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CONTINUA L'ODISSEA DEI PENDOLARI DEL VALDARNO E DEL MUGELLO
Rifondazione Comunista chiede alla Provincia di Firenze di intervenire

Continua l'odissea dei pendolari del Valdarno e del Mugello: convogli degradati, carrozze chiuse senza riscaldamento, guasti e ritardi. Siamo di fronte ad uno scenario più volte descritto e sul quale non si avverte l'efficacia delle Amministrazioni Locali. Trenitalia continua indisturbata a produrre disservizi e a violare i diritti dei pendolari. Rifondazione Comunista chiede alla Provincia di Firenze di intervenire rimuovendo la mala gestione e la scadente offerta di servizio. Domanda di attualità art. 39 del Regolamento del Consiglio Provinciale.
A fronte dei comunicati emessi da Trenitalia relativi alla regolarità dei servizi nei giorni passati, le esperienze riscontrate dai pendolari e dagli utenti dei treni hanno fatto emergere un quadro completamente diverso.
Ai ripetuti ritardi riscontrati su varie tratte del territorio provinciale numerose sono state le segnalazioni riguardo ai guasti e ai disservizi verificatisi specialmente nel Mugello e nel Valdarno Fiorentino.
Nella giornata del 7 febbraio il treno 2315 dalla stazione Santa Maria Novella diretto a Roma ha registrato un ritardo di oltre 40 minuti a Figline creando non pochi disagi per i pendolari del Valdarno;
Il 6 febbraio il treno regionale 3165, Firenze-Foligno, delle 18.12 è partito con le ultime due carrozze, in coda al treno, chiuse e non disponibili per i pendolari, creando così molto disagio, visto che il treno in questione è fra quelli sovraffollati e di punta della fascia oraria pendolare del Valdamo e di Arezzo.
Lo stesso convoglio aveva varie carrozze con il riscaldamento spento costringendo i viaggiatori a temperature polari.
Stando alle segnalazioni del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima il treno è poi partito con 10 minuti di ritardo ed è arrivato a Figline con un ritardo complessivo di 20 minuti.
Preoccupazione è stata poi generata nei pendolari da sinistri rumori provenienti dalla parte sottostante di una carrozza;
Episodi simili sono stati denunciati nei giorni scorsi dal Comitato Pendolari Mugello Attaccati al Treno con ritardi ripetuti e mal segnalati, soppressioni, guasti e interruzione della tratta tra Borgo San Lorenzo e Faenza:
Il 6 febbraio il treno delle 17.40 da Santa Maria Novella a Faenza si è guastato e non è partito, quello delle 18.15 è partito con 20 minuti di ritardo;
Il treno delle 19,40 da SMN per Borgo San Lorenzo si è fermato tra Vaglia e San piero a Sieve per circa 25 minuti per un guasto riuscendo poi a ripartire ma arrivando a destinazione con oltre 30 minuti di ritardo;
Il 7 febbraio il treno delle 7.23, Borgo S.L.-Firenze, è partito con 30 minuti di ritardo perchè le manovre di sostituzione della motrice guastatasi la sera prima non era stata sostituita sono iniziate alle 7.30 e terminate appunto alle 7.55;
Una panoramica che, seppur parziale, non fa che confermare la drammatica situazione del trasporto ferroviario regionale e i motivi delle proteste portate avanti dai comitati dei pendolari del territorio nei confronti di Trenitalia, che continua a dimostrare scarsa considerazione per i diritti degli utenti e inadeguatezza, in termini di investimenti, di manutenzione e (con RFI) di gestione delle linee.
Ciò premesso gli scriventi consiglieri provinciali, nel rinnovare la piena solidarietà ai pendolari costretti a subire continui disagi e violazioni dei loro diritti, chiedono al presidente della Giunta Provinciale e all'Assessore competente:
-di avanzare richiesta ufficiale di spiegazione dei fatti in oggetto a Trenitalia;
-quali siano i riscontri emersi dai monitoraggi fatti dalla Regione sugli episodi esposti in narrativa e più in generale sulla qualità del servizio svolto da Trenitalia sulle relative tratte nell'ultima settimana;
-nello specifico: di sapere le ragioni per le quali sul treno 3165 del 6 febbraio siano state chiuse due carrozze e il riscaldamento non abbia funzionato e l'origine dei rumori provenienti dalla parte sottostante di una carrozza. I motivi del guasto occorso alla motrice del treno del 6 febbraio delle 19.40 da Firenze a Borgo S.L. e le ragioni per le quali i lavori di sostituzione di detta motrice siano stati avviati solo la mattina del giorno successivo causando il ritardo del treno che avrebbe dovuto partire alle 7.23;
-di intervenire presso la regione Toscana al fine di rivendicare forme di tutela nei confronti dei pendolari che, con la dicitura “condizioni meteo avverse” da parte di Trenitalia, rischiano di non poter neanche accedere alle richieste di rimborso e di conteggio per i ritardi subiti.

Andrea Calò
Lorenzo Verdi

Gruppo Rifondazione Comunista

08/02/2012 13.22
Provincia di Firenze - Ufficio stampa del Consiglio provinciale