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LIBRERIA MARTELLI, "NOVE LAVORATORI NEL LIMBO"
"Non siano abbandonati". Rifondazione comunista interroga le Istituzioni

Sono ancora nove i lavoratori della libreria Martelli che a seguito della decisione di chiudere "rimangono nel limbo della precarietà degli ammortizzatori sociali e non vedono risolversi la loro posizione". Il gruppo Provinciale di Rifondazione comunista richiede alle Istituzioni "che si adottino tutti strumenti affinché venga scongiurata la possibilità, che i nove lavoratori della libreria Martelli rimasti in cassa integrazione, vengano abbandonati a se stessi". Presentata una domanda d'attualità alla Giunta provinciale dai consiglieri di Rifondazione Andrea Calò e Lorenzo Verdi. Di seguito il testo.

"La libreria Martelli un tempo si chiamava Marzocco e che tutti i fiorentini ricordano quando era in via Martelli. Nel 2003 la Marzocco chiuse ed ha riaperto, grazie alla volontà e agli investimenti dello stesso gruppo che gestisce le librerie Edison in Toscana. Con il nuovo nome - Martelli – ha proseguito l’attività fino allo scorso 17 settembre, quando per problemi legati prevalentemente all’ indiscriminato aumento degli affitti nel centro di Firenze e alla speculazione immobiliare ha chiuso e il 30 settembre 2011 i locali vuoti sono stati riconsegnati al proprietario.
Quando il Gruppo Edison decise di chiudere il negozio, presso cui erano originariamente occupati 18 lavoratori, furono effettuate delle complesse trattative fra le parti sociali, per collocare alcune delle unità lavorative presso la libreria Edison di Piazza della Repubblica. Dallo scorso 22 dicembre sono rimasti in nove i lavoratori in cassa integrazione , incluso il direttore della Martelli . Quasi tutti i lavoratori sopra i 40 anni, troppo giovani per poter rinunciare al lavoro e comunque “meno appetibili” dal mercato del lavoro soprattutto nel settore del commercio.
Le considerazioni sulla necessità di contrastare la deregolamentazione in atto da tempo nella città di Firenze, è favorita dalla vulgata delle ultime liberalizzazione del settore del commercio, proposte da governo di centro destra e neppure malviste da alcuni settori del cento sinistra al governo della città.
Senza quindi investire e supportare economicamente e legislativamente, le attività che hanno un plus valore storico e di qualità per la vita culturale e che rappresentano un patrimonio perla città.
Il gruppo di Rifondazione Comunista ricorda che la libreria Martelli non è l’unica realtà a Firenze dal futuro incerto nel settore e di essere intervenuta con il gruppo provinciale più volte negli ultimi mesi. In questo momento esprimiamo preoccupazione per i nove lavoratori della Libreria Martelli chiediamo alle Istituzioni e alle organizzazioni sindacali di approfondire e chiarire quale sarà il destino di questi lavoratori. Invitiamo la Regione Toscana, Comune e Provincia di Firenze, affinché facciano pressione sulla proprietà che gestisce le librerie Edison al fine di trovare uno sbocco unitamente alle rappresentanze sindacali per tutti lavoratori del Gruppo Edison.

Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nell’esprimere la propria solidarietà a tutti i lavoratori del gruppo Edison, nel dichiarare il proprio impegno politico e istituzionale a sostegno della vertenza, richiedono che le Istituzioni adottino tutti strumenti affinché venga scongiurata la possibilità che i nove lavoratori della libreria Martelli rimasti in cassa integrazione vengano abbandonati a se stessi .
A tal fine chiediamo al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire sulla vertenza del Gruppo Edison e su quali strategie si intende adottare per eliminare il rischio di eventuali licenziamenti.
Altresì chiediamo di sapere se la Provincia di Firenze per quanto di sua competenza è stata interessata ultimamente alla vertenza da parte delle organizzazioni sindacali, quali decisioni sono state assunte dalla proprietà per quanto riguarda i 9 lavoratori -incluso il Direttore della ex libreria Martelli- rimasti in cassa integrazione e se sono previste eventuali iniziative dell’Amministrazione Provinciale unitamente alla Regione Toscana e al Comune di Firenze affinché la proprietà adotti un profilo di alta responsabilità sociale verso lavoratori e i diritti di questi, salvaguardando salari e occupazione".

12/01/2012 18.07
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze