provincia di Firenze e quella di Arezzo- hanno presentato un esposto all'Arpat, Distretto sub provinciale di Firenze; Al Sindaco del Comune di Figline Valdarno; all'Ufficio di Igiene Pubblica ASL 10 Distretto sanitario di Figline V.no;
avente come oggetto l'inquinamento di un area utilizzata per lavorazioni inquinanti senza che siano presenti opere di urbanizzazione primaria (fognature;allacciamento alla rete idrica potabile; viabilità). Inoltre nell'esposto si ritiene possibile che le falde acquifere circostanti la zona siano state inquinate per il deposito di sostanze utilizzate per le lavorazioni.
La conseguenza della mancanza di analisi e di controlli sulle acque è che queste vengono comunque prelevate dai pozzi privati e utilizzate ad uso civile e agricolo, con gravi pericoli sulla salute dei cittadini.
Rileviamo dalla stessa denuncia, che le lavorazioni non ben specificate, emettono fumi e polveri maleodoranti con depositi di materiali inerti e bituminosi e che negli ultimi periodi si sono allargate occupando altri terreni circostanti ad uso agricolo. Specifichiamo che nell’area insiste un rischio idrogeologico. Sulla base di quanto esposto in narrativa il gruppo provinciale di Rifondazione Comunista della Provincia di Firenze si è recato sul luogo oggetto di rilievi e segnalazioni da parte della cittadinanza agli organi e enti di controllo e attraverso una apposita ispezione abbiamo potuto constatare il degrado ambientale, inquinamento atmosferico e la forte compromissioni degli equilibri territoriali, nonché la presenza di siti produttivi apparentemente non a norma con le opere di urbanizzazione, a tal proposito riteniamo la situazione complessa e altamente pericolosa per l’ambiente e la salute dei cittadini tanto da richiedere interventi di verifica, monitoraggio e controllo all’Amministrazione Provinciale settore Difesa del suolo, Bonifica e risorse idriche compresi gli organi di polizia provinciale e idraulica.
Allo stato attuale risulta esserci solo una risposta dell'Ufficio di Igiene Pubblica ASL 10 Distretto sanitario di Figline V.no che specifica che alcuni atti sono di competenza del Comune di Figline Valdarno, nessuno però è intervenuto a mettere in sicurezza sanitaria e ambientale la zona.
Assordante è il silenzio del Comune di Figline Valdarno e degli organi di governo del territorio.
Il gruppo provinciale di Rifondazione Comunista a fronte di questa situazione di pericolosità sanitaria e ambientale nella zona del Porcellino Comune di Figline Valdarno chiede al
Presidente della Provincia di Firenze e all'Assessore competente di riferire con urgenza lo stato dell’area e la verifica dei rilievi sopra evidenziati utilizzando anche gli organi di polizia provinciale e idraulica. Altresì chiediamo di sapere se l’Amministrazione provinciale è stata messa al corrente
delle criticità presenti dagli organi quali Comune, ASL 10, ARPAT. E se d’intesa con i medesimi preveda di attivare una bonifica.
A scopo cautelativo, chiediamo di sapere se non si ritenga utile collegare le abitazioni alla rete idrica locale interdicendo così l'uso dei pozzi a scopo civile.
Infine chiediamo di essere informati se un eventuale contaminazione che interessa falde acquifere ha coinvolto la zona con eventuali ricadute su le altre frazioni circostanti.
Va da se che sul versante delle competenze del Comune di Figline Valdarno ci aspettiamo che questi compia tutti gli interventi di propria competenza recuperando quel profilo di governo del territorio oggetto di forte contestazione da parte della popolazione residente".

25/10/2011 11.03
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze