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A LEZIONE CON GLI X-MEN
A Scandicci e Signa bambini e ragazzi a confronto con la diversità

Si sono concluse in questi giorni a Scandicci, a Signa e a Firenze le attività del progetto “X-Men”. Su iniziativa della associazione C.U.I. “I ragazzi del sole” e della Provincia, alcune classi delle scuola elementare “Marconi” e delle scuole medie “Rodari” e “Fermi” di Scandicci, e delle scuole medie “Paoli” di Signa e “Barsanti” di Firenze, sono state coinvolte in situazioni studiate per far capire come si sente un ragazzo handicappato. Si è giocato all’ “Astronave”, legando e bendando alcuni bambini e ponendoli nella condizione di comunicare non attraverso la parola ma con altri linguaggi del corpo, oppure alla “Tela del ragno”, con i partecipanti impegnati a scoprire sempre attraverso meccanismi ludici le correlazioni fra handicap e bisogni materiali ed affettivi.
Nelle scuole della provincia di Firenze ci sono 1666 ragazzi con disabilità. In tutta Italia sono oltre 154mila. Per molti di questi ragazzi la possibilità di integrazione dipende dalla presenza di insegnanti di sostegno o dalla disponibilità di attrezzature ma anche dall’accoglienza dei loro compagni non disabili.
I volontari del C.U.I. hanno lavorato sul gioco e sul coinvolgimento emotivo di bambini e ragazzi facendoli sentire anche loro un po’ alieni come gli “X-Men”, cioè “diversi” perché limitati nel comunicare. Così chi ha partecipato è entrato nel ruolo e ha compreso che nel dialogo fra chi ha gli strumenti per esprimersi con facilità e chi non li ha è il primo a doversi fare avanti, a dover cercare di aiutare l’altro, e che i bisogni di tutti, abili e disabili, sono gli stessi. Oltre agli operatori del C.U.I. sono intervenuti anche genitori di ragazzi disabili, che hanno raccontato storie di vita quotidiana dei loro figli.
“Se fossi cieco vorrei dalle persone un po’ di affetto e di aiuto”, dice F. della “Fermi”. “Se fossi una persona con qualche problema accetterei la vita perché ci sono delle persone che mi amano e mi vogliono bene. E’ questo che vorrei, delle persone intorno. Proverei molta allegria e felicità come un ragazzo normale”, scrive A., sempre della “Fermi. “I mutanti, come i disabili, sono persone che sono evitate da tutti perché hanno qualità in più” commentano altri tre ragazzini alla “Barsanti”.
Decine le testimonianze come queste raccolte. “Le parole dei ragazzi – spiega l’assessore provinciale alla politiche sociali Davide Filippelli - sono il miglior premio per l’iniziativa del C.U.I. e della Provincia e il termometro di quanto la stessa iniziativa abbia ottenuto i suoi obiettivi e sia da estendere”.
“L'obiettivo principale del progetto X-Men è che in futuro –aggiunge Luciano Pieri del C.U.I. - le diversità dovute alla disabilità, alle diversità razziali, culturali o religiose, non costituiscano più intralcio alla piena integrazione sociale di alcun individuo, e viste le reazioni e le testimonianze dei ragazzi l'inizio mi sembra molto incoraggiante”

01/04/2004 13.32
Provincia di Firenze