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CARCERI. "INTIMIDAZIONE E VIOLENZA A SOLLICCIANO", IL PUNTO IN PROVINCIA
Coniglio: "Episodi emersi e che vengono approfonditi". Calò: "Ripristinare la legalità"

Un "nuovo episodio di intimidazione e violenza" sarebbe avvenuto nel carcere di Sollicciano. Lo hanno segnalato i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi con una domanda d'attualità alla quale ha dato risposto in Consiglio l'assessore alla Legalità Antonella Coniglio.
Per Rifondazione "un detenuto viene picchiato, mentre le lettere delle detenute vengono strappate e buttate via. Da mesi mancano i beni primari dai bagnoschiuma agli assorbenti". Si tratta di "episodi gravi e inquietanti di violazione sistematica delle leggi, della Costituzione e dell’ordinamento penitenziario". Il trattamento penitenziario "deve essere conforme ad umanità e deve assicurare il rispetto della dignità della persona".
Rifondazione chiedeva di "accertare le responsabilità e ristabilire l’osservanza delle leggi" e, alla Provincia, di "contribuire a rimuovere inerzie, inosservanze e criticità. Va contrastata la latitanza dell’Amministrazione Penitenziaria e soprattutto va ripristinata la legalità".
L'assessore Coniglio ha informato il Consiglio che vi sono accertamenti in corso per verificare la gravità di quanto denunciato dai reclusi. Da colloqui con personale dell’Amministrazione penitenziaria e con personale che lavora all’interno del carcere, i fatti sono emersi e ora vengono approfonditi.
L'assessore ha rilevato come all’interno degli istituti si registra la presenza di soggetti che hanno caratteristiche personali di fragilità. Non essendoci adeguato accompagnamento si creano difficoltà di gestione. La scarsità di personale unita a sovraffollamento "produce ulteriore aggravamento". La situazione è stata illustrata anche attraverso la denuncia del volontariato.
"L'episodio di un detenuto picchiato - ha commentato Calò - è stato denunciato e verificato in sede medica. Nel frattempo si è sollevata protesta da parte delle detenute per lettere cestinate. Questa situazione, precipitata nonostante un protocollo regionale, deve finire. Gli Enti locali devono rompere il silenzio dell’Amministrazione penitenziaria, perseguire le responsabilità e ripristinare la legalità".

14/11/2011 17.09
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze