SEAC CALENZANO, "LA CASSA INTEGRAZIONE NON SIA ANTICAMERA DI LICENZIAMENTI"
Interviene il consigliere provinciale del Pd Giuseppe Carovani
Agitazione dei lavoratori della Seac di Calenzano a difesa del posto di lavoro. Quali sono prospettive per l’azienda e qual è la posizione dell’Amministrazione provinciale? Lo chiede con una domanda d'attualità il consigliere provinciale del Pd Giuseppe Carovani. Di seguito il testo.
"Come riferito in questi giorni sui giornali, si sono svolti nei giorni scorsi lo sciopero e la manifestazione dei 70 lavoratori della SEAC davanti ai cancelli dello stabilimento a Calenzano: da quattro mesi non riscuotono lo stipendio e la preoccupazione per la possibile perdita del posto di lavoro si fa sempre più pressante.
Dopo alterne vicissitudini l’azienda metalmeccanica, un tempo ben affermata nel mercato della strumentazione biomedicale, è intenzionata a richiedere la cassa integrazione straordinaria. Stando alle dichiarazioni della RSU e di rappresentanti della FIOM CGIL, non esiste ad oggi un piano industriale di ripresa e rilancio della produzione. I lavoratori ed i sindacati temono che dietro tale richiesta si celi in realtà la volontà della società di dimettere l’azienda dopo trent’anni ed oltre di attività. Neppure i contratti di solidarietà sottoscritti con grande responsabilità dai lavoratori alcuni mesi orsono sembra siano stato in grado di fermare la china presa dall’azienda.
La possibile perdita del posto di lavoro, con la situazione di crisi generale che investe il Paese e anche il tessuto economico del nostro territorio, pende come una spada di Damocle sulle prospettiva vite dei lavoratori della SEAC e delle loro famiglie. Esprimo a nome mio personale e del Gruppo del PD la vicinanza e la solidarietà ai lavoratori in lotta per la difesa del posto di lavoro.
Se le prospettive più cupe dovessero avverarsi si aprirebbe una nuova lacerante ferita nel tessuto sociale e civile del territorio, una dispersione di importanti competenze e professionalità, la perdita di un ulteriore punto produttivo particolarmente significativo per le dimensioni dell’azienda e per il settore di attività. Un aprospettiva che si deve far di tutto per scongiurare.
Si chiede di sapere quali sono le informazioni a disposizione l’Amministrazione Provinciale sullo stato delle cose, in considerazione dell’incontro in programma, quali le iniziative che ha intrapreso o intende intraprendere, in coordinamento con le altre istituzioni locali, per evitare che la cassa integrazione possa configurarsi come l’anticamera della chiusura dell’azienda e della disoccupazione per i lavoratori".