TRENI, "NEL VALDARNO QUALCUNO LI FA SCOMPARIRE SULLA LINEA LENTA"
Rifondazione comunista: "Aprire un'inchiesta e sanzionare Trenitalia"
Ancora "caos, disfunzioni e disservizi del trasporto pubblico su ferro nel Valdarno Fiorentino: nel silenzio più totale, anche delle Amministrazioni locali, Trenitalia fa scomparire un treno sulla linea lenta che serve le stazioni di Figline Valdarno, Incisa, Rignano sull’Arno, Sant'Ellero fino a Firenze, lasciando a piedi centinaia di pendolari". Il gruppo provinciale di Rifondazione comunista, con i consiglieri Andrea Calò e Lorenzo Verdi, avverte che "il treno 11668 improvvisamente scompare dai monitor delle stazioni e Trenitalia non organizza una corretta e tempestiva comunicazione e informazione. Oramai il gestore, non adeguatamente controllato e sanzionato, fa quello che vuole e in barba al contratto di servizio e alle tariffe sborsate dai pendolari getta nel caos intere fasce sociali, i pendolari della linea lenta". Rifondazione Comunista chiede "l’apertura di una inchiesta, l’individuazione delle responsabilità e l’avvio di una azione sanzionatoria più efficace verso Trenitalia". Alla Provincia di Firenze e ai Comuni del Valdarno Fiorentino viene richiesto "maggiore protagonismo istituzionale a sostegno del diritto alla mobilità verso la Regione Toscana e Trenitalia".
Presentata una domanda d'attualità. Di seguito il testo.
"Ancora caos, disfunzioni e disservizi del trasporto pubblico su ferro nel Valdarno F.no, la linea lenta che interessa centinaia di cittadini pendolari continua a presentare criticità inaccettabili sul piano dell’efficienza, della puntualità e del rispetto del contratto di servizio con grandi ricadute negative sull’organizzazione dei tempi di vita e di lavoro.
Sconcertante è quanto accaduto la mattina del 13 gennaio quando il treno 11668 che parte da Arezzo alle 7,20 con arrivo previsto a Firenze Smn alle 8,54 è improvvisamente scomparso, irrintracciabile perfino dai monitor delle stazioni che segnalano l’organizzazione del servizio.
Infatti centinaia di viaggiatori in attesa del convoglio 11668 alle 8 di mattina hanno appreso di un ritardo di circa 20 minuti e passa dai monitor delle stazioni di Figline, Incisa, Rignano, Sant'Ellero, e nelle altre a seguire verso Firenze, superata la comunicazione ricevuta il treno è scomparso dai monitor fino a non dar più segni di vita lasciando attoniti un migliaio di pendolari.
Insieme al treno sono poi scomparse ogni tipo di informazioni e comunicazioni da parte dell’ente gestore, impedendo così agli ignari cittadini di Incisa Valdarno e Rignano di potersi organizzare in qualche modo, magari utilizzando la propria auto.
Nel caos più totale e nello sconcerto generale alle 8,42 a Figline è arrivato il 6712, il regionale da Chiusi che ha raccolto i viaggiatori di tutte le stazioni della "lenta", fermando anche a Compiobbi e Rovezzano, che normalmente salta. A tutt’oggi Trenitalia non ha ancora dato notizie del treno scomparso.
Nei giorni precedenti un altro treno lento l’11666 ha fatto furore alla stazione di Figline Valdarno per i ritardi. Dunque la linea lenta che interessa specifiche tipologie di fasce sociali, non adeguatamente controllata e monitorata da alcuno continua ad essere in balia di Trenitalia che non brilla sula piano della corretta gestione dei servizi né tanto meno sugli orari. Resta da capire cosa intendono fare le Amministrazioni Comunali del Valdarno fiorentino sul piano della rappresenta sociale, visto che la mobilità su ferro pagata a caro prezzo dai valdarnesi è diventata un vero e proprio calvario.
Positivo è il fatto che, anche in questo caso il Comitato Pendolari Valdarno Direttissima proprio sulla scomparsa del treno 11668 ha annunciato la presentazione di un reclamo alla Regione Toscana, che potrebbe avere maggiore peso se le Amministrazioni Locali riacquisissero un minimo di protagonismo istituzionale anche sul trasporto su ferro segnalando le disfunzioni e i disservizi alla Regione Toscana e a Trenitalia.
Anche la Provincia di Firenze dunque non può ignorare che nel Valdarno Fiorentino continuano a scomparire convogli, lasciando centinaia di pendolari a terra e con una organizzazione dell’informazione e della comunicazione che non funziona.
Sui tagli, sulle carenze dei convogli, sui ritardi e le soppressioni delle corse, sui disagi quotidiani di pendolari costretti a viaggiare senza il minimo spazio vitale, sulla violazione del Contratto di Servizio prodotte da Trenitalia in modo indisturbato pesa il silenzio colpevole di quei primi cittadini che non si sono mai fatti carico della tutela dei diritti alla mobilità subendo passivamente le decisione della Regione Toscana e del soggetto gestore.
Noi abbiamo la percezione che i Comuni del Valdarno Fiorentino e la Provincia di Firenze continuino a sottovalutare sistematicamente i quotidiani disastri consumati sulla pelle dei pendolari ( puntualmente segnalati da inchieste giornalistiche, da reclami e da iniziative di protesta dei Comitati), dai quali cresce l’attesa che le istituzioni rimedino con azioni e atti concreti a tutela del vituperato diritto alla mobilità e dei bisogni sociali del trasporto pendolare.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista alla luce di questi nuovi disservizi accaduti nelle linee lente del Valdarno Fiorentino quali anche la scomparsa di treni, nel sostenere le azioni protesta dei pendolari e del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima che rivendicano il diritto ad una mobilità e a un servizio efficiente, confortevole, puntuale e sicuro ed economicamente sostenibile, nel ritenere grave e inaccettabile quanto è accaduto il 13 gennaio con la “scomparsa” del treno 11668 e a fronte di un inqualificabile comportamento tenuto da Trenitalia sul piano di una corretta e tempestiva comunicazione e informazione nel richiedere con forza l’apertura di una inchiesta chiedono al Presidente ella Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire su quanto avvenuto nella suddetta linea lenta, sui motivi di detti disservizi.
Altresì chiediamo di sapere quali azioni sono state fatte nei confronti di RFI e Trenitalia per rispettare il contratto di servizio, quali controlli vengono effettuate e quali azioni si intendono attivare a tutela dei pendolari.
Infine chiediamo di sapere se la Provincia di Firenze, unitamente ai Comuni del Valdarno Fiorentino intende avviare una iniziativa nei confronti della Regione Toscana affinché questa, a fronte dei quotidiani diritti lesi, apra una vera e propria vertenza a sostegno della riqualificazione del trasporto su ferro nel Valdarno Fiorentino e di una vera azioni risarcitoria nei confronti dell’ente gestore".